
Da prodotto di nicchia tipico di una ristretta area geografica, la città di Roma nello specifico, a fenomeno globale che ha superato i confini nazionale e muove grandi numeri, con circa 7mila locali dedicati nei cinque continenti: parliamo della pinsa romana, un’evoluzione della pizza alla pala ideata da Corrado Di Marco e che, negli ultimi 25 anni, ha letteralmente spopolato, prima in Italia e poi all’estero.
Da non confondere con la pizza – ha un impasto, ingredienti e lavorazioni completamente diversi – la pinsa romana è soffice, particolarmente digeribile e golosissima, un prodotto così unico da essere diventato non solo un marchio, ma anche un prodotto riconosciuto come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) della regione Lazio. Un prodotto così iconico, che in pochi anni si è trasformato da prodotto territoriale a fenomeno globale, meritava un riconoscimento speciale: è proprio in quest’ottica che nasce 50 World’s Best Pinsa, la prima guida internazionale sul mondo della pinza che premia le migliori pinserie e pinsaioli d’Italia e del mondo.

Una guida per raccontare un fenomeno globale
Presentata al WeGil di Roma, la guida 50 World’s Best Pinsa celebra il successo della pinsa raccogliendo le 50 migliori pinserie selezionate a livello internazionale, frutto di un lavoro editoriale meticoloso e di sopralluoghi effettuati in numerosi Paesi – fino agli Stati Uniti – per valutare da vicino la qualità delle migliori interpretazioni globali. Ideata da Press Food, edita da Filia Edizioni e curata da Bruno Petronilli, autorevole giornalista e critico gastronomico, la guida nasce l’obiettivo di definire un canone condiviso di qualità e autenticità e di offrire un punto di riferimento unico per professionisti, ristoratori e appassionati. «La nascita di questa guida rappresenta un nuovo strumento per diffondere e approfondire la conoscenza della pinsa a livello internazionale – aggiunge Alberto Di Marco, Amministratore Delegato di Di Marco Srl e figlio del “papà” della pinsa, Corrado – e per valorizzarne l’identità in un mercato in continua espansione.»
La guida si pone l’obiettivo di non essere solo un elenco di indirizzi, ma un vero e proprio progetto culturale e divulgativo che valorizza la Pinsa come prodotto territoriale capace di raccontare la storia, l’identità e la creatività italiana nel mondo. Fra i criteri della selezione delle migliori 50 insegne e della classifica Top 10: la corrispondenza al disciplinare di produzione, la qualità e l'equilibrio dei condimenti, l'ambiente e il servizio del locale, e naturalmente il piacere del gusto che non deve mai mancare.

Premi speciali e riconoscimenti globali
Nel corso della cerimonia di presentazione sono stati assegnati, oltre ai premi per le 10 migliori pinserie del mondo, una serie di premi speciali dedicati a diverse categorie dell’universo pinsa – dalla qualità dell’impasto all’innovazione degli abbinamenti, dalla creatività del topping alla selezione beverage, fino all’esperienza complessiva di sala e ambiente. Ecco la classifica completa delle prime dieci posizioni:
- Pinseria Da Roberta (Lecce)
- La Pinsa di Anton (L'Isle sur la Sorgue)
- La Pratolina (Roma)
- Pinsa Rossa (San Francisco)
- Venga Cucina (Toronto)
- Officina 51 (Catania)
- Vale & Ale (Parigi)
- Montesacro (San Francisco)
- Mamo Pinsa & Drink (Milano)
- Pinseria Torre degli Sciri (Perugia)
Un riconoscimento trasversale che celebra il lavoro di ristoratori, artigiani e professionisti in ogni angolo del mondo, contribuendo a definire un nuovo standard di eccellenza e a consolidare la cultura della pinsa. Il tutto davanti a ospiti d’eccezione del settore, dalle aziende e le realtà partner del progetto – la cantina Colle di Maggio, la Fattoria Latte Sano, la Pinsa School – al papà in persona della Pinsa, Corrado di Marco. La prima edizione della guida 50 World’s Best Pinsa è dedicata dunque a chi vuole conoscere meglio, scoprire – e ovviamente degustare – la Pinsa, un prodotto territoriale diventato uno dei trend più significativi della cucina italiana contemporanea.