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16 Agosto 2025 16:00

Cos’è quel misterioso puntino bianco sotto il panino del McDonald’s?

Quel piccolo segno bianco sul fondo dei panini McDonald’s ha fatto sorgere dubbi tra i clienti: è muffa o qualcosa di più innocuo? Un dettaglio apparentemente banale nasconde in realtà una pratica ben radicata nella panificazione professionale.

A cura di Redazione Cucina
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Se hai mai capovolto un hamburger del McDonald's — magari per pura curiosità, o per controllarne la cottura — potresti aver notato un piccolo dettaglio curioso: un minuscolo puntino bianco sul fondo del panino. Una traccia apparentemente insignificante, che però ha incuriosito più di un cliente. Cosa significa? È un difetto? È segno di muffa? Oppure fa parte del processo produttivo?

Un dettaglio tecnico, non un’anomalia

La risposta più probabile e verificata è piuttosto semplice: si tratta di un residuo di farina (o, in alcuni casi, di amido di mais). Queste polveri vengono usate durante la fase di preparazione per evitare che l’impasto si attacchi ai macchinari o alle superfici di cottura. È una pratica comune anche nei forni artigianali, dove la farina viene spolverata su teglie o tavoli da lavoro proprio con questa funzione.

In ambienti industriali come quelli in cui vengono prodotti i panini per McDonald’s, ogni fase è automatizzata e standardizzata. Il processo di lievitazione e cottura, pur su larga scala, mantiene però alcune pratiche della panificazione tradizionale. Il risultato è un panino che, per quanto “di catena”, mantiene elementi tecnici coerenti con l'artigianalità.

Muffa? No, ma serve l’occhio giusto

La somiglianza visiva tra il residuo di farina e la muffa può generare confusione, ma ci sono differenze nette. La farina appare come polvere secca, spesso localizzata in un punto specifico. La muffa, invece, ha una texture più umida, un colore meno uniforme e un odore sgradevole. Inoltre, la farina non cambia colore col tempo, mentre la muffa sì.

Tradizione che sopravvive anche nel fast food

Questo piccolo puntino bianco, quindi, non è un errore né un segnale di scarsa qualità, ma la testimonianza di come, anche nella produzione di massa, si faccia uso di tecniche e accortezze proprie della panificazione classica. Un dettaglio che racconta quanto, dietro la semplicità di un panino da fast food, ci sia un processo ben più complesso e collaudato di quanto si possa pensare.

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