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15 Settembre 2025 11:00

Cos’è l’albero del pane: il frutto che sfama, unisce culture e rinnova la cucine caraibiche

Un frutto abbondante e versatile, capace di diventare pane, contorno o dessert. Tra tradizione, sostenibilità e ricette popolari, l’Artocarpus racconta i tropici in ogni boccone.

A cura di Francesca Fiore
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Immagina di passeggiare lungo una strada polverosa di un’isola caraibica ed ecco un albero maestoso dai grandi frutti rugosi e verdi che pendono dai rami come lanterne naturali. È l’Artocarpus altilis, l’albero del pane. A prima vista il nome sembra un paradosso – il pane, simbolo del forno e della tavola europea, che nasce spontaneamente sugli alberi. Eppure nei Caraibi, e in molte zone del Pacifico, il breadfruit è da secoli una risorsa alimentare fondamentale, tanto da plasmare abitudini culinarie e persino feste popolari.

L’albero del pane non ha bisogno di cure particolari: cresce vigoroso nei climi tropicali, regala ogni anno centinaia di frutti e ha trovato nei Caraibi il suo habitat ideale. Un tempo destinato a sfamare gli schiavi, oggi è diventato un ingrediente di orgoglio culturale e identità gastronomica, celebrato in festival come quello di Saint Vincent che ogni agosto dedica al breadfruit un intero mese di ricette, balli e tradizioni.

Cos'è l'albero del pane

L’Artocarpus altilis appartiene alla famiglia delle Moraceae, la stessa di gelso e fico. È un albero sempreverde che può raggiungere i 18 metri d’altezza, con grandi foglie lucide e lobate. I frutti, che a maturazione possono pesare anche diversi chili, hanno buccia verde rugosa e polpa farinosa, ideale per essere cotta.

Una pianta adulta può produrre oltre 200 frutti all’anno, con una resa superiore a colture come riso e grano, che richiedono maggiore manutenzione. Il nome stesso, derivato dal greco artos (pane) e karpós (frutto), testimonia l’importanza di questo alimento nelle culture tropicali.

Cos'è l'Artocarpus, l'albero del pane

Originario della Nuova Guinea e delle isole circostanti (Melanesia e parte della Malesia orientale), da lì, grazie ai navigatori polinesiani, è stato diffuso in tutta la Polinesia, Micronesia e Melanesia, diventando un alimento base delle popolazioni del Pacifico. Solo in seguito, nel XVIII secolo, fu introdotto nei Caraibi dagli europei (è celebre il viaggio della nave Bounty, 1787–1789, destinato proprio al trasporto delle piantine di breadfruit verso le colonie britanniche).

Proprietà e benefici dell'albero del pane

Il breadfruit è un alimento nutriente e bilanciato: ricco di carboidrati complessi e fibre, povero di grassi e naturalmente senza glutine. Contiene sali minerali (potassio, magnesio, ferro, calcio), vitamine (C, A e gruppo B) e composti fenolici ad azione antiossidante. E utile per:

  1. Migliorare la salute digestiva. Le fibre alimentari presenti nel breadfruit favoriscono il transito intestinale, aiutano a prevenire la stitichezza e promuovono un microbiota intestinale sano.
  2. Regolare la glicemia. Alcune varietà immature o farine di breadfruit hanno un indice glicemico moderato-basso, grazie al loro contenuto di amido resistente, che può rallentare l’assorbimento dei carboidrati.
  3. Supportare il sistema cardiovascolare. Grazie al contenuto di potassio, minerali, antiossidanti (fenoli) e basso contenuto di grassi saturi, il consumo regolare può contribuire a mantenere la pressione arteriosa sotto controllo e ridurre lo stress ossidativo che affligge le arterie.
  4. Aiutare a proteggerti dalle infiammazioni. I composti fenolici del breadfruit – e in alcuni casi estratti dalle foglie – mostrano attività di cattura dei radicali liberi, che possono aiutare a proteggere le cellule dai danni ossidativi e dall’infiammazione cronica.

Inoltre, la farina di breadfruit è naturalmente priva di glutine e si presta a essere un sostituto della farina di grano o altre farine contenenti glutine, per chi è celiaco o sensibile.

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Utilizzi in cucina

Il breadfruit è uno degli ingredienti più versatili delle cucine tropicali. A seconda del grado di maturazione può assumere sapori e consistenze diverse, che lo rendono adatto sia a preparazioni semplici che a ricette elaborate.

  • Frutto acerbo. Il frutto acerbo viene bollito o cotto a vapore, spesso servito come contorno al posto delle patate o della manioca. In Giamaica, ad esempio, è comune trovarlo al vapore accanto al pesce salato (saltfish).
  • Frutto a maturazione intermedia. Quando è a media maturazione, la polpa diventa leggermente dolce e si presta a essere fritta. In molte isole caraibiche si preparano chips di breadfruit, croccanti e saporite, servite come snack da strada. Sempre in Giamaica, il breadfruit viene spesso arrostito sul fuoco a legna, poi tagliato a spicchi e accompagnato da ackee e saltfish.
  • Frutto maturo. Il frutto maturo può essere cotto al forno o arrostito, la polpa assume la consistenza del pane soffice; in questa forma diventa la base per piatti unici o contorni abbondanti. A Trinidad e Tobago è popolare lo oil down, un ricco stufato a base di breadfruit, carne o pesce, verdure e latte di cocco, considerato piatto nazionale.

Non solo piatti salati: dalla polpa essiccata si ricava una farina naturalmente priva di glutine, che viene utilizzata per pani, focacce, pancake, torte e biscotti. Nei paesi del Pacifico la farina di breadfruit è tradizionalmente impiegata anche per preparare dolci fermentati o pastelle che ricordano i pudding.

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In alcune aree, come le Samoa e le Hawaii, il breadfruit viene cotto nelle tradizionali fosse sotterranee (umu o imu), avvolto in foglie di banano e arrostito lentamente fino a diventare morbido e aromatico.

Anche i semi, quando presenti, hanno un loro utilizzo: tostati e leggermente salati, diventano snack nutrienti e molto apprezzati. Infine, in alcune culture si producono bevande fermentate o analcoliche a base di breadfruit, sfruttando la naturale dolcezza del frutto maturo.

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