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21 Luglio 2025 13:00

Cosa mangiare sulle spiagge del Gargano: i piatti tipici di un angolo di paradiso

Tra viste spettacolari dal promontorio, chioschi in riva al mare e antiche ricette contadine, un viaggio nel gusto che racconta l’identità gastronomica del Gargano. Ecco quali sono le specialità da non perderti se ti trovi in questa zona.

A cura di Francesca Fiore
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C’è un momento, tra il tuffo del mattino e il tramonto che incendia le rocce, in cui la fame bussa con dolcezza, e sulla costa del Gargano la risposta non è mai banale. È una terra aspra e generosa, quella che si affaccia sul mare tra Vieste, Peschici e Mattinata, e lo racconta anche nel piatto. Sulle sue spiagge non si mangia solo per riempirsi la pancia: si assapora un’identità fatta di mare e di campagna, di ricette antiche tramandate dai pescatori e dalle nonne, di profumi che sanno di sole, sale e tempo lento.

Passeggiando lungo la spiaggia di Zaiana o nei pressi della Baia delle Zagare, può capitare di imbattersi in piccoli chioschi in legno che servono piatti caldi, panini profumati e specialità locali cucinate al momento. Non menu raffinati, ma mani esperte che impiattano specialità locali. Mentre il vento porta il profumo del mirto e dell’origano selvatico, basta sedersi su una panca di legno o su un asciugamano per vivere un’esperienza gastronomica che ha il sapore della memoria e dell’estate. Ecco quali sono i piatti e le specialità che non devi assolutamente perderti se ti trovi sul promontorio o sulle coste del Gargano.

I piatti tipici da provare sulle spiagge del Gargano

Il Gargano è un mondo a sé dentro la Puglia: isolato per secoli, ha conservato una cucina autonoma e originale. Ecco i piatti che nascono qui e che qui vanno cercati, cucinati secondo la tradizione contadina e marinara delle sue piccole comunità.

1. Paposcia del Gargano

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Un pane-focaccia allungato nato nei forni a legna tra Vico del Gargano, Ischitella e Peschici. Storicamente era l’impasto usato per testare la temperatura del forno, poi diventato un cibo vero, farcito con olio, sale e a volte verdure grigliate, pomodoro fresco o caciocavallo podolico. Ancora oggi si trova in panetterie e trattorie del promontorio.

2. Farrata di Manfredonia

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Foto di PAT Puglia

Uno dei piatti più antichi del Gargano: è una sorta di torta rustica a base di farro, ricotta pecorina, menta e cannella, racchiusa in un involucro di pasta di semola. Tipica del Carnevale di Manfredonia, si trova anche in versione da forno in estate. La farrata è un simbolo della fusione tra tradizione pastorale e sapori orientali, residui delle dominazioni passate.

3. Acquasale alla garganica

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Piatto contadino poverissimo ma profondo di sapore: l'acquasale alla garganica. Si prepara con pane raffermo bagnato, pomodori, cipolla rossa di Acquaviva (o cipolla locale), olio extravergine, sale e origano. Nelle versioni garganiche si trovano anche uova o peperoni cruschi. Era la colazione dei contadini e dei pescatori all’alba, oggi è tornata in auge anche nei b&b e agriturismi.

4. Pane di Monte Sant’Angelo

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Un pane enorme e rustico, con crosta spessa e alveolatura irregolare, che si conserva per giorni. Prodotto dai panifici di Monte Sant’Angelo, si mangia con formaggi locali o intinto nell’olio. È un simbolo dell’identità garganica montana, e compare spesso accanto a zuppe o secondi robusti.

5. Caciocavallo podolico del Gargano

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A cosa si abbina il pane di Monte Sant'Angelo se non ci si siede a tavola? Naturalmente al caciocavallo podolico, meglio se impiccato. Non è solo un piatto cucinato, ma è quasi un simbolo del promontorio: prodotto esclusivamente con latte di vacche podoliche al pascolo brado, in piccole quantità e con metodi artigianali. Ha una pasta compatta e un sapore deciso, e viene mangiato a scaglie, grigliato o fuso sul pane. Vico del Gargano, San Giovanni Rotondo e Mattinata ne sono le roccaforti.

6. Zuppa alla rodiana e ciambotta di Manfredonia

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Due specialità di pesce simili ma allo stesso differenti. Se passi da Rodi Garganico, anche se non è esattamente una specialità da spiaggia, non potrai evitare di assaggiare la zuppa di pesce alla rodiana, che viene comunque proposta in ristoranti, bar, chioschi e lidi. Si tratta di una zuppa di pesce povero – scorfani, gallinelle, saraghi, seppie – cotta in una salsa di pomodoro fresco, aglio e olio extravergine. Viene servita bollente con pane abbrustolito e conserva il gusto ruvido e intenso del mare locale. Tradizionalmente veniva cucinata dai pescatori rientrati al porto.

Tra le ricette che raccontano l’anima duplice del Gargano – divisa tra mare e terra – c’è anche la ciambotta di Manfredonia, un piatto che unisce pesce e verdure in un abbraccio rustico e familiare. A differenza della zuppa di pesce alla rodiana, che è una preparazione marinara pura, brodosa e concentrata sull’essenza del pesce appena rientrato al porto, la ciambotta è più domestica e contadina: un tegame ricco, dove si incontrano tranci di pesce azzurro, frutti di mare e ortaggi estivi come patate, cipolle, peperoni e pomodori. Se la zuppa di Rodi profuma di porto e salsedine, la ciambotta ha il sapore dell’orto affacciato sul mare: due piatti nati a pochi chilometri di distanza, ma figli di storie culinarie diverse.

to quasi scomparso, oggi recuperato da alcune trattorie dell’entroterra tra Vico, Carpino e Monte Sant’Angelo.

7. Insalata di murici di scoglio

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Tra le specialità più autentiche e sorprendenti che si possono assaggiare lungo le coste del Gargano c’è l’insalata di murici di scoglio, chiama anche caparrùnè a ‘nzalétè, un piatto semplice solo in apparenza. I murici – piccoli molluschi dalla conchiglia spinosa, raccolti sugli scogli nelle ore di bassa marea – richiedono pazienza e abilità: vanno bolliti a lungo e poi estratti uno a uno con uno stecchino, come vuole la tradizione. Una volta puliti, vengono conditi con olio extravergine d’oliva, limone, prezzemolo fresco e a volte una punta d’aglio o peperoncino. Ne nasce un’insalata dal sapore intenso e salmastro, che racchiude tutta la forza del mare garganico. È un piatto che non si improvvisa, ma che si tramanda: schietto, marinaro, perfetto da gustare con un bicchiere di bianco e i piedi nudi sulla sabbia.

8. Torcinelli (o turcinieddi)

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Involtini di interiora di agnello (fegato, cuore e polmone), avvolti con budello e cotti alla brace. Oltre al Salento, sono molto diffusi anche nell’entroterra garganico, soprattutto a Carpino e Cagnano Varano, che fanno parte della tradizione pastorale legata alla transumanza. Non sono solo street food: rappresentano un’identità rurale forte e persistente.

9. Pettole del Gargano

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Semplici e irresistibili, le pettole garganiche sono piccole frittelle di pasta lievitata, croccanti fuori e morbide dentro, che profumano di feste di paese e cucine di una volta: a differenze di quelle salentine sono più allungate. Si preparano con pochi ingredienti – farina, acqua, lievito e sale – e vengono fritte in olio bollente finché non diventano dorate. Nel Gargano, ogni borgo ha la sua variante: c’è chi le serve al naturale, chi le farcisce con alici, pomodorini o erbe spontanee, e chi le cosparge di zucchero come dolce da fine pasto. Tipiche del periodo natalizio ma presenti anche d’estate nei chioschi e nelle sagre, le pettole sono un cibo da strada antico, da mangiare con le mani, mentre il vento del promontorio mescola l’odore dell’olio con quello del mare.

9. Dolci di ostie ripiene (ostie piene di Monte Sant’Angelo)

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Due ostie sottili farcite con un impasto di mandorle, miele e cannella: un dolce tipico dei conventi garganici, in particolare delle monache di Monte Sant’Angelo. Hanno una consistenza croccante e un cuore morbido e aromatico. Perfette anche d’estate, grazie alla loro leggerezza.

I vini del Gargano: cosa bere in riva al mare

Il Gargano vanta una produzione vinicola meno nota rispetto ad altre zone pugliesi, ma altrettanto ricca e interessante. Tra i bianchi, il Bombino bianco e il Malvasia bianca sono ideali per accompagnare piatti di pesce e insalate di mare, grazie alla loro freschezza e alle note floreali. Per chi preferisce un rosato, il Nero di Troia rosato (noto anche come Uva di Troia) offre una piacevole struttura e aromi fruttati perfetti per un pranzo estivo.

Non mancano neppure piccole produzioni biologiche e naturali, spesso proposte nei chioschi e stabilimenti più attenti alla qualità locale: vini leggeri, giovani, pensati per essere bevuti con i piedi nudi sulla sabbia e lo sguardo perso nel blu.

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Quello che i piatti non dicono
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