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2 Luglio 2025
18:00

Cosa c’è davvero nelle chele di granchio e perché non dovresti comprarle

Quelle che trovi al supermercato non sono vere chele di granchio, ma un mix di pesce tritato (surimi) e aromi. Buone magari, ma se puoi scegli il granchio vero: tutta un’altra storia.

A cura di Enrico Esente
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Le avrai trovate quasi sempre durante un buffet o tra gli antipasti nei menu: stiamo parlando delle chele di granchio e oggi andremo a spiegare perché non sono ciò che sembrano. Un prodotto curioso che promette mare e sapore ma che in realtà ha qualcosa di poco convincente. Le cosiddette chele di granchio che trovi nel reparto surgelati dei supermercati in realtà di vero granchio hanno poco e niente e, sono un prodotto industriale modellato per sembrare qualcosa che non è. Vediamo insieme cosa contengono davvero, da dove vengono e perché conviene pensarci due volte prima di metterle nel piatto.

Quali ingredienti contengono le chele di granchio

Vendute come polpette di mare dalla polpa bianca, le chele di granchio fanno parte dei prodotti "ready to eat", ossia pronti da mangiare. Basta infatti solo friggerle nell'olio o cuocerle in forno e magari abbinarle a una salsina prima di poterle mangiare. La verità è che sono composte quasi totalmente da surimi, un prodotto in cui sono compresi diversi "scarti" industriali ottenuti da principalmente da merluzzo o nasello. Questi vengono frullati fino a diventare una pasta e poi ricompattati con amidi, addensanti, aromi artificiali, zuccheri, sale, coloranti. Insomma la percentuale di carne di granchio all'interno è davvero poca o addirittura inesistente.

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Per quanto riguarda le chele una volta ottenuto il composto, il tutto viene modellato in stampi che ne imitano la forma e magari si aggiunge anche un bastoncino di legno per dare l'illusione di un "osso" interno. Et voilà abbiamo una chela di granchio che non ha mai visto il fondo del mare. Pur sembrando innocue (e sfiziose) queste pseudo-chele presentano diversi problemi: contengono molti additivi tra conservanti ed esaltatori di sapidità, che non sono proprio il massimo per una dieta sana ed equilibrata. Inoltre sono altamente processate, povere di veri nutrienti del granchio e hanno un alto contenuto di sodio.

Attenzione a leggere bene le etichette

Avevamo parlato di "nutrienti del granchio" e di quanto le chele che acquistiamo al supermercato o mangiamo durante un buffet ne siano sprovviste. In realtà la polpa di granchio è un prodotto ricco di benefici e a dirlo sono diversi nutrizionisti ed esperti. Parliamo di un alimento molto pregiato (e anche costoso) pieno di acidi grassi essenziali, minerali e vitamine indispensabili al funzionamento dell'organismo. Si trovano inoltre alti valori di proteine, selenio, grassi omega-3, vitamine del gruppo B, fosforo, calcio e altri sali minerali. Insomma il granchio è un cibo ottimo da poter abbinare a un'alimentazione sana ed equilibrata. 

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Purtroppo le chele di granchio che trovi confezionate al supermercato non presentano questi valori nutrizionali per cui, se pensavi di fare il pieno di omega-3, non ci hai per niente preso. In realtà le "vere chele di granchio" esistono eccome e sono vendute in pescheria o fornite nei reparti surgelati più specializzati (facendo sempre attenzione a leggere l'etichetta). Ovviamente costano più del doppio rispetto a quelle di surimi, ma in questo caso stiamo parlando di pesce vero e freschissimo dal sapore naturalmente dolce e dal contenuto proteico elevato, non di imitazioni da sagra. Se ami i prodotti ittici e vuoi evitare i cibi finti potresti provare ad acquistare polpo o calamari, gamberi o mazzancolle o tofu al sapore di mare (per vegani): questi sono sicuramente più accessibili e nutrienti rispetto alle chele di granchio surgelate.

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A cura di
Enrico Esente
Giornalista professionista spinto da una grande passione per la cultura gastronomica giapponese che mi ha portato ad avvicinarmi a questo mestiere. Nel tempo, ho orientato il mio percorso verso il mondo dell’enogastronomia, seguendo un amore autentico per il buon cibo e la scoperta di sapori e abbinamenti inediti. Amo raccontare piccoli aneddoti legati alle abitudini alimentari di culture diverse, perché credo che il vero viaggio culturale inizi proprio a tavola.
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