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5 Aprile 2023 13:00

Cosa bere con la pastiera di Pasqua: i vini da abbinare

La pastiera è uno dei dolci più tipici della Pasqua italiana. Nata a Napoli, ormai ha conquistato tutto il Bel Paese. Ecco 5 vini per accompagnare questo dolce.

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La pastiera è il dolce di Pasqua per eccellenza a Napoli e non solo ormai. L'esplosione degli e-shop ha portato questo dolce delizioso ormai in tutta Italia, spesso estrapolandolo dal "tempo" in cui si fa: la tradizione la vuole in primavera, da qualche decennio è diventata tipica anche a Natale. Il grande flusso turistico che vive la città partenopea ha un po' costretto i pasticcieri napoletani a farla tutto l'anno. Ma con cosa possiamo berla? Esaltare il gusto e la ricetta originale della pastiera non è semplice, perché la tradizione italiana abbina quasi solamente i vini liquorosi ai dolci ma il trend sta cambiando. Vediamo allora i migliori vini da abbinare alla pastiera.

I vini abbinati alla pastiera

I più comuni abbinamenti tra vino e pastiera vedono il passito come grande protagonista, seguito dai vini frizzanti dolci e aromatici, infine i vini liquorosi, molto più tradizionali. Vediamo cinque proposte sfiziose e divertenti per gustare al meglio il dolce pasquale.

1. Gewürztraminer

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L'impronunciabile vino trentino è molto corposo e si sposa benissimo coi piatti grassi. Ha un buonissimo residuo zuccherino e soprattutto nella versione passita, fatta da vendemmia tardiva, si presta molto all'abbinamento coi dolci. Un'indicazione sull'abbinamento di questo cibo la troviamo già nel nome: la radice "Gewürz", deriva dal tedesco e significa "speziato". Le spezie che troviamo in questo vino si sposano benissimo con gli aromi tipici della pastiera.

2. Passito di Pantelleria

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In Sicilia si fa il passito da oltre 2000 anni e per tutto questo tempo ha accompagnato la ricchissima produzione dolciaria dell'isola. La tecnica di produzione è molto particolare: viene da mosti d'uva sottoposte ad appassimento su pianta o dopo la raccolta, poi va affinato almeno fino al luglio dell'anno successivo alla vendemmia. Una tecnica dispendiosa per un vino liquoroso, proveniente esclusivamente dallo Zibibbo, che però lo rende unico nel suo genere. Il Passito di Pantelleria è famosissimo in tutto il mondo: sapore deciso, con forti sentori di frutta secca e miele. È dolce già di suo e accompagna al meglio il gusto leggermente agrumato della pastiera.

3. Moscato d'Asti

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Le bollicine sono sempre piacevoli al palato, perché privarcene per il dolce? Il Moscato d'Asti è equilibrato, piacevole, molto profumato e tra i sentori principali c'è proprio l'arancia che nella pastiera è presente sotto forma di candito. Tradizionalmente questo è un vino da fine pasto, adatto ai dolci, molto versatile un po' con tutti i dessert. In realtà però ti consigliamo anche di assaggiarlo con i piatti speziati tipici della cucina cinese o thailandese.

4. Malvasia

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Mangiare una fetta di pastiera e degustare un Malvasia è una bellissima esperienza pasquale. Necessaria però è una premessa: solo in Italia abbiamo diciotto Malvasia ufficialmente riconosciuti, una delle famiglie più numerose della nostra viticoltura. Ci sono Malvasia di ogni tipo: bacche rosse, bianche, rosa; ci sono vini bianchi, rossi, dolci, secchi, fermi, frizzanti. Come lo vuoi, così lo trovi. Noi consigliamo il Malvasia fermo perché richiama molto il gusto di cioccolato, crema, nocciola, esalta quindi profumi e sapori della pastiera che è manchevole di quegli ingredienti.

5. Tokaji aszú

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Se vuoi sorprendere i tuoi commensali, accanto a una bella pastiera servi un calice di Tokaji: ti assicuriamo che resteranno a bocca aperta. Il Tokaji aszú è un vino tipicamente ungherese che si basa su un procedimento molto singolare: le uve vengono lasciate in balia della muffa nobile, la stessa usata per i formaggi erborinati. L'uva viene raccolta da ottobre a gennaio e viene lasciata a macerare. Dalla poltiglia di questa uva viene raccolta la cosiddetta "essenza Tokaji", la base di questo vino così particolare. Il sapore è molto spinto, così come pure i profumi, che però si sposano benissimo alla gamma aromatica della pastiera napoletana.

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Quello che i piatti non dicono
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