15 Dicembre 2025
19:01

Come riconoscere il pesce fresco? La guida all’acquisto completa per non sbagliare

Saper scegliere il pesce fresco al mercato fa la differenza in fatto di gusto, di salute e anche di sostenibilità. Valutare la freschezza delle specie ittiche, però, non è semplice, soprattutto per chi è poco esperto. La Chef Julia Gulisano ti spiegherà come riconoscere il pesce fresco per un acquisto consapevole.

A cura di Julia Gulisano
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Sai come scegliere il pesce fresco? È meglio quello fresco o di allevamento? Grazie alla nuova rubrica di Cookist "Al mercato con Julia", con la nostra chef Julia Gulisano, scoprirai tutti i segreti per non sbagliare più quando scegli il pesce.

Julia ti mostrerà i dettagli da osservare per riconoscere quello fresco, così non dovrai più preoccuparti. Scoprirai 5 dettagli a cui fare attenzione quando acquisti il pesce per assicurarti che sia freschissimo.

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5 aspetti da valutare per riconoscere e scegliere il pesce fresco

La prima cosa da fare quando arrivi in pescheria è osservare l’aspetto. E ci sono 5 dettagli a cui devi prestare molta attenzione che non tutti sanno.

1. Gli occhi

Gli occhi devono essere belli lucidi e convessi. Quando il pesce è morto da un po’, infatti,  l’occhio tende a diventare concavo, cioè si impiattisce pian piano e diventa spento poco brillante. Questo già è il primo passo per capire che qualcosa non va.

2. La pelle

La pelle deve essere lucida e le squame devono essere ben aderenti al corpo. Se la vedi opaca o magari con delle squame sollevate o non presenti, il pesce non è fresco. È anche molto importante trovare uno strato di muco in superficie, ma lo strato deve essere sottile e trasparente, infatti se dovesse essere troppo e di colore marroncino vuol dire che è meglio non comprarlo. 

3. Le branchie

Il colore delle branchie deve essere di un rosso brillante e devono essere ben idratate. Se il colore è più chiaro, quindi lo noti alterato o ci sono delle sfumature marroni, è da evitare.

4. La compattezza della carne

Per valutare la compattezza della carne dovresti toccarla…ok non sarà facile trovare un pescivendolo che ti faccia toccare il pesce però potresti chiedere di farlo fare proprio a lui o è anche più semplice farlo al supermercato tastando dalla confezione. Basta premere delicatamente con un dito, soprattutto nella zona centrale, e la carne deve essere soda ed elastica. Se toccando il pesce la carne non torna indietro e l’impronta resta, allora il pesce non è così fresco, purtroppo.

5. L’odore

Il pesce appena pescato non ha un odore pungente, sa proprio di mare ed è un profumo molto delicato di iodio, proprio quello che senti quando ti fai un bel bagno in un’acqua di mare bella salata.

Come riconoscere molluschi e crostacei freschi

Abbiamo parlato di quelli che sono i dettagli da guardare quando compri un pesce intero, ma se invece volessi comprare dei molluschi o dei crostacei? Per quanto riguarda i molluschi:

  • l’odore deve sempre essere marino, non troppo forte e questo vale quindi per tutti i tipi di pesci, ma anche crostacei.
  • Per quanto riguarda l’aspetto invece, le conchiglie devono essere integre e mai rotte e il colore del guscio deve presentarsi lucente e non opaco. E soprattutto devono essere ben chiuse, infatti una volta estratte dal mare il loro guscio si chiude ermeticamente in automatico e il mollusco si mantiene in vita all’interno grazie alla riserva dell’acqua di mare. Quindi una vongola o anche una cozza è fresca se il mollusco è vivo.

In pescheria troviamo i molluschi in delle larghe vasche con altra acqua marina proprio perché sono ancora in vita e vengono prelevate solo al momento della vendita. Quando le porti a casa poi, a volte può capitare di trovarle semi aperte, ma non è detto che siano morte. Tocca la vongola con delicatezza, se il mollusco è vivo tenderà a ritirarsi appena sfiorato. Tra l’altro, se non vuoi cucinarle subito, quando torni a casa il consiglio è proprio quello di sciacquarle bene e poi metterle in una ciotola con acqua e sale. Così potrebbero aprirsi di nuovo e in più è un passaggio importante per spurgarle, cioè per eliminare la possibile sabbia che è rimasta dentro e che ti rovina sicuramente lo spaghetto con le vongole.

Passiamo ora ai gamberi, come capire se sono freschi?

  • Che siamo gamberoni o gamberetti, la cui differenza sta nella dimensione, l’importante è che il loro colore sia bello brillante (perché il colore in sé cambia anche a seconda della specie).
  • Il carapace deve essere sodo e ben attaccato al corpo.
  • Anche le zampe e le antenne non devono essere danneggiate, se le trovi rotte può essere che non siano proprio freschi o che sia un prodotto decongelato. Gli occhietti qui devono essere sodi e lucidi.

E invece che fare se trovi delle macchie nere? Si possono mangiare? Diciamo che è un processo naturale e che inizia proprio dal momento della pesca… più passa il tempo e più i gamberi si scuriscono, quindi dopo molto tempo possono proprio essere un dettaglio di non freschezza. 

Meglio il pesce fresco o da allevamento?

Sicuramente tu dirai: meglio “pesce fresco” che domande sono? Però ecco non è per forza detto. Come per la carne, non tutti gli allevamenti sono uguali perché dipende dal sistema usato, dallo spazio che hanno i pesci per nuotare e anche dal loro mangime.

Chiaramente non è un pesce che troviamo in mare libero e infatti viene cresciuto in spazi controllati. Però ecco se l’allevamento è sostenibile ed estensivo, quindi si è attenti alla salute del pesce, è un’ottima alternativa soprattutto se si vuole spendere meno.

Se poi sei in una pescheria di fiducia, il pesce pescato è l’opzione migliore perché è quello selvatico pescato direttamente in mare è anche più ricco di Omega 3 di cui tanto sentiamo parlare. Poi ha un sapore intenso di mare e quindi è più caro perché la sua disponibilità non è illimitata soprattuto se pensiamo al Mar Mediterraneo.

Se un pesce pescato di buona qualità viene abbattuto in pochissimo tempo a temperatura bassissime e diventa quindi un “surgelato”, preserva comunque al meglio le sue caratteristiche organolettiche cioè quando lo scongeliamo resta buono, con gli stessi valori nutrizionali.

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A cura di
Julia Gulisano
Chef e content creator per Cookist, sono nata a Napoli nel 1993 ma ho sangue siciliano nelle vene. Ho vissuto tra Campania e Sicilia, assorbendo il meglio della cultura gastronomica del Sud Italia. Dopo aver frequentato il corso di alta formazione gastronomica In Cibum, ho svolto stage ed esperienze in ristoranti della Guida Michelin, dove ho affinato tecnica, precisione e creatività. Al termine di questo percorso, ho scelto di portare la mia cucina nel mondo dell’ospitalità su misura, lavorando come Chef di bordo su catamarani di lusso. Oggi creo esperienze personalizzate per ospiti internazionali: consulenze, cene private e corsi di cucina, portando avanti una filosofia fatta di autenticità, tecnica, calore umano e, soprattutto, di profondo legame con il territorio e le sue tradizioni.
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