
Siamo solitamente abituati a vederle arancioni, tonde e con un gusto tendenzialmente dolce: le zucche sono tra le protagoniste della nostra tavola durante l'autunno. Ma alcune varietà non si limitano a entrare nelle nostre ricette, ma diventano dei veri e propri elementi decorativi per case e giardini: parliamo delle zucche ornamentali. Con forme stravaganti e texture particolari, vengono coltivate solo per un uso estetico – in particolare nel periodo autunnale o durante Halloween -, poiché il loro consumo può provocare gravi disturbi intestinali a causa della cucurbitacina, una sostanza tossica presente nella polpa. Spesso sono molto simili a quelle che utilizziamo in cucina, ma è bene conoscere le differenze tra le due: qui ti spieghiamo nel dettaglio cosa sono e come si riconoscono.
Cosa sono le zucche ornamentali
Non sono altro che delle vere e proprie zucche, appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, ma si distinguono per alcuni tratti esterni: possono presentarsi tonde, allungate, verdi, bianche, arancioni, a tinta unita, lisce o bitorzolute, con steli striscianti e foglie molto larghe. Le diverse tipologie si differenziano anche in base alla loro grandezza: quelle più piccole possono essere utilizzate non appena raccolte, mentre quelle di maggiori dimensioni necessitano di un periodo di essiccazione prima dell'uso. Proprio per il loro aspetto molto caratteristico, questa tipologia di zucca viene utilizzata come elemento decorativo per la casa o il giardino, durante l'autunno, o per essere intagliata in occasione di festività come Halloween.

Dal punto di vista botanico non differiscono in modo sostanziale dalle varietà edibili, ma la selezione ha privilegiato caratteristiche esterne piuttosto che sapore e consistenza. Originarie dell'America Centrale, le zucche ornamentali hanno una polpa dura e fibrosa, e una volta essiccate, sono dei perfetti contenitori per i liquidi: in passato, infatti, venivano utilizzate come recipienti per acqua e vino.
Perché le zucche ornamentali non sono commestibili
Oltre che per il loro curioso aspetto – a volte così bello che sarebbe quasi un peccato romperle – le zucche ornamentali non sono, o meglio, non possono essere consumate. Infatti, questa tipologia contiene al suo interno una sostanza chiamata cucurbitacina che, non solo la rende particolarmente amara – e quindi inadeguata a essere utilizzata in cucina – ma è anche tossica: la sua assunzione può provocare gravi disturbi gastrointestinali come vomito, diarrea e nausea ed è per questo che sono considerate non commestibili.
Inoltre, la polpa di una zucca ornamentale tende a essere povera, fibrosa, dura e acquosa e, per questo, non particolarmente utile alla preparazione delle tue ricette, per cui è preferibile scegliere varietà come la Delica, la Butternut o la Mantovana.

Come riconoscere le zucche commestibili
È chiaro, quindi, che dobbiamo prestare particolare attenzione a non confondere le zucche ornamentali con quelle commestibili: ma come fare? Il primo indizio che ci indica che siamo di fronte a una zucca ornamentale, come abbiamo detto, è l'aspetto decisamente stravagante: mentre quelle edibili si presentano tutte più o meno arancioni e con forme più regolari, quelle ornamentali sono caratterizzate da colori vivaci che possono variare dall'arancione al verde, ma anche dal nero al bianco e presentano spesso appendici o macchie.
In ogni caso, al supermercato o dal fruttivendolo, le zucche commestibili e ornamentali sono segnalate da apposite etichette che ne specificano la provenienza e soprattutto lo scopo. Ma, se dovessi avere qualche dubbio, puoi controllare anche l'interno: se la polpa si presenta poco sviluppata, molto fibrosa e acquosa, probabilmente ti trovi di fronte a una zucca coltivata solo per l'estetica e non per il gusto.