Il cous cous ha il vantaggio di essere un alimento nutriente e facile da abbinare con ingredienti salati e dolci: in vendita si trova soprattutto precotto, ovvero che ha semplicemente bisogno di essere reidrato prima di condirlo. Vediamo come si fa.
Il cous cous è un alimento antico e versatile, originario della cucina berbera e diffuso in tutto il Nord Africa, dal Marocco alla Tunisia: per via di storiche migrazioni arabe all’interno del bacino del Mediterraneo, in Italia è entrato a far parte della tradizione gastronomica della Sicilia Occidentale, in particolare della provincia di Trapani. Si tratta di granelli di semola di grano duro – possono essere fini, medi o grossi – che vengono lavorati con acqua e poi cotti al vapore in più riprese in una speciale pentola chiamata couscoussiera. Nella versione classica, la preparazione di questo piatto è lunga e richiede una grande manualità: per ottimizzare i tempi, oggi è d’uso comune il cous cous precotto, disponibile in commercio in diverse varianti, tra integrale, di farro, di mais e senza glutine, per venire incontro alle varie esigenze alimentari. Significa che il cereale è già stato sottoposto a una prima cottura ed essiccato, e deve essere reidrato per poterlo consumare nelle sue molteplici declinazioni: in brodo o asciutto, accompagnato da verdure, carne (dall'agnello nella versione alla marocchina al pollo) e pesce, oppure in chiave dolce, con frutta secca, spezie e miele. Un ingrediente ideale per pasti digeribili e nutrienti: vediamo come si fa in modo semplice e veloce.
Probabilmente è il metodo più popolare: qualche dettaglio può variare a seconda delle istruzioni riportate sulla confezione, ma solitamente l’assorbimento si rivela facile e intuitivo. Basta fare attenzione nel rispettare la proporzione tra la quantità di semola e quella di liquido in aggiunta, che generalmente è 1:1, quindi la stessa dose: per un bicchiere di cous cous, si utilizza un bicchiere di acqua o di brodo (a base di carne, pesce o vegetale). I granuli, una volta rinvenuti, quasi triplicheranno il loro peso e volume. Come procedere?
L’alternativa più frequente è quella di far bollire la giusta quantità d’acqua in una pentola con l’olio e con il sale, spegnere il fuoco e poi unire il cous cous.
Una variante che richiama la cottura originale del cous cous è quella al vapore. Anche in questo caso non ci sono particolari difficoltà, ma serve solo più tempo: ciò che conta è che il liquido e l’alimento non vengano mai in contatto per idratare correttamente.
L’elettrodomestico diventa un alleato quando il tempo a disposizione è davvero poco e no, in questo frangente la friggitrice ad aria non può essere d’aiuto. Ti suggeriamo di eseguire così la cottura: metti in un contenitore cous cous e acqua fredda in proporzione di 2:3 (per esempio 100 ml di acqua per 150 grammi), cuoci per un minuto alla massima potenza, poi incorpora la restante parte di acqua e fai andare nuovamente per un minuto. Infine, aggiungi l’olio e il sale e sgrana con delicatezza.
Il cous cous precotto è un ingrediente che si può impiegare in diversi modi in cucina: primo piatto, accompagnamento nello stile del riso basmati, ma anche in veste di ripieno di verdure, dai pomodori freddi alle melanzane al forno e sfiziose polpette. Stabilire la quantità da usare dipende soprattutto dalla funzione che questo alimento svolge nell’ambito del pasto: una porzione ideale per una persona adulta che lo consuma come portata principale si aggira tra i 70-80 grammi crudo, che corrispondono a circa 180-200 grammi da cotto. In chiave “contorno”, invece, regolati intorno ai 50-60 grammi per commensale. Il cous cous tradizionale si compone di semola di grano duro: carboidrati complessi derivanti dai cereali che in una dieta sana ed equilibrata si abbinano perfettamente a proteine di origine animale (preferisci la carne bianca, rispetto alla rossa) o vegetale (per esempio i legumi, tofu compreso) e alle verdure, che forniscono fibre e micronutrienti, ma anche ai formaggi freschi, come la mozzarella per realizzare insalate fresche e creative.