Chi ha inventato il ciambellone? La storia di uno dei dolci più famosi al mondo

Se c'è un dolce che gli americani ci hanno letteralmente "rubato", questo è il ciambellone. Non molti lo sanno ma ciambelle e ciambelloni sono dolci tipicamente nostrani, nati nelle Marche per essere precisi. Un po' l'emigrazione, un po' il cinema, un po' le famosissime catene in franchise ci hanno però convinti della paternità a stelle e strisce di questa delizia. La storia del ciambellone è però tutta italiana, è umilissima e viene dalla tradizione contadina del Centro Italia.

Il ciambellone è la torta dei contadini

Oggi è diventato un dolce da colazione ma un tempo era consumato durante i banchetti e le domeniche in famiglia o addirittura come torta da matrimonio, se tagliato al centro e farcito dopo la cottura con qualche crema. Onnipresente durante le feste che seguivano la vendemmia, vista la facilità della ricetta si è diffuso in tutta Italia, perdendo di fatto la "denominazione d'origine": è un dolce marchigiano di nascita ma ormai patrimonio dell'Italia tutta.

Conosciuto fin dal Medioevo, un tempo era chiamato "il dolce delle folle" perché diffusissimo a tutti i livelli sociali e proposto continuamente in tutte le case. Era una torta che univa le persone, soprattutto durante la vendemmia. Era un livellatore sociale. Non sappiamo però con precisione chi abbia inventato questo dolce né chi sia stato l'artefice della sua fama a livello nazionale anche perché la ricetta cambia di regione in regione, perfino all'interno delle province ci sono alcune varianti della medesima preparazione.

Il ciambellone "americano": tutte le differenze tra ciambelle e donuts

Il legame tra le due preparazioni è puramente lessicale: le ciambelle americane rese famose da Homer Simpson sono donuts, un dolce a sé stante, tradotto con il vocabolo "ciambella" nel nostro Paese. Anche la loro storia viene da un altro "ceppo" della pasticceria: le donuts sono "figlie" delle paste fritte dolci che nel corso della storia troviamo in tantissime civiltà antiche. Le fanno i Romani, la prima testimonianza risale agli Egizi ma restando sul territorio americano, anche i Nativi hanno ricette simili e ancora oggi le preparano nelle riserve. I donuts sono più "imparentati" con le graffe napoletane che con il ciambellone marchigiano quindi.

In America il ciambellone nostrano è comunque una ricetta tipica casalinga, proprio come in Italia, e con ogni probabilità questa tradizione è stata portata dagli italo-americani. Non è raro trovare immagini degli anni '50 con "mamme" intente a preparare questa torta, nella tipica illustrazione stereotipata di quell'epoca.

Perché le ciambelle hanno il buco?

La caratteristica che salta immediatamente all'occhio, l'elemento più riconoscibile di questo dolce è senza dubbio il buco al centro. Perché le ciambelle e i ciambelloni hanno il buco? Non si sa nemmeno questo ma ci sono tante teorie in merito, tutte piuttosto leggendarie.

Le due storie più famose sono entrambe americane:

1. La prima risale al 1916, se l'è auto-attribuita Hanson Crockett Gregory, un ex marinaio "stanco" di mangiare dolci buoni all'esterno ma crudi al centro. Secondo il Boston Post sarebbe questo il motivo che avrebbe spinto Gregory a bucare il centro della "torta" prima di cuocerla. Se chiedi agli americani è ancora questa la storia "ufficiale" del buco nella ciambella e Gregory è l'inventore "ufficiale" del donuts.
2. La seconda leggenda riguarda i Nativi americani, con Capo Aquila, della tribù dei Wampanoag. Pare che in una delle tante lotte territoriali tra gli indigeni e i coloni, si sia arrivati a uno scontro a due con protagonista proprio Capo Aquila. Il colone fugge dal proprio accampamento, ancora con una "graffa" in mano, ma il Nativo non ha pietà e scocca la sua freccia, sbagliando la mira. Prende in pieno il dolce, bucandolo al centro. Memori di questa conquista i Wampanoag cominciano a fare queste frittelle col buco. Questa tribù esiste davvero e, curiosamente, è della stessa zona di Hanson Crockett Gregory, il Massachusetts. Pare siano stata la prima tribù a fidarsi dei padri pellegrini nel 1620, istruendoli su nuovi tipi di colture, ed a costruire la colonia di Plymouth.