
Giallo acceso all’esterno, verde intenso all’interno. Spinoso all’esterno, morbidissimo e dolcissimo all’interno. Il kiwano, tra i frutti tropicali, è sicuramente uno dei più particolari per il suo aspetto unico e per le sue caratteristiche a livello di sapore: chiamato anche melone cornuto africano, questo frutto singolare appartiene famiglia delle Cucurbitaceae, la stessa di melone, zucca, zucchine e cetrioli. Ancora non molto diffuso in Occidente, anche se inizia a fare capolino un po’ più spesso sui banchi dei nostri mercati rispetto a un tempo, il kiwano è stato soprannominato in questo modo negli anni ’30, quando iniziò a essere importato in Australia e Nuova Zelanda, per la somiglianza della sua polpa a quella del kiwi. Una somiglianza, però, che si ferma all’estetica: in realtà questo frutto somiglia più alla banana e al cetriolo a livello di sapore ed è molto amato non solo per la sua bontà, ma anche per la sua grande versatilità – si può mangiare sia crudo che cotto – e per i molti benefici che apporta all’organismo. Ecco da dove viene il kiwano, che sapore ha, quali sono i suoi benefici e come usarlo in cucina.
Che cos'è il kiwano e quali sono le sue caratteristiche
Il kiwano è un frutto esotico appartenente alla specie Cucumis metuliferus della famiglia delle Cucurbitaceae e cresce su una pianta rampicante tipica delle regioni centrali e meridionali dell'Africa. Noto anche come melone cornuto o cetriolo cornuto africano, la sua particolarità si vede già nell’aspetto: il kiwano, infatti, è caratterizzato da una buccia esterna è di colore arancione/giallo brillante ed è ricoperta da piccole sporgenze spinose o corna. All’interno è ugualmente particolare, con una polpa verde acceso simile a quella del kiwi (da cui, appunto, il nome kiwano), ma dalla consistenza più gelatinosa e piena di semini commestibili.

Il sapore, poi, è ancora più sorprendente, un mix particolarissimo tra banana e cetriolo, con un lievissimo retrogusto agrodolce che lo rende ancora più particolare. Una delle caratteristiche del kiwano è avere un’alta percentuale di acqua, motivo per cui viene utilizzato da molte popolazioni africane come preziosa fonte per mantenersi idratati. Il frutto, infatti, è tipico della zona compresa tra il Sud Africa e l’Africa tropicale, ma grazie alla facilità di coltivazione della pianta, sua velocità di crescita e alle sue straordinarie capacità di adattamento a diversi tipi di clima, si è diffuso in altre aree del mondo, soprattutto in Australia e Nuova Zelanda. Anche in Italia inizia a comparire qualche coltivazione (anche se la produzione è ancora minima), soprattutto nelle regioni del Sud dove sono sempre più diffuse le colture tropicali, in particolare Sicilia, Calabria e Sardegna.
Il kiwano non è apprezzato solo per il suo sapore, ma anche per i molti benefici che apporta all’organismo umano grazie al suo profilo nutrizionale molto ricco. In particolare spicca la presenza di una dose massiccia di oligoelementi essenziali come il magnesio, il calcio, il potassio e il ferro, che lo rende un toccasana per il sistema immunitario, il sistema cardiocircolatorio e l’apparato digerente, in particolare l’intestino, e per il supporto all’apparato osseo. Come già accennato contiene molta acqua, caratteristica che lo rende un ottimo idratante, ma è anche poverissimo di calorie (50kcal per 100 grammi di prodotto) e vanta un discreto quantitativo di carboidrati.

Completa il profilo del frutto una presenza non trascurabile di vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e C che fanno del kiwano un eccellente protettore contro raffreddori e influenze, mentre l’altissima concentrazione di alfa-tocoferolo, enzima dalle proprietà antiossidante presente nella vitamina E, lo rende un fedele alleato contro l’invecchiamento delle cellule. Nonostante la sua dolcezza, il kiwano vanta un indice glicemico relativamente basso, il che significa che aumenta lo zucchero nel sangue più lentamente rispetto ad altri frutti, un vantaggio per chi ha bisogno di controllare la glicemia.
Come si mangia il kiwano?
Il kiwano è un frutto esotico che in Italia si trova soprattutto grazie all’importazione, perciò la sua disponibilità varia un po’ durante l’anno. In genere è più facile trovarlo nei supermercati tra settembre e febbraio, con arrivi soprattutto da Africa australe (es. Kenya, Sudafrica), Nuova Zelanda e Sud America. Le rare produzioni italiane, invece, maturano tra agosto e ottobre, rendendo il frutto più presente in questo periodo.
In Africa il kiwano viene consumato intero, con tutta la buccia, arrostito oppure bollito insieme ad altre verdure: l'opzione migliore, dato che proprio sulla buccia si depositano la gran parte dei nutrimenti. La buccia, infatti, si può mangiare, ma solo dopo averla cotta: è qui che troviamo la maggiore concentrazione di vitamina C e di fibre. Anche i semi, quando il frutto è maturo, possono essere consumati con serenità.

In Occidente, invece, è più comune che il kiwano venga sbucciato: attenzione quando lo fai perché le spine della buccia sono piuttosto pungenti, quindi meglio utilizzare dei guanti protettivi. Una volta sbucciato, estrarre la polpa è facile e usarla è ancora più semplice: la sua dolcezza si sposa bene con tante preparazioni diverse, per esempio è ottima inserita in una insalata o in una macedonia, è buonissima per arricchire yogurt o smoothie bowl ma anche spalmata su una fetta di pane con una punta di zucchero per esaltarne la dolcezza. Un abbinamento particolarmente buono è quello con pesce e crostacei, di cui esalta le note marine: in particolare il kiwano è perfetto in abbinamento con una tartare di salmone o una tartare di tonno, o in un ceviche, condito con un pizzico di sale, limone e olio.