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15 Ottobre 2025 16:00

Carcadè: che cos’è il tè rosso (e “italiano”) simbolo dell’autarchia fascista

Il carcadè, bevanda dal colore rosso intenso, divenne simbolo dell'autarchia fascista, promossa dopo le sanzioni per l'invasione dell'Etiopia, legando così l'Italia alle sue colonie.

A cura di Enrico Esente
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Se lo vedi versato in un calice sembra vino, ma non lo è. Stiamo parlando di una bevanda dal colore rosso intenso, con un sapore che mescola l'acidità della frutta e la freschezza di un tè: tutto questo è il carcadè. Si ottiene dai fiori di ibisco ed è ormai una bevanda diffusa in tutto il mondo, specialmente nelle zone subtropicali dell'Africa e dell'Asia.

Non tutti sanno che però ha un legame con una delle pagine più controverse della storia italiana. Durante gli anni del regime fascista, il carcadè divenne uno dei simboli della politica economica e autarchica, nonché la risposta "italiana alle sanzioni per la politica aggressiva di Mussolini. 

Come si diffuse il carcadè in Italia

Dopo l'invasione dell'Etiopia tra il 1935 e il 1936, la Società delle Nazioni sanzionò pesantemente l'Italia fascista per la sua politica sovranista e aggressiva. A quel punto il regime rispose ai veti cercando di evitare la dipendenza dai prodotti esteri, promuovendo così la produzione nazionale e sostituendo le merci importate con quelle prodotte internamente. Era l'autarchia fascista, ed è proprio in questo determinato contesto che si inserì il carcadè come simbolo dell'autosufficienza voluta dal regime.

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Questa infusione proveniva dalle colonie africane già conquistate dall'Italia, l'Eritrea su tutte. A quel punto veniva riconosciuto come il tè italiano e diventò letteralmente un simbolo di resistenza e orgoglio coloniale in un periodo di isolamento politico ed economico. Con l'annessione dell'Eritrea, in Italia si iniziò a coltivare l'ibisco per produrre carcadè: fu così che iniziò a diffondersi nel nostro Paese.

Effetti e benefici del carcadè

Il sapore di questo infuso è incredibilmente acidulo e fruttato con un retrogusto che ricorda il mirtillo o i ribes. È privo di caffeina, il che lo rende adatto a qualsiasi momento della giornata. Oltre all'Italia, il carcadè è molto consumato in Africa, soprattutto in Senegal, Egitto, Eritrea e Sudan, dove viene servito sia freddo sia caldo, spesso con aggiunta di zucchero o limone. Questa bevanda è nota per le sue immense proprietà benefiche. 

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Il carcadè è ricco di antiossidanti come flavonoidi e antociani, che aiutano a combattere i radicali liberi e a proteggere le cellule. Contiene anche vitamina C, che supporta il sistema immunitario e favorisce la salute della pelle. Ha anche effetti positivi sulla pressione sanguigna: uno studio condotto dall’Università di Medford ha dimostrato che bere tre tazze di carcadè al giorno può ridurre la pressione sistolica, con effetti paragonabili a quelli di alcuni farmaci antipertensivi

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Insomma il carcadè non è solo una bevanda esotica dal colore vivace e dal sapore inconfondibile. È anche un testimone silenzioso di un periodo storico in cui l’Italia cercava di affermare la propria identità attraverso l’autarchia e il colonialismo. Oggi, mentre ne sorseggiamo una tazza, possiamo riflettere su come un semplice infuso possa raccontare storie di politica, cultura e cambiamento.

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