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13 Ottobre 2021 13:00

Brodo vegetale: tutti gli errori da non commettere per prepararlo ricco e profumato

Si può gustare così com'è, al "naturale", si può usare per cuocere golose paste fresche come tortellini o passatelli, si può impiegare in tantissime ricette diverse, come i risotti, per insaporirle: parliamo del brodo di verdure, una vera e propria coccola culiaria, oltre che ingrediente essenziale in cucina. Bando a dadi o soluzioni già pronte, oggi vi raccontiamo quali sono gli errori da non fare per preparare in casa un brodo vegetale perfetto.

A cura di Redazione Cucina
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Saper preparare un buon brodo vegetale è fondamentale in cucina: non solo può servire nelle serate in cui abbiamo voglia di una coccola, con della pasta in brodo come tortellini, cappelletti o passatelli, ma può diventare anche un ingrediente fondamentale per altre preparazioni. Rispetto al brodo di carne è sicuramente più economico e facile da realizzare, ma può risultare carente di sapore: per estrarre da verdure e ortaggi il massimo del gusto, infatti, bisogna attenersi a delle semplici ma importantissime regole, evitando sbagli grossolani. Ecco quali sono gli errori da non commettere per preparare un brodo vegetale perfetto.

1. Sbagliare pentola

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Potrebbe non sembrare ma questo è un elemento che sbagliano quasi tutti: la pentola per il brodo deve essere alta e spessa, pena la fuoriuscita dei liquidi. Per quanto riguarda il materiale, l'acciaio inox è sicuramente il più adeguato per le lunghe cotture: anche la fiamma infatti può danneggiare pentole non adatte a stare ore sui fornelli. Una pentola in acciaio inox, invece, è ideale per mantenere la temperatura a lungo.

2. Esagerare con le verdure

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Un brodo saporito non è necessariamente un brodo "affollato". Nel vostro brodo non dovrà mancare la classica triade cipolla, carota, sedano ma potete anche aggiungere altre verdure, senza esagerare. Tenete conto, infatti, che verdure o ortaggi dal gusto intenso, come ad esempio come i cavoli, tendono a coprire il sapore delle altre verdure. Piuttosto usate scarti come gambi e foglie, che hanno un gusto più leggero del cuore e vi aiuteranno a minimizzare gli sprechi: foglie delle cavolacee, scarti di porri e cipollotti, punte di asparagi, pomodori ormai inutilizzabili per l'insalata e così via. Come dicevamo, fate attenzione alle verdure dal sapore intenso, come le cavolacee, ma anche gli asparagi: per evitare che con il loro sapore invadano il resto del brodo, siate parchi con le dosi. A meno di non dover usare quel brodo per aromatizzare un piatto specifico, come un risotto agli asparagi.

Se amate i brodi vegetale dal gusto deciso, potete arrostire leggermente alcune verdure sulla piastra, come cipolle e sedano, oppure farle saltare in padella a fiamma viva, per qualche secondo, prima di metterle in pentola: questo conferirà alle verdure un leggero gusto affumicato, che sarà poi trasferito al brodo. Potete anche aggiungere delle patate: tenete presente che, come altre verdure tipo il cavolfiore, queste tendono a intorpidire l'aspetto del brodo stesso.

3. Aggiungere acqua fredda

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Le verdure, già tagliate in pezzi, vanno rosolate in padella con olio extravergine d'oliva, oppure direttamente in pentola, se preferite una rosolatura leggera: potete anche evitarla del tutto per ottenere un brodo più light. Una volta fatto questo, dovrete aggiungere l'acqua che deve essere rigorosamente fredda. Con l'acqua fredda, infatti, e una cottura lunga, sarete in grado di estrarre più sapore da ortaggi e verdure: se invece avete bisogno di lessarle potete partire dall'acqua calda e magari già aromatizzata. Ma per il brodo, incidetelo pure sulla pietra, l'acqua deve essere messa fredda.

4. Cuocere poco il brodo

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I tempi di cottura vanno calcolati dal bollore e naturalmente, più a lungo sta sul fornello, più il brodo risulterà saporito. È vero che il brodo vegetale può cuocere per un tempo minore rispetto a quello di carne, che ha bisogno di più tempo per ammorbidirsi: ma questo non vuol dire che il brodo vegetariano si possa preparare in 20 minuti. Naturalmente, tutto dipende dalla grandezza delle verdure, ma un'ora è il minimo che si possa tollerare per la cottura di un buon brodo: meglio ancora se aumentate a due. Naturalmente, una volta raggiunto il bollore, la fiamma va abbassata al minimo, se non volete rischiare di ritrovarvi con due dita di brodo e una pentola dalle pareti bruciate.

5. Esagerare con sale ed erbe aromatiche

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Più il brodo cuoce, più si restringe: va da se che dopo 2 ore il suo sapore sarà più concentrato rispetto alla prima ora cottura. La cosa migliore, per evitare di esagerare con il sale è metterne pochissimo all'inizio (questo infatti aiuta le verdure a cuocere) e aggiustare solo alla fine, 15 minuti prima di spegnere, quando ormai il liquido non si potrà restringere più di tanto. Un consiglio importantissimo: se è vero che siete sempre in tempo a correggere un brodo un po' sciapo, non è vero il contrario.

Anche le erbe aromatiche vanno dosate con parsimonia e aggiunte solo nella fase finale di cottura: evitare di abbondare con timo, rosmarino o altro, ma dosatele il più possibile, per evitare di coprire il sapore delle verdure. Per un buon brodo vegetale sono invece perfetti alloro e prezzemolo, mentre molti conficcano qualche chiodo di garofano nella cipolla per aromatizzarla.

6. Buttare tutti gli scarti

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Una volta pronto il brodo, se non dovete usarlo subito, dovrete farlo raffreddare completamente, prima di conservarlo al meglio. Scolate le verdure e se le avete tagliate in pezzi grandi, riutilizzate quelle che vi piacciono di più: con carote, sedano e cipolle lessate, infatti, potrete creare delle salsine sfiziose, oppure mangiarle così come sono condite da un filo di olio e un po' di sale.

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