
Quando si parla di svezzamento, uno dei primi dilemmi che affrontano i genitori riguarda il brodo vegetale: serve davvero? È indispensabile iniziare con questo per le prime pappe, oppure possiamo introdurre direttamente gli alimenti in forma solida o semisolida?
La tradizione italiana lo mette spesso al centro dei primi approcci al cibo, ma come dietista pediatrica direi che possiamo fare di meglio: non è essenziale, come a volte si racconta, e conoscere cosa contiene realmente (e cosa no) aiuta a fare scelte più consapevoli per la salute del tuo bambino.
È davvero necessario preparare il brodo vegetale durante lo svezzamento?
Per molti bambini, il brodo vegetale ha rappresentato e rappresenta il punto di partenza dello svezzamento: un alimento liquido, apparentemente leggero, da cui estrarre “le sostanze buone” delle verdure. In realtà, sappiamo che la quantità di nutrienti che passa dalle verdure all’acqua di cottura è minima: per esempio, vitamine idrosolubili come la vitamina C o alcune del gruppo B si degradano facilmente con il calore. Ecco che, a conti fatti, il brodo vegetale rimane un liquido piuttosto povero e che non rende, da solo, la dieta del tuo bambino adeguata.
Questo, però, non significa che sia inutile proporlo: può avere un valore simbolico, affettivo, e anche pratico. Se, quindi, dal punto di vista strettamente nutrizionale non è indispensabile – oggi sappiamo che i piccoli possono tranquillamente iniziare con piccole quantità di alimenti freschi e ben cucinati, ridotti alle consistenze adatte e serviti secondo i tagli sicuri secondo i principi dell’autosvezzamento, senza passare obbligatoriamente per settimane di pappe al cucchiaio basate sul brodo – è anche vero che resta un modo gentile per accompagnare il passaggio dal latte ai cibi solidi.

Quando proporlo e quali ingredienti utilizzare per il brodo vegetale per neonati
Se scegli di utilizzare il brodo vegetale, è importante farlo con consapevolezza. Può essere introdotto dopo i 6 mesi, come base per la pappa in cui verrà impiegato per regolare la consistenza o, semplicemente, come esperienza di gusto per dare più sapore alle pietanze sostituendo la sapidità del sale, che non deve essere proposto durante i primi assaggi.
Gli ingredienti più adatti sono quelli semplici e stagionali: potresti ad esempio scegliere carota e zucchina in estate, verza e zucca in inverno. Alcuni genitori aggiungono anche sedano o cipolla, e non è un’idea così cattiva come sembra: non occorre evitare verdure troppo aromatiche nelle prime fasi dello svezzamento. Anzi, prima il bambino si approccia a un diverso ventaglio di sapori, meglio accetterà cibi dal gusto e dall'aroma complesso.
Il consiglio che ti do è di non fermarti al solo brodo, ma di utilizzare anche le verdure cotte e schiacciate, senza eccedere con le quantità: l’intestino del tuo bambino sta facendo conoscenza con le fibre della dieta solo adesso e non riuscirebbe a gestire un gran quantitativo tutto insieme.

Meglio il brodo vegetale o quello di carne?
Questa è una delle domande più frequenti, che di solito nasce quando si diventa consapevoli del fatto che il brodo vegetale non è poi così formidabile come sembra. Il brodo di carne è stato a lungo considerato “più nutriente” rispetto a quello vegetale, ma anche qui la scienza ridimensiona i luoghi comuni.
L’acqua di cottura della carne non trattiene quantità significative di nutrienti interessanti, a eccezione di alcuni sali minerali: la parte nutrizionalmente interessante rimane nella carne stessa. Se il tuo obiettivo è garantire al tuo bambino ferro e altri nutrienti importanti per la crescita, allora è molto più utile proporre direttamente piccole quantità di carne ben cotta e presentata secondo i tagli sicuri, piuttosto che limitarsi al suo brodo.
E, ancor di più, è bene ricordare che non è solo quella carne che proponi a garantire una dieta sana per il tuo bambino, ma la sua alimentazione nel complesso: al punto che puoi anche escluderla e l’alimentazione potrebbe anche essere perfettamente bilanciata con alcune accortezze.

Come usare il brodo vegetale o di carne
Adesso tiriamo le somme di questo approfondimento: brodo vegetale e brodo di carne hanno entrambi un ruolo limitato dal punto di vista nutrizionale, ma possono essere usati come basi culinarie o come parte di un rituale familiare. L’importante è non pensare che da soli soddisfino i fabbisogni del bambino. In particolare, non è un errore proporre il brodo vegetale in svezzamento, ma non è nemmeno un obbligo: il vero valore nutrizionale sta in tutti gli alimenti che pian piano entreranno nella dieta di tuo figlio e non da questa singola preparazione.
Più che cercare la “ricetta perfetta” – anche se questa, te lo confesso, è la mia preparazione passe-partout, omettendo il sale – prova a vedere nel brodo un’occasione: un ponte tra latte e cibo, tra abitudine e scoperta. E ricorda che ciò che conta non è solo la pappa “giusta”, ma anche la serenità con cui accompagni tuo figlio verso il piacere di mangiare insieme. Lo ripeterò sempre: i nostri bambini nel primo anno di vita devono scoprire il cibo, non essere obbligati a finire il piatto.
Verdiana, la Dietista delle famiglie