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Rinnovare la cucina non significa solo dare un nuovo look agli spazi domestici: oggi vuol dire anche investire in efficienza energetica, risparmio in bolletta e sostenibilità. Proprio in questa direzione si muove il bonus elettrodomestici 2025, un’agevolazione pensata per incentivare l’acquisto di apparecchi di ultima generazione prodotti in Europa.
Anche se il decreto attuativo è stato firmato, manca ancora l’ok definitivo del ministero dell’Economia: l’avvio ufficiale del bonus è quindi atteso a breve, con regole già delineate che fanno gola a chi sta pensando di sostituire il vecchio frigorifero o installare un nuovo piano a induzione.
Cosa prevede il bonus
Non si tratta di un semplice sconto: il bonus è pensato per orientare i consumatori verso elettrodomestici ad alta efficienza energetica, prodotti in Europa. L’obiettivo? Tagliare i consumi, smaltire correttamente i vecchi apparecchi e dare respiro all’industria europea.
L’incentivo nasce dunque con un obiettivo triplice: ridurre i consumi energetici, garantire lo smaltimento corretto dei vecchi apparecchi e sostenere la filiera produttiva europea. Un’occasione per coniugare comfort domestico e rispetto per l’ambiente, alleggerendo al tempo stesso la spesa delle famiglie.
Gli elettrodomestici che rientrano nel contributo sono quelli più utilizzati nelle nostre cucine: frigoriferi, congelatori, lavastoviglie, forni, piani cottura elettrici e a induzione.

Quanto vale e a chi spetta
Il meccanismo è semplice: fino al 30% di contributo sul prezzo di acquisto, con un massimo di 100 euro per elettrodomestico. Per le famiglie con ISEE sotto i 25.000 euro il beneficio raddoppia, arrivando a 200 euro. C’è però una regola imprescindibile: per ricevere il bonus sarà obbligatorio rottamare un apparecchio vecchio e meno efficiente. Una scelta che lega il sostegno economico a un gesto concreto di responsabilità ambientale.
Come fare domanda
La richiesta dovrà passare attraverso una piattaforma online gestita da PagoPA. Una volta inviata, sarà compito di Invitalia e del ministero delle Imprese vigilare sui controlli e gestire l’erogazione dei fondi.
L’unico dettaglio mancante, al momento, è la data ufficiale di avvio: verrà comunicata con la pubblicazione del decreto interministeriale.