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22 Febbraio 2022 15:00

Anche il grillo arriva sulle nostre tavole: l’UE approva la vendita e il consumo umano

Pochi giorni fa il Parlamento Europeo ha autorizzato il consumo alimentare umano dei grilli. Dopo le locuste e le larve delle tarme da farina, sono il terzo insetto "permesso" nell'UE. Per ora, però, solo un'azienda olandese può vendere i suoi prodotti.

A cura di Alessandro Creta
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E alla fine arrivò anche il grillo. Dopo le aperture, avvenute nei mesi scorsi, delle larve della tarma da farina e delle locuste, ecco pure i grilli ad arricchire il paniere alimentare dal quale potremo attingere.

I puristi della tradizione gastronomica occidentale probabilmente storceranno il naso, ma è quanto deciso dalla Commissione Europea solo pochi giorni fa. A breve, insomma, potremmo accogliere sulle nostre tavole anche i grilli, nominati a tutti gli effetti come nuovo alimento. Fino a oggi questi insetti erano limitati esclusivamente alla realizzazione di mangimi per animali ma presto saranno oggetto di consumo anche per tutti noi. Nello specifico è il grillo domestico (nome scientifico Acheta domesticus) a diventare un nuovo alimento all'interno della Comunità Europea.

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I grilli (così come le locuste, tra l'altro) in realtà sono già ampiamente consumati in molti Paesi asiatici. Milioni di persone (circa il 25% della popolazione mondiale, secondo l'Ipiff) quotidianamente se ne cibano sia per la facilità di reperimento, il basso costo (riguardante allevamento e vendita) sia per l'elevato contenuto proteico garantito da questi animali. Da qualche mese anche l'Europa ha avviato un progressivo e costante processo di apertura verso la loro fruizione alimentare: per chiunque vorrà mangiarli i grilli saranno presto disponibili (l'autorizzazione alla vendita scatterà il prossimo 3 marzo) interi, congelati, essiccati o in polvere.

Il consumo di grilli è un consumo sostenibile

Provando a superare la naturale e inevitabile diffidenza verso questo tipo di prodotti, il consumo di grilli (così come degli altri insetti sopra citati) rappresenta una valida quanto più sostenibile alternativa alla fruizione di alimenti di origine animale. Non solo i grilli sono ricchi di proteine (tra il 60 e l'80%, anche con un maggior contenuto di ferro rispetto al manzo), minerali e vitamine, ma i costi per la loro cura sono decisamente contenuti, rappresentando anche un'alternativa ecosostenibile agli allevamenti di bestiame. Basti pensare che per la produzione di un chilo di grilli sono necessari circa 15 mila litri in meno di acqua rispetto all'equivalente quantità di carne, con le dosi emesse di gas serra fino a 100 volte inferiori.

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Anche (se non soprattutto) una motivazione etica insomma alla base dell'approvazione da parte dell'UE al consumo di questo novel food. Come specificato da una nota della Commissione parlamentare, starà poi: "… ai consumatori decidere se vogliono mangiare insetti o no". Per il momento, comunque, solamente l'azienda olandese Fair Insects BV ha ottenuto l'autorizzazione a commercializzare i grilli a scopo alimentare umano.

Altre ditte italiane sono in attesa di conoscere le linee guida per omologarsi e fare il loro ingresso nel mercato. Certo, far breccia nelle preferenze delle persone non sarà impresa facile, ma coloro che hanno già avuto modo di mangiare i grilli assicurano come il sapore dell'insetto sia molto simile a quello delle noci. Non resterebbe altra soluzione che provare…

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