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20 Aprile 2025 16:00

Altro che made in Italy: l’interpretazione “distorta” della cucina italiana all’estero

La cucina italiana è tra le più apprezzate al mondo. Sono pochi i paesi in cui non ci sia effettivamente un ristorante che la riproponga, ma siamo sicuri che sia sempre correttamente interpretata?

A cura di Enrico Esente
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Alzi la mano chi, per praticità e convenienza, durante un viaggio all'estero si è fermato a mangiare in un ristorante italiano. C'è chi, in quella circostanza, è stanco dei nuovi sapori e vorrebbe qualcosa di più "familiare" o chi ci tiene a vedere come i cuochi locali reinterpretino i nostri piatti tradizionali. Sono tanti i food e i travel blogger che fanno audience proponendo gli strafalcioni più evidenti di alcuni piatti italiani famosi all'estero. Siamo quindi pronti a tuffarci in un mare di carbonara con panna, pasta con il ketchup o con il pollo.

Perché la cucina italiana viene interpretata male all'estero

La domanda che più spesso ci facciamo quando mangiamo italiano all'estero è capire se l'interpretazione dei nostri piatti sia consapevole o se gli chef locali stiano tradendo la nostra identità culinaria. Ciò che fanno i cuochi stranieri è in effetti dovuto a una certa incapacità nella preparazione o di non conoscenza a fondo delle ricette il che fa diventare i piatti, così come li vediamo nei ristoranti all'estero, reinterpretati in maniera "distorta". 

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Riproporre male la cucina italiana all'estero è un fenomeno diffuso e spesso dovuto a una serie di fattori, tra cui l‘adattamento ai gusti locali, la disponibilità degli ingredienti e una comprensione superficiale delle tradizioni culinarie nostrane. Inoltre, molti ristoranti modificano le ricette italiane per renderle più appetibili al palato locale. Tutto ciò comporta l'aggiunta di ingredienti non tradizionali che ne alterano il sapore.

 Pasta con il ketchup? L'esempio di Olive Garden e Saiyzeria

Come abbiamo raccontato poc'anzi molto spesso è proprio il prodotto o l'elemento italiano mancante a fare la differenza in quelle ricette. Stando a quanto riportato in un recente report della Coldiretti, quasi tre italiani su quattro (73%), durante un viaggio all'estero si sono trovati dinanzi a un piatto "storpiato" della nostra cucina.

Dagli Stati Uniti al Giappone: catene di ristoranti che si "spacciano" come italiani ma che in realtà offrono solo imitazioni poco riuscite. Un esempio pratico potrebbe essere quello di Olive Garden e Saizeriya. Il primo si trova in America ed è proprio una catena di ristoranti all'italiana. La proposta non rispecchia quasi per niente la tradizione e nel menu si possono trovare piatti che lontanamente ricordano la cucina italiana. Lasagna fritta, gnocchi con panna e pasta con pollo e insalata o ancora carbonara con i gamberetti e pollo: Olive Garden è un esempio di come la cucina italiana possa essere adattata e commercializzata per un mercato specifico, allontanandosi dall'autenticità.

Allo stesso modo da menzionare c'è anche Saizeriya, altra catena di ristoranti italiani ma in Giappone. Attenzione, è giusto sostenere che in Italia ci siano alcuni ristoranti giapponesi in cui la cucina tradizionale nipponica viene fortemente male interpretata (es sushi con il formaggio spalmabile e le fragole) ma Saizeriya, nel Paese del Sol Levante, è super popolare. Prezzi bassi e convenienti, nei piatti vengono usati ingredienti economici e preparazioni semplificate per abbassarne il costo. Il risultato può essere una versione molto distante dai sapori e dalla qualità della vera cucina italiana.

I piatti forti? Spaghetti "siciliani" con tarako (uova di merluzzo) e alga nori e i celeberrimi spaghetti napolitana. Chiamati così potrebbero sembrare il tipico scarpariello tanto caro alla tradizione partenopea ma ci stiamo sbagliando: si tratta di pasta (scotta il più delle volte) con una generosissima aggiunta di ketchup e "Parmigiano reggiano Doc". Un piatto che sembra quasi una ripicca contro la cucina italiana per avere nei menu dei ristoranti a tema, sushi con avocado e chips di patatine fritte. Tuttavia, aggiungere il ketchup sulla pasta e spacciarlo come piatto italiano è una cosa che è quasi impossibile da accettare.

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Quello che i piatti non dicono
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