Come sarà la tua vita fra 5, 10 o 15 anni? E cosa vorresti dire adesso al "te" del futuro? Tutto questo puoi farlo in un locale molto speciale di Parigi: qui puoi entrare per ordinare un espresso e uscire avendo spedito una lettera a te stesso del futuro. Succede al Café Pli, un piccolo locale che ha trasformato la pausa caffè in un esercizio di memoria, immaginazione e tempo. Qui il menu non si limita a bevande e dolci: tra una tazza fumante e un foglio di carta, si consuma un’esperienza che resta.
Un tavolino, una caffè e una lettera al te del futuro
Il rituale comincia come in molti caffè parigini: s entra quasi per caso, si ordina da bere e ci si siede. Fuori, Parigi continua il suo movimento incessante; dentro, invece, qualcuno apre una busta e inizia a scrivere a mano, con quella concentrazione rara che oggi sembra un lusso. Al Café Pli non si scrive una cartolina per qualcun altro, ma una lettera per il proprio futuro. Si sceglie una data precisa e si affida alla carta ciò che oggi sembra importante, urgente o semplicemente vero.
Niente schermi, niente notifiche, niente scorciatoie digitali: il Café Pli costruisce tutta la sua identità attorno a un gesto volutamente lento. La lettera viene piegata, inserita in una busta, chiusa e consegnata allo staff, che la conserverà fino al momento della spedizione. In un’epoca in cui tutto è archiviato e replicabile, questa promessa di attesa ha qualcosa di radicale.
L’esperienza del Café Pli è disponibile in entrambe le sue sedi parigine: quella di Rue du Faubourg du Temple, nell’11° arrondissement, e quella di Avenue Parmentier, nel 10°. Due quartieri diversi ma vicini nello spirito, dove ci si può sedere con un caffè, scegliere carta e penna e scrivere una lettera al proprio futuro, da affidare al tempo e alla posta.
Il Café Pli di Parigi
L’offerta gastronomica è discreta e curata, come si addice a un luogo che non vuole distrarre: caffè, tè, cioccolata calda e qualche dolce accompagnano il momento della scrittura senza invaderlo. Il vero protagonista resta il foglio bianco. L’arredamento ricorda una cartoleria d’altri tempi: scaffali pieni di carta, cartoline, timbri, quaderni. Un’estetica che invita a fermarsi, a prendersi il tempo necessario per scegliere le parole giuste.
C’è qualcosa di sorprendentemente collettivo in questo gesto solitario: ogni cliente scrive la propria lettera, ma lo fa in compagnia di altri silenzi, altre storie che resteranno segrete. Il Café Pli diventa così un luogo di confessioni invisibili, custodite tra tazze e francobolli.
Il fascino del Café Pli sta tutto in questa idea semplice e potente: trasformare il futuro in una destinazione concreta, con un indirizzo e una data. Nessuna garanzia, nessuna risposta automatica. Solo una lettera che un giorno arriverà, ricordandoci chi eravamo quando l’abbiamo scritta. E forse, come spesso accade a Parigi, basterà quel ricordo per rendere memorabile anche un semplice caffè.
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