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A TAVOLA!
episodio 60

Zuppa di cavolo nero

Preparazione: 30 Min
Cottura: 130 Min
Riposo: 12 ore
Difficoltà: Facile
Dosi per: 4 persone
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ingredienti

Cavolo nero
350 gr
Passata di pomodoro
200 gr
Fagioli cannellini secchi
200 gr
Patate
2
Carota
1
Sedano
1 costa
Cipolla
1
Alloro
1 foglia
Olio extravergine di oliva
q.b.
Sale
q.b.
pepe
q.b.
per accompagnare
fette di pane tostato
q.b.

La zuppa di cavolo nero è un primo nutriente e corroborante, perfetto da preparare durante le rigide giornate invernali. Si tratta di una ricetta tradizionale toscana che vede protagonista, appunto, il cavolo nero: ortaggio tipico della stagione e fonte preziosa di vitamine e sali minerali.

Per portarla in tavola, ti basterà far rosolare le patate a cubetti con un soffritto di carota, sedano e cipolla e una foglia di alloro, unire poi la passata di pomodoro, i fagioli cannellini già ammollati, una macinata di pepe fresco e le foglie di cavolo nero tritate al coltello, e lasciar sobbollire quindi dolcemente il tutto, coperto con acqua fredda, per circa un paio d'ore. A cottura ultimata si frulla in parte la zuppa con un mixer a immersione per renderla più cremosa e si serve, infine, nelle fondine individuali con un giro d'olio a crudo e fette di pane sciocco appena tostato: il risultato sarà un comfort food saziante e nutriente, ideale da proporre per il pranzo della domenica in famiglia o una cena conviviale in compagnia di amici.

Noi abbiamo utilizzato i fagioli cannellini secchi, da mettere a bagno in acqua fredda per circa 12 ore prima di procedere con la preparazione. In alternativa puoi sostituirli con i borlotti o con gli zolfini, vera e propria eccellenza del territorio oppure, se vuoi velocizzare le operazioni, puoi optare per i legumi precotti, da aggiungere in pentola solo qualche minuto prima del termine della cottura: in questo caso assicurati che siano di ottima qualità e conservati, possibilmente, in barattoli di vetro.

Al posto della passata puoi scegliere i pomodori pelati, oppure puoi cimentarti con una versione in bianco e omettere la salsa. Se ami i sapori i piccanti puoi speziare il tutto con un peperoncino secco sbriciolato mentre, se hai acquistato il cavolo nero in abbondanza, ti suggeriamo di impiegare le foglie avanzate per realizzare delle sfiziose chips da sbocconcellare in apertura del pasto o all'ora dell'aperitivo.

Scopri come preparare la zuppa di cavolo nero seguendo passo passo le spiegazioni e i preziosi consigli di Elpidio. Se ti è piaciuta questa ricetta, prova anche la farinata con cavolo nero e la zuppa frantoiana, oppure cimentati con la ribollita.

Come preparare la zuppa di cavolo nero

La sera precedente metti a bagno i fagioli secchi in acqua fredda e lasciali in ammollo per una notte intera. Scalda quindi un filo d'olio in una casseruola capiente, aggiungi un trito di carota, sedano e cipolla 1 e fai rosolare per qualche minuto.

Unisci al soffritto le patate, sbucciate e tagliate a cubetti, e profuma con una foglia di alloro 2.

Versa la passata di pomodoro 3 e amalgama con cura.

Prosegui con i fagioli secchi, ben sgocciolati e sciacquati sotto l'acqua corrente 4, e mescola con un mestolo di legno.

Trita al coltello il cavolo nero, già lavato e asciugato, e aggiungilo nella pentola con il resto degli ingredienti; quindi copri con acqua fredda 5, aggiusta di sale e di pepe e lascia cuocere dolcemente per circa un paio d'ore.

Trascorso il tempo, spegni la fiamma e frulla in parte la zuppa con un mixer a immersione 6.

Distribuisci la zuppa di cavolo nero nelle fondine individuali, porta in tavola e servi con un giro d'olio a crudo e fette di pane tostato 7.

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A cura di
Elpidio
Content creator per Cookist, ho cominciato a sporcarmi le mani in cucina da ragazzo e da allora non ho mai smesso. Dopo il diploma alberghiero e l’attestato regionale di bar e bar-service, ho lavorato per alcuni anni nel mondo della ristorazione tra Londra e Amsterdam. Tornato in Italia, nel 2022 ho aperto la pagina Instagram Italy_alfresco, dove la cucina tradizionale incontra panorami italiani e tavole improvvisate. Niente luci finte, niente piatti complicati: solo ricette di casa, fatte con quello che c’è. Oggi su Cookist continuo a fare la stessa cosa: cucinare, raccontare, condividere. Con un piede nella tradizione e lo sguardo sempre aperto.
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