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19 Novembre 2025
13:53

World’s 50 Best Vineyards 2025: primo posto per il Cile, una cantina italiana in top 20

Il Cile trionfa ai World’s 50 Best Vineyards con Vik al primo posto. L’Italia è rappresentata da Ceretto, 19esima, eccellenza langarola tra innovazione e sostenibilità. Scopriamo insieme la classifica dei cinquanta migliori vigneti.

A cura di Enrico Esente
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Vitigno Vik in Cile – Foto World’s 50 Best Vineyards

Il mondo del vino si è riunito tutto nella splendida cornice di Margaret River, cittadina dell'Australia occidentale. Questo perché, come ogni anno, è stata pubblicata la prestigiosa classifica The World's 50 Best Vineyards che punta i riflettori sui vigneti che non solo producono vini eccellenti, ma offrono un'esperienza enoturistica di altissimo livello. Dietro il celebre nome "The World's 50 Best" c'è un meccanismo articolato di valutazione. Parliamo di oltre 700 professionisti nel mondo del vino e del turismo tra sommeliers, giornalisti, operatori ed esperti del settore vitivinicolo che sono chiamati a esprimere un parere tecnico sulle esperienze vissute negli ultimi dodici mesi. Il primo posto è di Vik, un meraviglioso vigneto che sorge nella Valle del Millahue in Cile. Arroccata su una collina con le Ande sullo sfondo, la tenuta si estende su una riserva naturale di 4.450 ettari, di cui 327 ettari dedicati ai vigneti, piantati in 12 microclimi distinti. Il Sud America quindi, dopo i ristoranti con Maido di Lima (Perù) diventato il migliore al mondo, conquista anche il primato dei vigneti posizionandosi molto in alto sulla scena gastronomica mondiale. L’Italia si fa notare grazie a Ceretto, che guadagna un meritevole 19 esimo posto, lasciando intravedere il potenziale del Belpaese nel panorama internazionale del vino e del turismo del vino.

La classifica dei migliori 50 vigneti al mondo: le prime 10 posizioni

L'importanza di questa classifica va ben oltre il semplice riconoscimento del miglior vigneto: questa contribuisce a mappare le destinazioni vinicole più interessanti al mondo, valorizzando territori, paesaggi e tutto ciò che è relativo al settore vitivinicolo. Il turismo enologico è in rapida crescita e, in questo senso, la graduatoria finale è uno strumento sia di promozione che di stimolo per l’intero comparto. Se Vik ha conquistato il primo posto, per la medaglie d'argento e bronzo torniamo in Europa con Schloss Johannisberg, vigneto a Rheingau, in Germania e Botegas Ysios a La Rioja in Spagna. Il ranking finale comprende cantine provenienti da 15 differenti destinazioni in tutti i continenti, con 11 nuove entrate in classifica.

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Vik

Di seguito vedremo quali sono i primi 10 vitigni al mondo premiati dal 50 World's Best Vineyard:

  1. Vik – Millahue (Cile)
  2. Schloss Johannisberg – Rheingau (Germania)
  3. Botegas Ysios – La Rioja (Spagna)
  4. Bodega Garzón – Maldonado (Uruguay)
  5. Château Smith Haut Lafitte – Bordeaux (Francia)
  6. Klein Constantia Wine Estate – Western Cape Province (Sudafrica)
  7. Creation – Hemel-en-Aarde (Sudafrica)
  8. Maison Ruinart – Champagne – (Francia)
  9. Château d’Yquem – Sauternes (Francia)
  10.  Montes – Colchagua Valley (Cile)

Italia in alto grazie all'azienda piemontese Ceretto

Nella rosa delle prime cinquanta posizioni della prestigiosa classifica mondiale, l’Italia compare con un solo rappresentante. A tenere alto il tricolore è Ceretto, storica realtà piemontese che si conferma tra le eccellenze enologiche non solo italiane, ma internazionali. Con 160 ettari di vigneti – di cui 11 nei comuni simbolo del Barolo – la famiglia Ceretto ha scritto pagine fondamentali della viticoltura langarola. Negli anni Sessanta, i fratelli Bruno e Marcello furono tra i protagonisti della rivoluzione stilistica che modernizzò il Barolo e il Barbaresco, contribuendo a proiettarli sulla scena mondiale. Oggi il testimone è passato alla terza generazione: i cugini Lisa, Roberta, Alessandro e Federico guidano la cantina con una visione che unisce tradizione e innovazione, puntando con convinzione su agricoltura biologica e biodinamica e su pratiche rispettose dell’ambiente. Un impegno che continua a tradursi in vini di altissima qualità, capaci di raccontare con autenticità il territorio delle Langhe.

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A cura di
Enrico Esente
Laureato in Scienze della Comunicazione e giornalista professionista. Dopo le prime esperienze presso il Corriere del Mezzogiorno, Sky Sport e un periodo di studio a Tokyo, ho orientato il mio percorso lavorativo verso il mondo dell’enogastronomia, spinto da una grande passione per la cultura gastronomica giapponese e un amore autentico per il buon cibo. Amo raccontare piccoli aneddoti legati alle abitudini alimentari di culture diverse, perché credo che il vero viaggio culturale inizi proprio a tavola.
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