
Qual è il suono più rappresentativo della cucina di un ristorante? Anche se non ci sei mai entrato, ti basta aver visto The Bear o Hell's Kitchen per rispondere: oltre le padelle sul fuoco e i cibi che cuociono, puoi sentire un assordante rumore di piatti, sul piano di lavoro, nel lavandino, ovunque. Poi esci in sala e ritrovi lo stesso suono: piatti che si urtano o posate che sbattono sul bordo. Rumori che per chi lavora nella ristorazione sono del tutto normali, ma se sparissero o, almeno, si riducessero? Grazie a una startup francese, ora è possibile: si chiama Quiet e ha realizzato dei piatti che non fanno rumore.
I vantaggi del vetro temperato… ma senza rumore
Forse per alcuni è sottovalutato, per altri può essere addirittura piacevole, ma il rumore prodotto dalle stoviglie è una delle principali fonti di stress per chi lavora nella ristorazione: è stato stimato che in ambienti come mense o cucine professionali, il livello acustico può addirittura superare gli 85 decibel – soglia considerata già rischiosa per l'udito, soprattutto se si è esposti quotidianamente.
Così, una startup francese ha visto il problema e ha creato una soluzione: un piatto silenzioso in grado di abbattere in modo significativo il suono prodotto dalle stoviglie. L'azienda Quiet – grazie alla collaborazione con l'Istituto Nazionale di Scienze Applicate di Lione (INSA) e il CNRS – ha potuto realizzare una gamma di piatti in grado di ridurre il rumore nelle cucine fino all'85%. Un'idea rivoluzionaria che combina i pregi di un piatto in vetro temperato, sopra, con la silenziosità data dal rivestimento esterno in silicone: un piatto composto da un doppio materiale, che mantiene l'aspetto di uno tradizionale ma con la capacità di assorbire le vibrazioni sonore. E il guadagno non è solo in termini di silenzio: grazie al materiale di cui è composto, il piatto è antiscivolo, è più resistente agli urti e con una conducibilità termica ridotta, che lo rende più sicuro da maneggiare evitando scottature.
Un progetto in espansione
Le stoviglie, introdotte sul mercato già a metà del 2022, non hanno raggiunto ancora un grande successo commerciale. Per il momento, il progetto è stato sperimentato nelle mense di alcune scuole in Francia, come ad esempio nel Collège Louise Weiss nella città di Roanne, dove sono stati introdotti circa 600 piatti: il risultato è stato un abbassamento del rumore dell'85%, con un miglioramento notevole delle condizioni di lavoro e una maggiore sicurezza per i bambini.
La startup ha dichiarato comunque la volontà di aumentare la produzione per raggiungere un pubblico più ampio – comprese persone appartenenti a categorie specifiche che potrebbero trarre benefici da un ambiente sonoro più confortevole – e sviluppare anche un riciclo adeguato per questo tipo di materiali. Come riportato da El País, la stessa Sophie Moritel, direttrice operativa e co-fondatrice dell'azienda, ha affermato: "Sappiamo che gli chef amano scegliere i propri piatti. Abbiamo condotto alcuni test e, finora, i ristoranti commerciali non hanno mostrato molto interesse nei nostri confronti, fatta eccezione per alcune catene alberghiere. Ora abbiamo sfide più urgenti, come l'introduzione di piatti fondi, il riciclaggio e, soprattutto, l'aumento della nostra produzione. Forse allora saremo in grado di soddisfare la domanda dei privati, dove speriamo di trovare una nicchia".