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Due chef di fama internazionale, Art Smith e Phil Stefani, entrambi originari di Chicago, apriranno un ristorante all’interno del Borgo Laudato Si’, il polo agricolo e ambientale voluto da papa Francesco nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. L’iniziativa ha ricevuto la benedizione di Papa Leone XIV e punta a diventare un punto di incontro tra cucina, sostenibilità e spiritualità. L’apertura è prevista per la primavera del 2026.
Il locale, il cui nome non è ancora stato svelato, unirà tradizione italiana e influenze internazionali. Gli chef proporranno piatti realizzati con materie prime coltivate nel borgo stesso, nel pieno rispetto della filiera corta, senza rinunciare a tocchi che richiamano i sapori di Chicago e del Perù, in omaggio alle origini del pontefice attuale e di quello deceduto da poco.
Il Borgo Laudato Si’: un modello di ecologia integrale
Inaugurato da pochi mesi, il Borgo Laudato Si’ si estende per 55 ettari all’interno delle storiche residenze papali. È stato concepito come laboratorio vivente dell’enciclica Laudato si’, per dimostrare concretamente come i principi di ecologia integrale possano tradursi in pratiche quotidiane.
Qui si producono olio, formaggi, miele e ortaggi con metodi interamente ecosostenibili. Le strutture sfruttano energie rinnovabili grazie a pannelli fotovoltaici, sistemi di irrigazione a goccia e impianti per il recupero delle acque. La plastica è bandita, i rifiuti vengono riciclati o trasformati in compost, mentre all’interno del borgo è consentita solo la circolazione di veicoli elettrici.
Un’attenzione particolare è stata riservata alla grande serra semicircolare, la costruzione più recente, il cui design richiama la forma di Piazza San Pietro. Sarà utilizzata per coltivare fiori e piante destinate ad abbellire i giardini vaticani.
Un luogo di formazione e incontro
Il progetto non si limita alla produzione agricola o alla ristorazione: il Borgo Laudato Si’ ospiterà anche un centro di alta formazione aperto a scuole, università, manager e comunità diocesane. Alcuni corsi sperimentali sono già stati avviati e hanno registrato una partecipazione incoraggiante, confermando l’ambizione del borgo di diventare punto di riferimento internazionale sui temi della sostenibilità.
Con l’arrivo del ristorante americano, la visione di papa Francesco e di Papa Leone XIV si arricchisce di una nuova dimensione: unire cultura gastronomica, rispetto per l’ambiente e valorizzazione del territorio, offrendo un modello replicabile di convivenza tra cibo del futuro e rispetto delle tradizioni.