
Per chi sta preparando la spesa delle feste arrivano buone notizie soprattutto dal reparto frutta. Le clementine, immancabili sulle tavole natalizie, sono molto abbondanti e questo si riflette sui prezzi, che restano bassi: si va da 60 centesimi a 1 euro e 40 al chilo, a seconda della grandezza e della provenienza. A fotografare e interpretare questo scenario è “La Borsa della Spesa – Speciale Festività”, il servizio promosso dalla Borsa Merci Telematica Italiana e da Italmercati, in collaborazione con Consumerismo No Profit.
Anche le arance sono facili da trovare a prezzi accessibili: le Navelina, ideali per le spremute, partono da circa 80 centesimi al chilo, mentre quelle più grandi arrivano a 1,50 euro. Le arance rosse Tarocco, invece, costano ancora poco perché la colorazione non è al massimo e molti consumatori preferiscono le varietà bionde. I prezzi vanno comunque da 90 centesimi a 2 euro al chilo. Nei banchi inizia a comparire anche il mandarino siciliano, venduto intorno a 1,50 euro al chilo, anche se la forte presenza delle clementine ne limita le vendite.
I sapori del Natale: melograni e fichi secchi
Tra i prodotti più legati alla tradizione natalizia, i melograni mantengono prezzi stabili, intorno a 1,80 euro al chilo. I fichi secchi, invece, hanno costi più elevati, come spesso accade sotto le feste, ma senza aumenti particolari: si trovano mediamente a circa 13 euro al chilo.
Anche dal reparto verdure arrivano segnali positivi: il clima favorevole ha portato molta produzione e, di conseguenza, prezzi più bassi rispetto a quanto accade di solito sotto Natale. Il cavolfiore si compra intorno a 1,30 euro al chilo, con un forte calo rispetto allo scorso anno. I finocchi, di buona qualità e provenienti soprattutto dal Sud Italia, costano circa 1 euro al chilo. Nei mercati si trovano già anche i primi carciofi pugliesi e sardi: il Violetto senza spine, molto apprezzato, viene venduto a circa 60 centesimi al pezzo. Prezzi stabili, infine, per lenticchie secche e patate, rispettivamente intorno a 2,50 e 70 centesimi al chilo.

Pesce: lupini, gamberi rosa e pannocchie i più convenienti
Come ogni anno, in vista dei cenoni il mercato del pesce entra nel vivo: nonostante il maltempo abbia rallentato in parte la pesca, non mancano le occasioni di risparmio. Le ostriche presentano prezzi molto diversi a seconda della qualità: si parte da circa 7 euro al chilo e si può arrivare fino a 22 euro per quelle più pregiate. Tra i molluschi, la vongola lupino resta la scelta più conveniente, con prezzi tra 4 e 9 euro al chilo. Le recenti mareggiate hanno favorito anche la pesca dei crostacei, con una buona disponibilità di gamberi rosa, venduti tra 7 e 10 euro al chilo, e di pannocchie, che in alcuni casi partono da 5 euro al chilo. Molto richiesto anche il cefalo bosega, tipico della tradizione del Sud, che si mantiene stabile intorno agli 8 euro al chilo.

Carni bianche, il pollo aiuta a risparmiare
Chi punta sulle carni bianche può contare su prezzi ancora in calo. Il pollo, grazie a un’offerta abbondante, continua a costare meno: il petto è venduto all’ingrosso tra 7,50 e 7,90 euro al chilo. Rimangono invece stabili i prezzi della fesa di tacchino, che si collocano tra 9,25 e 9,75 euro al chilo.
La guida della Borsa della Spesa
L’iniziativa, presentata a Roma il 19 dicembre 2025, nasce per aiutare le famiglie a fare scelte più consapevoli in un periodo dell’anno in cui la spesa tende a pesare maggiormente sui bilanci domestici. La guida seleziona settimanalmente i prodotti agroalimentari più convenienti per i menu natalizi, offrendo indicazioni concrete per acquistare qualità e freschezza al miglior prezzo, senza rinunciare alla stagionalità e alla tradizione. Secondo gli analisti, nei giorni che precedono il Natale il mercato ortofrutticolo appare insolitamente calmo e rallentato, ma caratterizzato da un’elevata disponibilità di merce, fattore che mantiene i prezzi all’ingrosso su livelli decisamente più bassi rispetto alla media stagionale. A contribuire al quadro positivo è stato anche il recente abbassamento delle temperature, che ha migliorato la qualità delle produzioni e reso l’offerta particolarmente interessante per i consumatori.