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Gli spaghetti sono il formato di pasta più amato dagli italiani. Secondo quanto rilevato da un'analisi condotta dall'Unione Italiana Food, basata su un'indagine di Nielsen sulle preferenze riguardanti i formati di pasta in Italia gli spaghetti emergono come l'emblema della pasta, seguiti dalle penne, e insieme rappresentano il 78% delle vendite di pasta in tutto il Paese. Si precisa che quando si menzionano gli spaghetti e le penne, ci si riferisce a un'ampia categoria che include spaghettini, spaghettoni, pennette, mezze penne, pennoni e altre varianti di formato simile. Vediamo il dettaglio delle preferenze.
Una classifica senza sorprese
Basta andare in un supermercato per accorgersi dell'assoluto dominio di questi due formati di pasta rispetto agli altri "colleghi". L'Italia è una nazione basata sulla pastasciutta e in questo specifico segmento gli spaghetti e le penne la fanno da padrone. Un po' per storia e tradizione, un po' per versatilità, nulla è paragonabile a queste due aree delle paste secche del Bel Paese

A partire dal terzo posto, le preferenze regionali iniziano a delinearsi, sottolineano i ricercatori, con formati di pasta iconici utilizzati nelle tradizioni culinarie locali. Nel Nord i fusilli risultano vincenti, mentre nel Centro le paste corte, come le mezze maniche, predominano. Al Sud, la preferenza si orienta verso la pasta adatta a brodi e minestre, con la pasta mista che occupa una considerevole porzione del mercato. Al quarto posto, sia nel Nord sia al Sud, la pasta corta supera i fusilli, che invece conquistano il Centro. Infine, in quinta posizione, la pasta per brodi e minestre prevale nel Nord, mentre al Centro e al Sud trionfano rigatoni, tortiglioni e maccheroni. I dati sui consumi di pasta e le preferenze sono sempre impattanti nel nostro Paese perché siamo sì i leader per produzione ma siamo anche il popolo che mangia più pasta al mondo: ben 23 chili pro capite di media in un anno.