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15 Luglio 2025 16:00

Secondo un tribunale spagnolo gli allevamenti intensivi violano i diritti umani

La sentenza storica arriva dalla Spagna, precisamente dalla Galizia, in cui per la prima volta è stata confermata una stretta connessione tra l'inquinamento provocato dagli allevamenti intensivi e la qualità della vita delle persone che abitano nelle vicinanze.

A cura di Arianna Ramaglia
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Il Tribunale superiore di giustizia della Galizia ha stabilito che gli allevamenti intensivi presenti nell'area del comune di A Limia hanno violato i diritti umani dei residenti. Si tratta di una sentenza storica, la prima al mondo nel suo genere, che mette sotto accusa le autorità nazionali e regionali spagnole per non essere riusciti a contenere i livelli di inquinamento provocati dagli allevamenti di suini e pollame: previsto anche un risarcimento a tutti i cittadini della zona e il risanamento delle criticità dovute alle sostanze tossiche.

Un problema che non può più essere ignorato

Una battaglia cominciata (e anche vinta) da sette residenti, sostenuti da diverse associazioni ambientaliste come ClientEarth e Friends of the Earth, contro le numerose autorità locali. Anni e anni di condizioni pessime, secondo gli abitanti, che hanno addirittura affermato di non riuscire più ad aprire le finestre per la puzza e di non fidarsi più a bere l'acqua pubblica per paura di qualche contaminazione. E, in effetti, avevano ragione: gli esperti climatici, chiamati a verificare il livello di inquinamento, hanno trovato nel bacino idrico un'altissima presenza di nitrati – composti chimici gravemente dannosi che possono aumentare il rischio di tumori come quello alla tiroide, al seno e alle ovaie – fino a mille volte superiori a quelli normali. Oltre questo, sono stati trovati nell’ambiente anche dei batteri resistenti agli antibiotici.

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La sentenza

Una situazione insostenibile, quella dei residenti di A Limia, che apre le porte a nuovi scenari, in cui non si guarda solo allo stato (indegno) in cui vertono gli animali, ma anche all'impatto che queste pratiche hanno sulle persone. Due aspetti che vanno di pari passo, come affermato, secondo Euronews, anche nella sentenza: "I diritti umani e la tutela dell'ambiente sono interdipendenti. Un ambiente sostenibile è necessario per il pieno godimento dei diritti umani, compresi il diritto alla vita, a un adeguato tenore di vita, all'acqua potabile e ai servizi igienici, all'alloggio, alla partecipazione alla vita culturale e allo sviluppo".

La Giunta della Galizia e l'Autorità di bacino del fiume Mino-Sil hanno ricevuto l'ordine di agire immediatamente per arginare i problemi derivanti dall’inquinamento, come i forti odori e il degrado ambientale del bacino di Las Conchas, restituendo a tutti i residenti il diritto di tornare a vivere serenamente. La corte ha inoltre stabilito un risarcimento di circa 30.000 € per ogni residente e ha condannato la Confederazione Idrografica Miño-Sil e Limia per la sua negligenza sul controllo dei livelli di inquinamento.

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