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14 Gennaio 2024 15:00

Se mangiassimo una mela al giorno quanto ci metteremmo a mangiarle tutte?

Esistono circa 7.500 varietà di mele al mondo quindi impiegheremmo oltre 20 anni per assaggiarle tutta, una al giorno. Solo in Italia ce ne sono ben 200.

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"Una mela al giorno toglie il medico di torno" è uno dei detti più comuni che ci tramandano le generazioni precedenti. La domanda sorge spontanea: se seguissimo davvero il consiglio, quanto ci metteremmo a finirle tutte? Per mangiare tutte le varietà di mela impiegheremmo oltre 20 anni per provarle tutte. Esistono infatti circa 7.500 cultivar diverse sparse in tutto il mondo. Il numero è molto approssimativo e non tiene conto delle mele selvatiche ma solo delle varietà coltivate dai contadini di tutto il globo. Vediamo nei dettagli questo numero gigantesco e, soprattutto, se davvero mangiare una mela al giorno ci aiuterebbe a "togliere il medico di torno".

Il detto ha un fondo di verità

Il melo è un albero originario dell’Asia centrale la cui coltivazione è stata introdotta in Europa migliaia di anni fa. Gli storici assegnano all'attuale Kazakistan la paternità del frutto ma l'albero risale al Neolitico quindi le prove paleontologiche sono molto frammentarie. Essendo un albero così rigoglioso e facile da coltivare i coloni europei hanno portato immediatamente in Nord America le mele, arricchendo il patrimonio genetico mondiale.

Oggi siamo arrivati a più di 7.500 cultivar, o varietà coltivate, di mele. Queste variano nella resa e nella dimensione finale dell'albero, nella resistenza a climi temperati o subtropicali, nel gusto e negli usi che in cucina che si possono fare. La produzione mondiale è di circa 100 milioni di tonnellate e la maggior parte viene dalla Cina: il mercato cinese rappresenta circa la metà di quello mondiale.

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Se ti stai chiedendo perché, con 7.500 cultivar, al supermercato trovi sempre le stesse 5 mele differenti la risposta è presto detta. Le motivazioni sono diverse e la più banale è anche quella più triste: è il capitalismo. Sono le solite mele in dote alle grandi aziende che quindi sfruttano il monopolio del mercato. A influire su questo fattore c'è anche la redditività del prodotto: molti frutti hanno bassa resa, sono più soggetti alle malattie, sono più difficoltosi da trasportare e hanno dimensioni troppo ridotte per essere adatte alla vendita. Ci sono anche altre motivazioni, molto più sottili però. Moltissime mele hanno un sapore più neutro e forme molto strane, con varietà di consistenze e colori. Molte cultivar hanno un sapore rugginoso, ricordano un po' il sangue, e per questo la loro coltivazione è rara. Se comunque volessimo assaggiare tutte le varietà di mele presenti al mondo, mangiando una al giorno, avremmo bisogno di 20 anni.

L'idea non sarebbe così malvagia. Ci sono numerosissime ricerche che assicurano l'importanza delle mele nella nostra dieta. Mangiare una mela intera al giorno (quindi compresa la buccia) porta a un ridotto rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, mortalità per cardiopatia ischemica, mortalità per ictus e grave calcificazione dell’aorta gastrica, e con un livello inferiore di una sostanza che segna l’infiammazione del corpo, la proteina C-reattiva (PCR). Il detto antico non sbaglia.

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A cura di
Leonardo Ciccarelli
Nato giornalista sportivo, diventato giornalista gastronomico. Mi occupo in particolare di pizza e cocktail. Il mio obiettivo è causare attacchi inconsulti di fame.
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