
In un mondo che cerca di abbracciare sempre più politiche anti spreco, anche tu nella tua quotidianità puoi fare il tuo: uno dei modi migliori è non sprecare il cibo, mettendolo da parte per consumarlo dopo qualche giorno o addirittura congelarlo e allungarne la vita. Ma va bene utilizzare qualunque tipo di contenitore? Ormai di contenitori per il cibo se ne trovano di ogni forma, dimensione e colore, non solo per conservarlo ma anche per portare il pranzo in ufficio o la merenda a scuola.
Vetro, plastica e acciaio sono senza dubbio quelli più utilizzati e adatti per la conservazione del cibo e degli avanzi ma, come è facilmente intuibile, esistono tante differenze e ogni contenitore ha le sue caratteristiche. Se per le lunghe conservazioni è preferibile il vetro, la plastica vince per comodità e leggerezza, mentre con l'acciaio siamo certi che il cibo manterrà intatte le proprietà organolettiche, ma è più pesante e costoso come materiale. Non esiste quindi un tipo di contenitore migliore “a prescindere”: esistono dei pregi e dei difetti per ciascun materiale, ed esistono anche alcune particolari tipologie di prodotto che sarebbe meglio evitare del tutto. Come fare a scegliere il contenitore più sicuro? E come regolarsi riguardo al tanto discusso alluminio? Scopriamolo insieme.

Vetro, plastica, acciaio e alluminio: come scegliere il contenitore per alimenti
Vetro, plastica, acciaio e alluminio sono i materiali più utilizzati per la produzione dei contenitori per alimenti e possono essere tutti usati con sicurezza, a patto di farlo nel modo giusto: non tutti si prestano a qualsiasi tipo di conservazione e uno è più adatto di un altro a seconda del cibo, della cottura, del tempo e del modo di conservazione. Usare un contenitore in sicurezza, quindi, non vuol dire escluderlo a prescindere ma essere consapevoli dei pro e i contro di ciascun prodotto. Vediamo nel dettaglio le differenze e le caratteristiche di ogni materiale.
1. Il vetro

Il vetro è considerato il materiale più sicuro in assoluto per conservare gli alimenti, e non a caso: solido e resistente, permette di mantenere intatte e inalterate le proprietà organolettiche degli alimenti perché non rilascia alcun tipo di sostanza tossica. Questo perché, proprio per via della sua composizione, ha una superficie non porosa che non assorbe o lascia trapassare germi e batteri; per questo al suo interno puoi conservare praticamente di tutto, sughi, salse, cibi crudi o cotti, farine, pasta e riso, prodotti liquidi come l’olio e via dicendo.
Il vetro è molto utilizzato anche per la sua capacità di resistere a temperature molto alte (può essere quindi facilmente lavato in lavastoviglie senza correre il rischio che si deformi) e molto basse (ottimo per la conservazione in freezer), anche se è meglio evitare gli shock termici caldo-freddo o freddo-caldo perché li soffre. Il vetro è anche il materiale più ecologico tra tutti quelli presenti sul mercato, perché può essere ri-utilizzato all'infinito ed è riciclabile al 100%. L’unico vero difetto del vetro è che è meno leggero di altri e quindi un po’ scomodo da trasportare se devi portare con te il pranzo fuori casa. Per l’ambiente domestico, però, è assolutamente perfetto e sicurissimo, quindi il consiglio è di preferirlo a qualsiasi altro tipo di contenitore, anche perché se scegli recipienti e barattoli particolarmente belli da vedere diventano anche degli ottimi complementi di arredo esposti sulle mensole della cucina.
2. L’acciaio

L’acciaio, a livello di comodità e sicurezza, è molto simile al vetro: è un materiale incredibilmente resistente, riutilizzabile infinite volte e riciclabile, in questo caso quasi la 99%, non è poroso e per questo motivo può essere utilizzato per la conservazione e il trasporto di ogni tipo di cibo e ingrediente, caldo o freddo, crudo o cotto. I contenitori in acciaio sono facilmente lavabili, resistono a temperature molto alte o molto basse, mantengono completamente inalterate le caratteristiche organolettiche degli alimenti e li proteggono anche dall'azione potenzialmente dannosa della luce. L’unico difetto è che, in alcuni casi, non sono particolarmente leggere e facili da trasportare, e spesso sul mercato sono anche i meno economici; se però ne compri pochi, ma di ottima qualità, sicuramente ti dureranno a lungo nel tempo, permettendoti di ammortizzare la spesa e di avere una valida alternativa al vetro.
3. La plastica

Se guardiamo da un punto di vista prettamente pratico, i contenitori di plastica sono i più comodi e pratici da usare: costano poco, sono leggerissimi, quelli di ultima generazione occupano poco spazio, incastrandosi perfettamente nelle dispense e permettendoti di portarlo ovunque senza avere troppo peso o troppa preoccupazione che si possano rompere. Eppure, i contenitori di plastica sono proprio quelli che più di tutti dovresti usare con estrema cautela, perché dal punto di vista salutare non sono l’ideale: la plastica, infatti, è estremamente porosa e permeabili, quindi permette uno scambio tra contenitore e contenuto. Inoltre, alcune sostanze plastiche esposte ad alte temperature possono rilasciare sostanze chimiche tossiche che, di conseguenza, vengono trasferite nel cibo.
Oltre a tutto questo, c’è anche la questione alimentare da non sottovalutare: ormai è risaputo che proprio la plastica è uno dei materiali dall’impatto inquinante maggiore e che il suo consumo eccessivo crea seri problemi al pianeta, perché è un materiale dalla vita molto lunga e solo un decimo della produzione viene poi effettivamente riciclata, con il resto che finisce per creare problemi di smaltimento non indifferenti. Questo vuol dire che la plastica va evitata a prescindere? No, devi solo usarla con consapevolezza: conserva al suo interno solo alimenti secchi e asciutti, che non possono quindi assorbire microplastiche dal contenitore, e sostituisci i tuoi vecchi contenitori con quelli di nuova generazione, più sicuri. Per essere plastica adatta a conservare gli alimenti ricorda che le sigle che indicano un prodotto non pericoloso (in grado anche di contenere cibi caldi, liquidi o acidi), sono PE (che sta per polietilene) HDPE (polietilene ad alta densità) e PP (Propilene).
La stessa accortezza vale anche per la pellicola alimentare, molto diffusa perché è molto comoda per creare una barriera protettiva che protegge gli alimenti ma sempre realizzata con la plastica. Al di là del fatto che esistono varie alternative ecologiche e sostenibili – vedi, per esempio, i fogli in cera d’api – se usi la classica pellicola evita quella di vecchia generazione in PVC (Polivinilcloruro), molto resistenti ma non adatte per cibi grassi perché potrebbero rilasciare microplastiche, e preferisci quella di nuova generazione in PE (polietilene), che è meno resistente e flessibile ma più sicura.
4. L’alluminio

L’ultima categoria di contenitori per gli alimenti da valutare è l’alluminio, il materiale con cui sono realizzati la carta stagnola e, soprattutto, le vaschette usate non solo per conservare il cibo, spesso anche per cucinarlo direttamente al loro interno. È stato ampiamente dimostrato come un’assunzione eccessiva di alluminio sia pericolosa per la salute e di come questo materiale, in particolare condizioni (per esempio a contatto con cibi acidi o molto salati), possa rilasciare microparticelle che si trasferiscono agli alimenti. Questo vuol dire che va escluso a prescindere? Anche in questo caso la risposta è no: come nella plastica, devi imparare a usarlo con consapevolezza e nel mondo corretto, ovvero come indicato dalle linee guida rilasciate dal Ministero della Salute nella sua campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina.