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Frutta al primo posto, seguita dall'insalata, con il pane fresco a sistemarsi sul gradino più basso di un poco invidiabile podio tutto made in Italy. È ciò che emerge da un osservatorio condotto in previsione della Giornata internazionale della consapevolezza sullo spreco alimentare: sono questi i tre cibi che in Italia fanno registrare i maggiori sprechi. Lo studio è stato condotto da Waste Watcher International monitorando le abitudini di 9 Paesi a livello mondiale: Italia, Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Sudafrica, Brasile e Giappone.

La ricerca è stata realizzata in occasione 3^ Giornata internazionale di consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari del 29 settembre e i dati testimoniano come l'Italia, tra le Nazioni prese in esame, per quanto riguarda la frutta si piazzi al quarto posto dietro a Stati Uniti, Francia e Regno Unito per spreco di cibo pro capite. Nello specifico dai numeri emerge come nel nostro Paese vengano sprecati, di media e a persona, 30,3 grammi di frutta alla settimana, segue poi l'insalata con 26,4 grammi e il pane fresco con 22,8 grammi. Facendo una somma orientativa, l'osservatorio testimonia come un italiano su tre sprechi circa due kg di cibo al mese.
Spreco alimentare: i dati degli altri Paesi
In merito allo spreco di frutta l'Italia tra i Paesi analizzati si piazza quindi al quarto posto, lasciando il certo non felice podio a Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Negli States mediamente ne vengono gettati ogni settimana 39,3 grammi a testa, in Germania 35,3 e nel Regno Unito circa 33,1 grammi pro capite.

Continuando a guardare oltre i nostri confini emerge come tra gli altri alimenti maggiormente sprecati in tutto il mondo figurino anche latte e yogurt (negli Stati Uniti 38,1 grammi settimanali), affettati e salumi (21,6 grammi in Francia) nonché riso e cereali, di cui il Brasile è il massimo sperperatore con 27,2 grammi a persona. Numeri che fanno seguito a un altro recente studio, condotto a livello europeo, dal quale emerge come i Paesi dell'Unione nel 2021 abbiano sprecato più cibo di quanto non ne abbiano importato dalle Nazioni extra UE.