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21 Maggio 2025
18:00

Private label vs prodotti di marca: e se a produrli fosse la stessa azienda?

Sono in molti che, per risparmiare sulla spesa, si affidano alle private label (prodotti a marchio del supermercato). Ma siamo sicuri questi siano articoli di qualità così tanto inferiore rispetto a quelli delle aziende leader e che non siano fatti dalle stesse?

A cura di Enrico Esente
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L'aumento generale dei costi alimentari ha fatto correre al riparo tantissimi italiani che, per contrastare l'inflazione, hanno iniziato a fare scelte sempre più oculate durante la spesa. Una di queste è quella di comprare i prodotti del discount o private label, ossia con il marchio del distributore: una soluzione adottata da diverse famiglie che, per rientrare nei costi, acquistano prodotti di qualità leggermente "inferiore". In realtà non è sempre così: comprare alimenti del discount o a marchio privato non necessariamente corrisponde ad acquistare qualcosa di qualitativamente più scarso rispetto a uno di marca ma, anzi, potrebbero essere prodotti addirittura dalla stessa azienda. Cerchiamo di capire bene questo fenomeno e cosa si nasconde dietro la differenza di prezzi e di produzione.

Perché un'azienda conosciuta produce anche per private label?

Per rendere molto più comprensibile la faccenda prendiamo come esempio un pacco di pasta (rigatoni) e costruiamoci uno scenario intorno. Se sapessi che quel pacco di pasta di un marchio noto costasse 1,30 euro mentre, proprio lo stesso mezzo chilo di rigatoni, prodotto dalla medesima azienda ma con un'etichetta di un marchio privato come Conad, Coop o Carrefour costasse 0,70 centesimi, quale compreresti? La risposta ci sembra abbastanza scontata: è infatti possibile che molti articoli alimentari di marche private abbiano la stessa origine di quelli "brandizzati". Ma se quindi sono "quasi" lo stesso prodotto perché uno costa meno dell'altro?

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Tutto ciò non significa che i prodotti di marca siano uguali a quelli non pubblicizzati. Una grande azienda può lavorare anche su diverse linee di produzione con piccole variazioni degli ingredienti – che possono essere più economici – o nel packaging ed è così che viene spiegata la differenza di prezzo e marchio. Numerose compagnie alimentari producono sia i loro marchi "premium", quindi quelli pubblicizzati (es. Garofalo, De Cecco, Barilla, ecc) che le versioni più economiche per la grande distribuzione.

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Alcune aziende produttrici adottano questa strategia per coprire sostanzialmente diversi segmenti di mercato. Il marchio principale, il cosiddetto brand, si posiziona su una fascia di prezzo più alta rispettando diverse caratteristiche e marketing. La private label offre comunque un prodotto di qualità ma che, non essendo pubblicizzato, risulta più economico. In sostanza stiamo parlando di un'operazione win-win, detto all'americana. Ci troviamo dinanzi a uno scenario che mostra due tendenze che vanno di pari passo tra di loro: da un lato l'azienda produttrice continua a beneficiare di riconoscibilità, storicità e maggiore qualità, dall'altro le private label attirano diverse fasce di consumatori soprattutto grazie al rapporto qualità-prezzo. 

Quali sono le aziende conosciute che hanno diverse produzioni

Ottimizzare i costi, coprire più segmenti di mercato e sfruttare la capacità produttiva: questo è l'obiettivo delle grandi aziende commerciali che scelgono di produrre anche per private label. Qui troverai una lista di produttori conosciuti che, con marchi secondari, forniscono a aziende private.  

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  1. Gruppo Barilla: forse il marchio più conosciuto. Oltre alla pasta di semola di grano duro produce sughi pronti e prodotti da forno per la fascia più alta. La stessa azienda lavora anche per diverse private label dei supermercati con formulazione leggermente diversa negli ingredienti. Ad esempio, per quanto riguarda la pasta, ci potrebbe essere una trafilatura differente e una diversa percentuale di semola. 
  2. Ferrero: l'azienda dolciaria per eccellenza che tra le fasce alte ha prodotti come la Nutella, i Kinder cioccolato e i Ferrero Rocher. La compagnia produce anche per i marchi privati con ricette e ingredienti diversi.
  3. Nestlè: possiede numerosi marchi con diversi posizionamenti di prezzo in varie categorie alimentari e, essendo un'azienda molto grande, potrebbe produrre caffè solubile, cioccolato di fascia più economica e basi per pizza surgelata per diverse private label.
  4. Gruppo Lactalis (Galbani): questa azienda, come risaputo, per la fascia alta di prezzo produce mozzarella, formaggi freschi e salumi. Nel corso del tempo Lactalis ha acquisito diverse società iniziando a lavorare con numerosi marchi e producendo per fasce più economiche alimenti come formaggi o latticini di base a latte vaccino.
  5. Conserve Italia (Cirio, Valfrutta, Yoga): un'azienda che produce alimenti come conserve di pomodoro e succhi di frutta di alta qualità e che, per la fascia media/economica, è un fornitore importante per parecchie private label.
  6. Sterilgarda Alimenti: attiva nella produzione di latte, derivati e succhi, produce per marchi propri e per le private label come Auchan, Carrefour, Coop e Esselunga. 
  7. Rodolfi Mansueto: specializzata nella lavorazione del pomodoro sia con marchi propri (Ortolina, Alpino) sia per conto di terzi. Ha collaborato con aziende come Barilla per la quale ha fornito diversi semilavorati.
  8. Euricom (Curtiriso): leader europeo nella lavorazione e distribuzione del riso. Oltre che per il proprio marchio produce anche per le marchi privati come Carrefour, Auchan, Lidl e Rewe.
  9. Petti: azienda toscana molto famosa per la produzione di passate, polpe e conserve di pomodoro di alta qualità. Oltre ai prodotti con il proprio marchio, la società ha lavora anche per diversi gruppi italiani e internazionali dove produce prodotti a costo più basso.
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A cura di
Enrico Esente
Giornalista professionista spinto da una grande passione per la cultura gastronomica giapponese che mi ha portato ad avvicinarmi a questo mestiere. Nel tempo, ho orientato il mio percorso verso il mondo dell’enogastronomia, seguendo un amore autentico per il buon cibo e la scoperta di sapori e abbinamenti inediti. Amo raccontare piccoli aneddoti legati alle abitudini alimentari di culture diverse, perché credo che il vero viaggio culturale inizi proprio a tavola.
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