Sta per arrivare una Pasqua all'insegna dell'aumento dei prezzi. Non solo uova di cioccolato e colombe, a volare alto sono i listini dei costi delle materie prime utilizzate per preparare i dolci e piatti tipici pasquali.
La Pasqua del 2025 potrebbe giocare un brutto scherzo a parecchi italiani. Il motivo è legato al rincaro dei prezzi che ha colpito diversi alimenti tipici di questa festività. Questo è quanto emerge da un'analisi di Bmti sui dati rilevati dai listini della Camere di commercio per i prezzi della Settimana Santa. A fare più scalpore sono stati i rincari che, rispetto al 2024, hanno colpito materie prime come burro (+40%) e uova (+45%).
Il caro relativo alle uova è stato l'incremento più vistoso che ha fatto registrare un prezzo pari a 2,28 euro/kg per quelle di allevamento da terra (taglia L). Rincaro dovuto alla scarsa disponibilità data una maggiore domanda proveniente dall'industria di trasformazione. In generale, così come per le uova, c'è stato un aumento un po' per tutte quelle materie prime utili alle preparazioni di dolci e pietanze tipiche. Una di queste è anche il burro che, rispetto alla Pasqua del 2024, ha subito un rincaro del 40%.
Stando ai dati della Commissione Europea, riguardo al burro, c'è un +83% su base annua e quotazioni che hanno superato gli 8300 dollari per tonnellata. Sul prezzo finale influiscono anche le tensioni sul fronte energetico che appesantiscono i costi di produzione a carico delle aziende, che sono in affanno per garantire prodotti tradizionali e immancabili.
Fa eccezione, nonostante l'aumento della domanda, il prezzo degli agnelli da carne in lieve flessione (-0,7%) rispetto alla stessa settimana del 2024. Al contrario, si registra un aumento del 15% per il coniglio, a causa di un'offerta limitata e una domanda più costante.
Rispetto alla Pasqua dello scorso anno va segnalato anche un incremento sul costo del cacao, altra materia prima (utile per i dolci) che fa parte di quelle con prezzi più aumentati. Per quanto riguarda l'export i numeri sono relativi alla vendite sono più contenuti rispetto a quelli registrati nel periodo natalizio a testimonianza che la Pasqua non è una ricorrenza così sentita come le festività di dicembre. Fattori come la situazione geopolitica potrebbero avere, inoltre, un impatto significativo che probabilmente andrebbe a influenzare le abitudini di molti consumatori. Sul fronte dazi americani, invece, i prodotti pasquali sembrerebbero essere esclusi in quanto prima introdotti e poi sospesi per 90 giorni dal presidente americano Donald Trump.
Anche Assoutenti segnala un aumento dei prezzi dei prodotti tipici della Pasqua e ha invitato i compratori a evitare boicottaggi e sprechi. Di seguito una lista di alimenti che ha subito un'importante rincaro per queste festività: