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13 Novembre 2025 13:00

Polpo: benefici e controindicazioni

Le sue carni per renderle tenere e gustose bisogna saperle cucinare correttamente, facendo così diventare il polpo un alimento digeribile, saziante e adatto alle diete ipocaloriche. Attenzione: si tratta di un animale soggetto a un sovraconsumo, oltre a essere molto intelligente.

A cura di Federica Palladini
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Il suo nome scientifico è Octopus vulgaris, conosciuto comunemente come polpo (o folpo in Veneto). Appartiene alla famiglia dei molluschi cefalopodi, come il calamaro, la seppia e il totano ed è dotato di otto braccia, impropriamente chiamate tentacoli, caratterizzate da una doppia fila di ventose. Si tratta di una specie ittica presente in tutti gli oceani e i mari (Mediterraneo compreso), predilige la solitudine e il suo habitat d’elezione sono i fondali marini, dove sono presenti anfratti e rocce nei quali può nascondersi. In cucina è protagonista di ricette della tradizione e creative, considerato una specialità per le sue carni tenere e gustose, se cotte nella giusta modalità. Un alimento raffinato e popolare al tempo stesso che vanta un profilo nutrizionale interessante, adatto alle diete ipocaloriche e bilanciate, grazie alla combinazione tra proteine e grassi “buoni”. Una controindicazione? Il polpo è un essere estremamente intelligente e negli ultimi anni il quesito che ci si pone è quello se sia corretto o meno farlo diventare un ingrediente.

Proprietà e benefici del polpo

Il polpo composto principalmente da acqua (82 gr su 100 gr), rappresenta una buona fonte di proteine dall’alto valore biologico ed è povero di lipidi, cosa che lo rende digeribile e saziante. Per quanto riguarda l’apporto calorico di una porzione – che si attesta sui 150 grammi – è di 85 kcal, con una quantità moderata di colesterolo (108 mg su 150 gr, con un valore che può variare tra 50 e 200): non bisogna quindi abusarne, ma il vantaggio è che i grassi sono a maggioranza mono e polinsaturi, in particolare omega 3, detti “buoni” in quanto svolgono un’azione protettiva su cuore e cervello, riducendo per esempio il rischio di infarto. Nel polpo sono presenti sali minerali, soprattutto potassio, fosforo, calcio, ferro, zinco e selenio, vitamina A (retinolo), B1 e B2, mentre è del tutto assente la vitamina C. Dopo questa panoramica generale, vediamo nello specifico quali sono i suoi benefici.

Fonte di minerali essenziali

Il polpo contiene minerali essenziali, tra macroelementi e oligoelementi, che sono fondamentali per il funzionamento del nostro organismo. Il potassio sostiene l’attività muscolare e la regolazione dei liquidi nel corpo, mentre fosforo e calcio contribuiscono alla salute di ossa e denti. La presenza di ferro aiuta a prevenire l’anemia e quella di zinco e selenio aiuta il sistema immunitario.

Alleato di cuore e cervello

Un altro punto di forza è la presenza di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA) che contribuiscono a proteggere il sistema cardiovascolare, riducendo i livelli di trigliceridi e favorendo una migliore circolazione sanguigna. Inoltre, studi hanno messo in evidenza effetti positivi sul cervello, favorendo la memoria e la concentrazione.

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Facile da digerire

Dal punto di vista digestivo, il polpo è considerato un alimento poco pesante, purché cucinato correttamente — preferibilmente bollito, grigliato o al vapore — e non fritto o accompagnato da condimenti troppo grassi.

Conferisce senso di sazietà

Le sue proteine ad alto valore biologico, che rappresentano il 75% della sua composizione nutrizionale totale, favoriscono sia il mantenimento della massa muscolare sia il senso di sazietà, grazie all’elevata presenza di tessuto connettivo.

Controindicazioni

Il polpo è considerato in generale un alimento sicuro. Essendo un mollusco rientra all’interno degli allergeni che devono essere indicati quando usati come ingredienti in un piatto, in quanto ci sono persone che possono essere appunto allergiche, quindi presentare reazioni avverse, più o meno gravi, se lo assumono anche in piccole quantità. L’allergia ai molluschi non coincide con quella ai crostacei, ma è consigliato verificare quale sia la proteina scatenante, in quanto spesso sono collegate. Inoltre, ci si sofferma sulla cottura del polpo – che deve essere eseguita al meglio per ammorbidirlo – non solo per ragioni di piacevolezza nella masticazione (è tenero), ma anche per facilitare la digestione, visto che il collagene se non trattato correttamente resta gommoso, con l’effetto di appesantire.

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Polpo: è se fosse troppo intelligente per mangiarlo?

Alcuni scienziati sono arrivati addirittura alla conclusione che il polpo, in caso di estinzione dell’umanità, sarebbe la specie in pole position per poter procedere a una nuova civilizzazione. Il motivo? Tantissimi studi ormai concordano sul fatto che questo mollusco cefalopode abbia un’intelligenza superiore, quindi fuori dal normale, rispetto a tutti gli altri invertebrati, avvicinandosi molto di più alle capacità cognitive dei vertebrati. Non solo i polpi sanno risolvere problemi complessi e ricordare, ma sembra che siano anche capaci di sognare, con una fase REM che somiglia a quella degli esseri umani. Oltretutto, si è scoperto che quando le femmine si sentono minacciate dai maschi, si difendono lanciando contro di loro intenzionalmente degli oggetti trovati sul fondo marino per difendersi. In questi ultimi anni il dibattito sul consumare o meno i polpi è sempre molto acceso, e non mancano proteste quando lo si inserisce nel menu, come successo a Disney World lo scorso settembre per un piatto di tentacoli di polpo, con il parco attaccato via social.

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Ricordiamo oltretutto che la sopravvivenza del polpo che vive nel Mediterraneo è sempre più in pericolo, con gli stock che si stanno riducendo drasticamente sia per l’inquinamento dei mari sia per la pesca sregolata, non permettendo più agli animali di riprodursi: paesi come la Tunisia, per esempio, hanno ne hanno vietato la cattura al fine di tutelare l’ecosistema marino. In Italia, un progetto sperimentale che ha visto come testimonial Giovanni Storti, attore e comico seguitissimo anche per il suo “nuovo” volto di attivista ambientale, è quello della Casa dei Polpi, che in quel di Talamone (Grosseto) ha l’obiettivo di ripopolare la zona offrendo ai molluschi delle tane artificiali – realizzate con materiale ecosostenibile come la terracotta – dove nascondersi e poter depositare le uova: a gennaio 2025 era arrivato il primo inquilino.

Sullo sfondo, infine, incombe il possibile business dell’acquacoltura, che porterebbe all’allevamento intensivo dei polpi per soddisfarne la richiesta, con gli stessi effetti disastrosi che si stanno rivelando per i salmoni. L’Italia non può non dirsi coinvolta visto che secondo un recente articolo del Corriere della Sera è il principale consumatore di polpo in Europa, superando le 60 mila tonnellate l’anno.

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