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La cultura italiana è talmente legata al cibo da averlo incluso anche in tantissimi modi di dire, una serie di proverbi entrati a far parte del linguaggio comune e quotidiano tramandati di generazione in generazione e diventate parte nel nostro patrimonio linguistico, portatrici di significati figurati in grado di esprimere concetti e situazioni in modo preciso ed efficace. Sicuramente hai sentito e usato spesso espressioni come“cascare/cadere a fagiolo”, oppure l’ancora più diffuso “farsi infinocchiare”, ma ti sei mai chiesto da dove arrivi un’espressione del genere?

“Farsi infinocchiare” è certamente una delle espressioni di questo genere più curiose: vuol dire farsi imbrogliare, farsi incastrare senza accorgersene, ma cosa ha a che fare un tale significato con il finocchio? Come quasi sempre, per scoprire l’origine del detto dobbiamo compiere un viaggio nel passato, nello specifico fino all’epoca medievale: è nel mondo delle osterie che inizia ad essere coniata l’espressione, legata a un’abitudine un po’ disonesta degli osti e a una particolarissima proprietà dei finocchi.
Da dove deriva l'espressione “farsi infinocchiare”
“Frasi infinocchiare” vuol dire farsi raggirare, farsi imbrogliare anche abbastanza ingenuamente e non è un caso: la nascita del detto si deve proprio a un raggiro che mettevano in piedi gli osti medievali e che è sopravvissuto almeno fino all’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Quando il vino non era più buono e iniziava a scadere un po’ verso l’aceto, gli osti di certo non lo buttavano, si inventavano piuttosto un modo di venderlo ai clienti nascondendo il sapore non proprio ideale.
E come fare a ottenere questo risultato? Sfruttando le caratteristiche dei finocchi: questi ortaggi, come ben sai, hanno tantissime doti fantastiche, tra cui anche una fortissima componente di sostanze aromatiche così intense, per quanto impercettibili se non dopo l’assaggio, da anestetizzare le mucose della lingua. Per questo prima di servire il vino incriminato si usava offrire al cliente il finocchio crudo: mangiato prima della bevanda rendeva praticamente impercettibile la componente di aceto e un vino ormai andato sembrava invece passabile.

Dagli studi storici effettuati sembra che i primi a sfruttare questo sapore siano stati i ristoratori medievali toscani, seguiti dagli osti veneti e dai viticoltori romani. E non solo: una volta scoperto il trucchetto, il finocchio è stato usato per mascherare anche altri prodotti serviti non proprio freschi, per esempio le salsicce di maiale arricchite con seme e frutto della pianta dei finocchi proprio per rendere commestibile anche lotti di carne di seconda scelta.
Ecco perché “farsi infinocchiare” vuol dire farsi imbrogliare in modo piuttosto ingenuo. Ora che sai questa chicca ricorda di non farti infinocchiare tu stesso: non mangiare mai il finocchio prima di un pasto se vuoi goderti a pieno i sapori e non usare questo vegetale come aperitivo fresco da servire ai tuoi amici.