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Con l’aumento delle temperature la tentazione è forte: fa caldo, il vino non è abbastanza freddo e istintivamente viene voglia di aggiungere del ghiaccio. D’altronde, se funziona con l’acqua, perché non dovrebbe funzionare anche con il vino? Tuttavia, mettere il ghiaccio nel vino non è una buona idea. Se per alcuni è solo un gesto per rinfrescare la bevanda, per chi ama il vino è quasi un sacrilegio.
Non si tratta solo di tradizione o snobismo: dietro il divieto si nascondono motivi tecnici, culturali e sensoriali. Oggi ti spieghiamo perché, salvo rare eccezioni, sarebbe sempre meglio evitare di mettere il ghiaccio nel vino e cosa fare invece per gustarlo al meglio, alla giusta temperatura.
Perché le persone mettono il ghiaccio nel vino?
Mettere il ghiaccio nel vino è qualcosa che nasce soprattutto da esigenze pratiche e climatiche:
- Per rinfrescare velocemente il vino se non è stato ben refrigerato;
- Durante aperitivi estivi o party all’aperto, dove il vino assume il ruolo di bevanda dissetante più che un’esperienza sensoriale da valorizzare;
- Nei locali turistici, o in contesti informali, dove si tende a dare meno importanza al corretto servizio del vino;
- Con vini di qualità più bassa, per mascherarne difetti o eccesso di alcol;
- Per semplice abitudine, specie nei Paesi dove il vino è visto come una bevanda qualunque.
Nonostante sia malvisto dai puristi, l'abitudine di mettere ghiaccio nel vino è più diffusa di quanto si pensi. Negli Stati Uniti, oltre il 40% dei consumatori dichiara di mettere il ghiaccio nel vino, soprattutto con bottiglie economiche, o durante brunch e feste con amici. In Francia, specialmente in Costa Azzurra, il rosé servito con ghiaccio è diventato una moda estiva; inoltre, alcune Maison blasonate come Moët & Chandon hanno creato Champagne specifici da bere on the rocks.

In Spagna non si fermano alla sangria e, non di rado, i vini bianchi giovani vedono l’aggiunta di ghiaccio durante la torrida stagione estiva. Pure in Italia evidenziamo una tendenza crescente in contesti vacanzieri, o tra chi ha meno dimestichezza col mondo del vino, anche se la maggioranza degli appassionati considera l’aggiunta di ghiaccio al vino un errore madornale.
Vediamo adesso perché sarebbe sempre meglio evitare questa pratica.
Il ghiaccio diluisce il vino, alterandone il gusto
Dopo aver messo del ghiaccio nel vino, i cubetti lentamente si sciolgono e rilasciano acqua nel calice. Questo processo annacqua gli aromi e il sapore, facendo perdere al vino la sua identità originale e il bilanciamento che il produttore ha sapientemente creato.
Il ghiaccio raffredda troppo, "addormentando" gli aromi
Servire un vino troppo freddo rischia di compromettere l’intensità dei profumi e la complessità che lo caratterizzano. Come regola generale, sarebbe sempre bene servire il vino alla temperatura indicata in etichetta. In assenza di indicazioni specifiche, i bianchi e i rosé andrebbero serviti a una temperatura compresa tra gli 8 e i 12 °C, mentre per i rossi la temperatura di servizio ideale è tra i 14 e i 18 °C.
Il ghiaccio non è acqua neutra
Spesso il ghiaccio che utilizziamo non è fatto con acqua pura, ma contiene sali minerali o impurità che possono influenzare negativamente il bouquet aromatico del vino. Anche un semplice cubetto può modificare in modo significativo il sapore finale nel calice.
Come gustare il vino in estate senza ghiaccio?
Ecco i nostri consigli per gustare al meglio il vino in estate:
- Mettere il vino in frigo qualche ora prima di servirlo.
- Utilizzare secchielli con acqua e ghiaccio per raffreddare la bottiglia senza toccare direttamente il vino.
- Preferire vini spumanti o bollicine, che mantengono la propria piacevolezza anche a temperature basse.