video suggerito
video suggerito
28 Ottobre 2025 13:00

Perché la zucca è il simbolo di Halloween? Storie e leggende dietro la tradizione

Non c’è Halloween senza una zucca intagliata, un’usanza ormai diffusa in tutto il mondo. Ma perché si usa decorare proprio una zucca? Ecco l’antichissima origine di questa usanza, la leggenda da brividi a cui è legata e come la zucca intagliata, in realtà, sia più legata di quanto immagini alla tradizione italiana.

A cura di Martina De Angelis
0
Immagine

Non esiste simbolo di Halloween più classico della zucca intagliata e illuminata appoggiata su una finestra o nel portico: più dei costumi spaventosi, più delle feste e delle parate, più del “dolcetto o scherzetto” di porta in porta, la tradizione più amata di questa celebrazione è quella di intagliare la zucca, una pratica che dall'America si è diffusa anche in altre parti del mondo, Italia compresa. È probabilmente il vero simbolo di Halloween, ma scommettiamo che non sai da dove arriva questa usanza.

Anche se la zucca intagliata, nell’immaginario collettivo, è legata alla tradizione americana, in realtà è un’usanza molto più antica che affonda la sua origine nell’Europa celtica. In origine non si intagliavano le zucche ma altre tipologie di ortaggi e il motivo per cui venivano intagliati èanche (ma non solo) una leggenda da brividi diffusa in alcuni Paesi del Vecchio Mondo, come Irlanda, Inghilterra e Scozia: la storia di Jack-o’-lantern, leggendario cavaliere senza testa diventato talmente iconico che tutt’oggi le lanterne create con le zucche intagliate, in tutti i paesi anglosassoni, si chiamano proprio jack-o’-lantern.

Immagine

E non è tutto. Di sicuro sei convinto che intagliare la zucca non c’entri niente con la tradizione italiana e che oggi si fa solo perché ci siamo lasciati influenzare dalle usanze americane, ma in realtà non è del tutto vero: l’Italia, in origine, ha una fortissima radice fatta di rituali pagani, superstizioni e credenze popolari, e indovina? Molte di quelle legate alla notte dei morti prevedevano proprio la zucca intagliata. Partiamo in un viaggio all’indietro nel tempo per scoprire la storia delle zucche di Halloween, perché si intagliano e come mai questo squisito ortaggio è diventato il simbolo della festa più spaventosa che ci sia.

In origine non era la zucca

Prima delle grandi feste americane, dei costumi spaventosi e dei party più o meno scatenati, la festa di Halloween del 31 ottobre aveva un significato profondamente spirituale. La celebrazione di questa notte ha ottobre ha antichissime radici pagane e corrisponde a Samhain, l’antico capodanno celtico in cui le popolazioni dei Celti festeggiavano il nuovo anno come passaggio dall’estate all’inverno. Poiché questo cambiamento naturale rappresenta una sorta di “morte” della natura prima della rinascita primaverile – gli alberi perdono le foglie, gli uccelli emigrano a Sud, i terreni sono meno fertili – insieme al nuovo anno si festeggiavano anche i deceduti il giorno seguente, il 1° novembre.

Ecco che quindi, secondo la tradizione celtica, la notte del 31 ottobre il momento in cui la barriera che separa i defunti dai vivi era più sottile ed era credenza comune che i loro spiriti potessero aggirarsi sulla terra. Ecco perché era usanza comune, nella notte tra il 31 e l’1, lasciare cibo sulle porte delle case proprio in tributo degli spiriti dei propri defunti, girare mascherati così da spaventarli e farli fuggire, e accendere fuochi nei boschi per allontanarli. Finita la cerimonia, le persone portavano dietro i fuochi delle braci all’interno delle cipolle intagliate e lasciavano questi bulbi fuori le proprie case. Cipolle dunque, non zucche.

Immagine
Incensi per il Samhain

Durante il Samhain celtico, infatti, si usava intagliare un ortaggio rotondo per rappresentare il volto umano, e seppure la zucca fosse già conosciuta e apprezzata a quel tempo (furono i Fenici a portarla a Roma e da lì in tutto il mondo allora conosciuto), non era così diffusa come coltivazione, motivo per cui i contadini usavano intagliare i prodotti che avevano a disposizione, principalmente le cipolle per via della loro forma tondeggiante, ma anche barbabietole, patate e rape.

Ti fa sorridere l’idea di uno di questi ortaggi intagliati? Fidati, sono molto più spaventosi delle zucche, basta guardare la foto di uno dei reperti visitatori del National Museum of Ireland — Country Life, nella Contea di Mayo, un calco in gesso di una lanterna ricavata da una rapa intagliata, chiamata “rapa fantasma” e piuttosto comune all’inizio del 1900, completa di denti irregolari e sinistre fessure per gli occhi: assolutamente spaventosa.

Ma perché intagliare ortaggi? Il mito di Jack ‘O Lantern

Addentriamoci ancora più a fondo nella storia di Halloween e delle zucche intagliate: abbiamo scoperto che in origine non si usavano le zucche ma altri tipi di ortaggi, e che venivano intagliate a forma di volto e poi illuminate per essere sistemate fuori dalle case. Ma perché tagliare e illuminare un ortaggio proprio nella notte del 31 ottobre? In questo caso entra in gioco la superstizione e una leggenda da brividi che, tutt’oggi, è perfetta da raccontare proprio la notte di Halloween.

La storia arriva dall’Irlanda e racconta la leggenda di Jack, un astuto fabbro che, in cambio di un'ultima bevuta, vendette la propria anima al diavolo; quest'ultimo si trasformò in una moneta da dare al barista che, furbescamente, Jack ripose nel proprio borsello accanto a una croce d'argento che impedì a Satana di ritrasformarsi. Per farsi liberare fecero un patto, con il diavolo che promise una vita serena per i successivi 10 anni: alla scadenza della contrattazione Jack chiese un ultimo desiderio al diavolo, quello di cogliere una mela dall'albero come nell'Eden. Il maligno, stuzzicato da questa associazione, eseguì con gioia ma Jack lo gabbò incidendo una croce sul ramo, bloccandolo lì per sempre. Il diavolo gli propose un altro patto: Jack non avrebbe avuto alcuna punizione per i propri peccati, non sarebbe mai andato all'Inferno a bruciare nella dannazione eterna.

Immagine

Jack accettò e commise così tanti peccati che, nel giorno della propria morte, fu prontamente rifiutato dal Paradiso, ma questa volta fu il diavolo a vincere: buttato all'Inferno da Dio, Satana ricordò a Jack quel loro vecchio patto e fu molto felice di lasciarlo vagare sulla Terra come un'anima errante e senza dimora. Jack, sconfitto dopo una vita passata a imbrogliare tutto e tutti, Satana compreso, mosse un'ultima richiesta al demonio: un po' di luce per vedere i propri passi. Allora il diavolo gli tirò un tizzone ardente che Jack mise all'interno di una rapa che aveva con sé prima di vagare senza tregua per il mondo.

Da questa leggenda deriva il soprannome “Jack della lanterna”, in inglese jack-o’-lantern, nome con cui tutt’oggi sono conosciute le zucche di Halloween intagliate. La storia nasce anche per spiegare un fenomeno naturale molto particolare che ha dato origine non solo a questa, ma a decine di altre leggende: sono i cosiddetti ignis fatuus, i fuochi fatui, singolari fiammelle tremolanti causate dalla combustione della materia organica in decomposizione che compaiono di solito negli acquitrini e nelle zone paludose tipiche della campagna irlandese. Chiamati anche “corpi santi” in italiano e in inglese “will-o’-the-wisp” e, naturalmente “jack-o’-lantern”, spesso assomigliano a una fiammella fluttuante che si allontana dai viaggiatori che, attratti dalla luce, la seguono rischiando di cadere in una voragine o in una palude oppure di annegare. La gente pensava che si trattasse proprio di Jack della lanterna, un’anima in pena, o un fantasma.

Quando l’energia elettrica ha iniziato a diffondersi in tutta l’Irlanda negli anni ’30, soprattutto nelle zone rurali, la leggenda di Jack e dei fuochi fatui ha perso la sua forza evocativa e l’immaginazione popolare si è spenta. Eppure in qualche modo la potenza di questa storia ha trovato il modo di sopravvivere, spostandosi in un altro continente e assumendo nuove connotazioni.

Immagine

L’immigrazione negli USA e la comparsa delle zucche

Siamo arrivati all’ultima parte del nostro viaggio, quello che trasporta Halloween e le usanze europee negli USA, dove l’ortaggio intagliato diventa una zucca e la celebrazione si trasforma in uno degli eventi più attesi dell’anno. Tutto inizia con la grande immigrazione degli irlandesi, che a partire dall’Ottocento si spostano in massa negli Stati Uniti in cerca di fortuna, poiché l’Irlanda dell’epoca è devastata da malattie e carestie. Gli irlandesi, anche nella nuova terra, conservano le loro usanze, tra cui anche quelle legate alla notte del 31 ottobre e in particolare quella degli ortaggi intagliati.

È a questo punto che entra in scena la nostra amata zucca: qualcuno prova a intagliare le rape, ma nella nuova terra le zucche sono molto più abbondanti, sono gigantesche, più semplici da intagliare, durano più a lungo e la polpa può essere riutilizzata in cucina. Ecco che gli irlandesi iniziano a usare sempre più le zucche e la tradizione legata alle lanterne intagliate negli ortaggi mette radici nel Nuovo Mondo, tanto da fare capolino nelle prime opere letterarie e nei media d’America.

Lo scrittore Nathaniel Hawthorne ne menziona una nel suo racconto del 1835 Il Gran Carbonchio e di nuovo nel 1852 con Capo-piumato, e poi c’è l’iconico La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving, inizialmente pubblicata nel 1820 e quindi ripubblicata nel 1858. È proprio questa storia da brividi, la prima storia dell’orrore che si diffuse a livello internazionale, a consacrare l’associazione zucca-paura- jack-o’-lantern, che dal Jack della leggenda irlandese diventa associato al celebre Cavaliere senza testa.

zucca-intagliata-storia

Nel 1867 compare quella che è ufficialmente considerata la prima immagine di una zucca-lanterna mai pubblicata su un giornale, un disegno ad opera di L.W. Atwater pubblicato sull'Harper’s Weekly, e da lì in poi fioriscono sempre più immagini in cui la zucca è associata ad Halloween. Dalla seconda metà dell'Ottocento gli americani cominciano a prendere sempre più confidenza con questa tradizione europea e verso la fine del secolo diventa usuale organizzare feste, decorare le case e lasciare una zucca intagliata fuori dalla propria casa: nel 1892, una recensione nella rivista Atlanta Constitution descriveva in termini entusiastici il party di “All Halloween”, dando vita ufficialmente alla parola “Halloween, una variante del nome completo All Hallows' Eve che tradotto significa “Notte di tutti i santi”, cioè la vigilia di Ognissanti.

Per la metà del Ventesimo secolo la tradizione era ormai diffusa in quasi tutto il mondo anglosassone su entrambi i lati dell'Oceano, e così Halloween viene oggi celebrata il 31 ottobre e la zucca intagliata è diventato il suo simbolo più iconico.

E in Italia? L’usanza delle zucche intagliate esiste anche qui

È molto diffusa la credenza che la tradizione italiana non ha niente a che fare con Halloween e le sue celebrazioni, e in effetti è vero che la celebrazione in sé è una tradizione del mondo anglosassone: dalla massiccia diffusione del cristianesimo in Italia si sono celebrati la ricorrenza in memoria dei Defunti e dei Santi, attualmente fissate l’1 e il 2 novembre. Queste date, però, dovrebbero accenderti un campanello: sono casuali? Ovviamente no.

Fu papa Bonifacio IV tra il 500 e il 600 d.C. a stabilire le festività in questo momento dell’anno: originariamente i Santi erano celebrati a maggio, ma la data venne gradualmente spostata per portare il popolo a sostituire le usanze pagane legate a Samhain con una celebrazione più cristiana. Hai capito bene, anche in Italia si usava celebrare la notte del 31 ottobre con rituali simili a quelli nel nord Europa, probabilmente figli di influenze celtiche nel nostro Paese. E non è tutto.

Proprio per via di queste influenze, era molto comune in tante zone d’Italia (soprattutto al Nord, ma non solo), la tradizione delle lumere, un'antica usanza anch'essa di derivazione celtica che prevedeva di intagliare delle zucche e lasciarle nei pressi dei cimiteri e delle chiese proprio nel giorno dei morti, così da indicare la strada alle anime dei defunti. Hai capito bene, si usavano proprio le zucche e se me trovano tracce in tantissime tradizioni regionali: in Emilia-Romagna sistemare delle zucche intagliate (illuminate dall’interno con l’ausilio di una candela) sui muri dei cimiteri e nei crocicchi per spaventare le streghe, in Toscana i bambini usavano intagliare e vestire una zucca secca, poi illuminata e sistemata su un muretto per spaventare le persone, e ancora in Calabria c’era l’usanza di l'usanza di andare in giro con una zucca svuotata chiedendo alle persone "Mi lu pagati lu coccalu?", ovvero "mi pagate il teschio del morto?", chiedendo dei soldi: suona familiare? È praticamente un “dolcetto o scherzetto”.

Immagine

Oggi buona parte di queste tradizioni si sono perse, tanto che appunto l’intaglio della zucca è associato automaticamente alle celebrazioni americani, ma in realtà secoli fa era qualcosa che apparteneva anche alla nostra tradizione. Solo in alcuni rari casi l’usanza della zucca intagliata sopravvive a prescindere dall’influenza americana, pur se non sempre è direttamente collegata ad Halloween: a Serramonacesca (Pescara) si intagliano zucche per la tradizionale festa de "L'aneme de le morte", antichissima tradizione di probabili origini celtiche che porta i bambini a bussare alle porte non per chiedere dolci, ma cibo per l’anima dei defunti.

La notte del 30 novembre invece, nota come notte di Sant’Andria, a Bono e altri centri del nord Sardegna ci si riunisce per una festa che trae origine dal culto di Bacco. Ma lo sai cosa si intagliano? Proprio loro, le zucche, che vengono svuotate, riempite con una piccola candela e poi appese al collo dei giovani che girano per le strade nella speranza di racimolare dolci e monete. Oggi la festa di Halloween e la zucca intagliata è automaticamente associata alla cultura americana, ma se si scava un po’ più a fondo nella nostra storia si scoprono tradizioni simili anche nel nostro retaggio. Questo testimonia come l’usanza della zucca intagliata sia molto più antica di quanto si immagini, e che a partire da una tradizione specifica, quella celtica, ogni popolo l’ha fatta propria a modo suo, in una commistione meravigliosa di eventi, culture e tradizioni diverse.

Immagine
Quello che i piatti non dicono
Segui i canali social di Cookist
api url views