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8 Dicembre 2025 18:00

Perché in inverno tendiamo a mangiare di più? Ce lo spiega uno studio

Secondo una ricerca, il clima freddo aumenta l’appetito e, per produrre calore, stimola il cervello a cercare cibo. Inoltre, fattori psicologici e culturali in inverno favoriscono pasti più calorici e abbondanti.

A cura di Enrico Esente
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Quando le temperature si abbassano, siamo tendenti a mangiare di più e quindi a mettere più calorie. Sono tante le persone che, durante la stagione invernale, notano un evidente aumento dell'appetito. Questo significa che abbandoniamo (per qualche mese) tutti i cibi leggeri e freschi che hanno contraddistinto la stagione estiva, per dedicarci a cibi più sostanziosi, caldi e anche più calorici. L'aumento di fame non dipende solo da scelte alimentari o dallo stile di vita, ma ha radici biologiche e psicologiche profonde. A spiegarcelo è uno studio condotto allo Scripps Research Institute, centro di ricerca nel campo delle scienze biomediche con sede a La Jolla (California, Usa) e pubblicato sulla rivista Nature. 

Quali sono le cause biologiche dell'aumento di fame

A dirigere la ricerca sono stati i professori Li Ye e Neeraj Lal. La premessa è che i mammiferi spendono molte energie per mantenere costante la loro temperatura corporea e, quando sono esposti al freddo, devono consumarne ancora di più. Quindi la maggiore richiesta di energia, dà una spinta al cervello di mangiare ancora, per avere ulteriori calorie da bruciare e mantenere la temperatura accettabile la temperatura del corpo.

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La Fondazione Veronesi ha pubblicato un articolo sul tema servendosi dell'aiuto esperto di Simona Bertoli, ordinaria di Nutrizione clinica all’Università di Milano e direttore dei Centri obesità dell’Ircss Auxologico. La docente ha spiegato che, in condizioni di freddo prolungato, il cervello attiva una particolare area del talamo che stimola la sensazione di fame. In sostanza non solo il corpo brucia più calorie per riscaldarsi, ma il cervello invia anche segnali che ci spingono a cercare cibo per "ricaricare" le energie. In inverno, il nostro metabolismo accelera per cercare di produrre più calore, e questo aumento dell'attività metabolica contribuisce al desiderio di cibi più calorici e nutrienti. In questo modo, anche se non siamo direttamente esposti ai rigori invernali come i nostri antenati, il nostro corpo non ha completamente dimenticato i vecchi meccanismi di sopravvivenza.

Quali sono le cause psicologiche

Accanto agli aspetti biologici che abbiamo analizzato poc'anzi, l'inverno porta con sé una serie di cambiamenti psicologici che possono influire sul nostro comportamento alimentare. Infatti, come spiegato nello studio, con l'arrivo del freddo, le giornate si accorciano, la luce naturale diminuisce e noi siamo portati a passare più tempo dentro casa. Una situazione che chiaramente favorisce una "maggiore intimità" con il cibo, e molte persone tendono a consumare pasti più ricchi e confortanti.

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Il periodo invernale comporta anche numerose festività che, culturalmente, sono tutte associate a pranzi e cene abbondanti. Eventi come Natale e Capodanno, ci spingono a mangiare più del solito, non solo perché tutto il cibo è più qualitativo, ma anche per il senso di convivialità che ci porta a stare più tempo a tavola.

La cosa importante è quella di soddisfare la fame senza però compromettere il benessere. In questo modo possiamo rispondere ai bisogni fisiologici del corpo, evitando che la necessità di cibo si trasformi in inutili abbuffate. È parecchio importante comprendere tutti i meccanismi che ci permettono di affrontare l'inverno in modo più consapevole, mantenendo un'alimentazione sana e bilanciata.

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