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27 Giugno 2025 15:01

Perché il latte ti fa male? I sintomi dell’intolleranza al lattosio e cosa succede nel corpo

Se quando bevi il latte o mangi latticini hai dolori addominali, potresti essere intollerante al lattosio. Con il biologo nutrizionista Simone Gabrielli scopriamo cos'è il lattosio, quali sono le cause e i sintomi dell'intolleranza al lattosio e la dieta da seguire in questo caso.

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Hai dolori o crampi addominali quando bevi latte o mangi latticini? Potresti essere intollerante al lattosio. Quindi, perché il latte ti fa male? In questo nuovo episodio di “Come funziona il corpo umano”, il nostro biologo nutrizionista Simone Gabrielli ti spiegherà cos’è il lattosio, perché alcune persone non digeriscono il latte, quali sono i sintomi e le cause dell’intolleranza al lattosio, come capire se si è intolleranti e quale dieta seguire in questi casi.

Come digeriamo il lattosio

Il lattosio è lo zucchero del latte ed è formato da due zuccheri semplici: il galattosio e il glucosio. Quando mangiamo qualcosa contenente lattosio, ci pensa un enzima a digerirlo che si chiama lattasi. Quando il lattosio arriva nell’intestino, la lattasi lo scompone, cioè lo spezza in due parti liberando il galattosio e glucosio che verranno poi assorbiti nell’intestino tenue.

Cosa succede se la lattasi non funziona

In alcune persone, però, l’organismo smette di produrre la lattasi, quindi il lattosio non può essere assorbito in questo punto e arriva nel colon dove inizia ad essere metabolizzato dai batteri che vivono in questa parte dell’intestino. Purtroppo questi batteri non sono abituati a vedere il lattosio e cibandosi di esso iniziano a produrre abbondanti quantità di gas come idrogeno, anidride carbonica e metano causando gonfiore, dolore e flatulenza. Inoltre questo processo messo in atto dai batteri, che prende il nome di fermentazione, richiama acqua nel colon che causa una forte diarrea.

Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

Principalmente è una questione genetica. Tutti noi siamo in grado di digerire il lattosio durante l’allattamento, ma i due terzi della popolazione piano piano smettono di produrre questo enzima durante lo svezzamento o in età adulta, sempre per fattori genetici.

C’è anche un secondo tipo di intolleranza al lattosio transitoria causata dal danneggiamento dell’intestino tenue. Alcune malattie come la celiachia, il Morbo di Chron o gastroenteriti possono danneggiare l’intestino tenue che non riesce più a produrre l’enzima lattasi per digerire il lattosio. Come detto, però, è reversibile, cioè se l’intestino torna in salute si può tornare a digerire il lattosio senza problemi. L’intolleranza al lattosio è dose dipendente, cioè in base alla quantità di lattosio ingerita si possono avere più o meno effetti collaterali.

Diffusione e origini dell'intolleranza al lattosio

Ma come mai alcune persone producono la lattasi anche da adulti e altri no? Se guardiamo una mappa della diffusione mondiale dell’intolleranza al lattosio, noteremo che la percentuale di intolleranti è più alta nelle popolazioni dove non c’è una tradizione alla pastorizia.

Qualcuno allora ha ipotizzato che la variante genetica in grado di mantenere attiva la lattasi in età adulta si sia sviluppata proprio grazie al consumo più frequente di latticini. E infatti questa mutazione genetica è più comune in Europa del Nord e Africa Orientale, dove in passato c’era una forte cultura della pastorizia.

Le mutazione però sono casuali, non è che se continui a bere latte per generazioni prima o poi sviluppi la capacità di digerire il latte. Però questa mutazione casuale ha dato alle persone capaci di digerire il lattosio una sorta di vantaggio. In un'epoca dove il cibo non era abbondante, la capacità di digerire latte o latticini senza avere problemi di salute, forniva sicuramente maggiori chance di sopravvivenza. Tutto questo, nell’arco delle generazioni, si è tradotto in una maggiore diffusione di persone non intolleranti in determinate zone.

In altri Paesi, come Cina e Giappone, le persone non hanno mai sviluppato una grande tolleranza al lattosio, con tutta probabilità perché lì non si è mai affermata una vera e propria cultura casearia; tradizionalmente si preferisce consumare prodotti a base di soia fermentata, come tofu e tempeh. Quindi, visto che non si mangiano latticini, una mutazione in grado di permettere la digestione del lattosio non avrebbe portato chissà quali vantaggi. Ma, c'è un ma! Ovvero esistono delle eccezioni. Per esempio, in Mongolia hanno un'antica tradizione di pastorizia, eppure non si è mai diffusa la variante genetica – quindi il punto debole di Gensis Khan era una tazza di latte? Ma senza andare troppo lontano anche guardando l’Italia, dove abbiamo una lunga tradizione di produzione di formaggi e latticini, possiamo notare una grossa percentuale, stimata al 50%, di intolleranti al lattosio, perché questa cosa? Ancora non lo sappiamo, a dimostrazione che ci sono ancora tanti studi genetici da intraprendere.

Come capire se si è intolleranti al lattosio? I test da fare

Il test più accurato per l'intolleranza al lattosio è il breath test o test del respiro: dopo un digiuno notturno, si beve una soluzione che contiene lattosio e se questo viene digerito dai batteri si produce idrogeno che può essere rilevato nel respiro del paziente da un rilevatore. Se i livelli di idrogeno nel respiro del paziente sono elevati, potrebbe avere un'intolleranza al lattosio. Questo test non viene solitamente eseguito su neonati e bambini molto piccoli, perché può causare una grave diarrea. Solitamente in questi casi si utilizza il test dell’acidità delle feci, meno preciso ma più sicuro per i bambini. I batteri del colon, se digeriscono il lattosio, causano acidità nelle feci quindi analizzando il pH possiamo capire se c'è un’intolleranza oppure no.

Dieta da seguire se sei intollerante al lattosio

E arriviamo alla dieta da seguire in caso di intolleranza al lattosio. L'unica soluzione è togliere il lattosio dalla propria alimentazione quindi via latte, burro, gelato e buona parte dei latticini, a meno che non si tratti di prodotti senza lattosio; e per fortuna oggi c'è ampia scelta.

Le bevande vegetali possono essere un’alternativa valida: a base di soia, riso, mandorla e tanti altri. Certo, a livello nutrizionale e di gusto non sono la stessa cosa, ma comunque sono delle valide alternative.

Lo yogurt, invece, ha quantità variabili di lattosio, per esempio lo yogurt greco ne ha molto poco, quindi è possibile che alcuni tipi di yogurt possano non dare fastidio.

Alcuni formaggi stagionati sono ben tollerati come per esempio il grana che contiene pochissimo lattosio ma anche il pecorino, gorgonzola e tanti altri. Come mai? Perché i microrganismi utili per la trasformazione del latte in formaggio riescono a degradare tutto, o quasi, il lattosio presente.

Attenzione ad alcuni prodotti in cui il lattosio è usato come additivo come per esempio alcuni prodotti da forno, alcune tipologie di prosciutti o farmaci.  In conclusione l’intolleranza al lattosio può essere molto fastidiosa, per fortuna ci sono tanti prodotti sostitutivi privi di lattosio che possono permettere agli intolleranti di mangiarsi una bella pizza margherita.

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