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14 Agosto 2023 15:00

Perché i tappi non si staccano dalle bottiglie? Il trucchetto per evitare di sbrodolarsi

Una direttiva dell'Unione Europea pensata per ridurre la dispersione della plastica e facilitare il riciclo delle bottiglie obbliga le aziende a questa novità.

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I social sono invasi da persone arrabbiate perché il tappo delle bottiglie di plastica non si stacca più e resta legato al contenitore. Nei primi tempi molti pensavano a una chiusura difettosa ma ormai lo hanno capito tutti: questi tappi sono studiati appositamente per restare attaccati alla bottiglietta. Ma perché questa "innovazione"? Per il bene dell'ambiente. A partire da luglio 2024 tutte le bottiglie di plastica sotto i 3 litri dovranno, per legge, avere i tappi ethered (questo il loro nome ufficiale), quindi molte aziende hanno pensato di anticipare i tempi e cominciare già quest'anno a mettere sul mercato le bottiglie "speciali".

Perché i tappi non si staccano più dalle bottiglie?

La motivazione che ha portato l'Unione Europea a fare questa scelta è facilmente intuibile: la plastica sta invadendo il pianeta e avvelenando tutto ciò che ci circonda. Il tappo che resta attaccato alla bottiglia evita la dispersione nell'ambiente, agevolandone il riciclo. Molti studi dimostrano che ogni volta che rompiamo qualcosa di plastica diamo vita a una "pioggia di micropastiche", invisibili a occhio nudo, che possono entrare nei nostri polmoni o in quelli degli animali. Per ogni 3 metri di plastica rotta vengono rilasciati dai 10 ai 30 nanogrammi di frammenti di microplastica. Sembra una cifra irrisoria ma se la moltiplichiamo per le circa 46 miliardi di bottiglie vendute in Europa ogni anno anche un numero basso comincia a far paura.

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Anticipare l'immissione sul mercato di questo nuovo tappo ha in realtà favorito le strategie aziendali perché molte persone, in tutto il continente, si sono lamentate della scomodità di questa nuova trovata. Il tappo "cade" all'ingiù, ci va a finire in faccia o addirittura ci fa sbrodolare quando beviamo dalla bottiglia. Le aziende sono così corse i ripari e sono sempre più comuni i cosiddetti tappi "Twist&Drink". Questi tappi, che comunque restano attaccati alle bottiglie, hanno un sistema che gli permette di non intralciare la bevuta: se li giri "al contrario" restano fermi, bloccati, in attesa di ritornare sul beccuccio della bottiglietta.

La direttiva Sup che obbliga a questo cambiamento è stata approvata nel 2019. L'obiettivo è contrastare (meglio ancora se riuscissimo a prevenire) i rifiuti in mare. Contemporaneamente sono entrate in vigore norme molto più severe per tutti i prodotti e gli imballaggi che rientrano tra i 10 oggetti più inquinanti che spesso si ritrovano sulle spiagge europee: bastoncini cotonati, posate, piatti usa e getta, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso sono stati tutti messi al bando. Ci sono poi gli attrezzi da pesca, i sacchetti, le bottiglie, i contenitori per bevande e gli alimenti in polistirene, le confezioni e gli involucri, i filtri per tabacco, gli articoli sanitari e le salviette umidificate che vivono un regime di "uso ridotto". Così come ci siamo abituati a non usare più piatti e bicchieri monouso ci abitueremo a usare anche queste nuove bottiglie di plastica. Forse non basterà a preservare il pianeta ma almeno è un passo avanti.

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