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7 Dicembre 2025 16:00

Perché i piatti puliti odorano “di uovo”: perché succede e come eliminare i cattivi odori

Il responsabile è l’idrogeno solforato, un gas prodotto da residui e batteri che proliferano in lavastoviglie o durante il lavaggio a mano. Scopri le cause pratiche e i metodi più efficaci per evitarne la formazione.

A cura di Martina De Angelis
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Hai appena finito di lavare i piatti – magari con la lavastoviglie, oppure a mano – eppure, subito dopo, ti arriva un odore sgradevole: un po’ “puzzolente”, un po' “da uovo marcio” o “da uovo bollito male”. È un’esperienza tanto frustrante quanto spiacevole: quei piatti sembrano puliti, ma l’aroma resta, e rischia di contaminare anche i pasti successivi. Molti pensano che sia colpa degli ultimi cibi – magari proprio un piatto con uova, oppure frutta/verdura che lasciano odore – ma spesso l’origine del problema è ben diversa. Spesso il “colpevole” è la lavastoviglie (o il metodo di lavaggio), la manutenzione, la qualità dell’acqua, oppure la presenza di batteri o depositi minerali che rilasciano composti maleodoranti. Capire bene le cause è utile non solo per eliminare il cattivo odore, ma anche per evitare che ritorni, rendendo la cucina più igienica e più sana.

Perché compare quell’odore “di uovo” dopo aver lavato i piatti

Può capitare di aprire la lavastoviglie o di prendere un bicchiere appena lavato e sentire quel tipico odore di “uovo marcio”. Anche se i piatti sembrano puliti, l’odore resta e spesso si trasferisce da un oggetto all’altro. La ragione di fondo è quasi sempre la stessa: si forma idrogeno solforato (H₂S), un gas che ha proprio l’odore caratteristico dello zolfo e delle uova avariate.

Questo gas si sviluppa quando minuscoli residui di cibo – soprattutto proteine e grassi – rimangono su piatti, scarico, filtro o all’interno della lavastoviglie e vengono decomposti da specifici batteri. Non servono grandi quantità di sporco: un ambiente caldo e umido come quello della lavastoviglie è sufficiente a far proliferare i batteri “solfuro-riduttori”, che trasformano i solfati presenti nell’acqua e nei residui organici in H₂S.

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Una volta creato, il gas si lega facilmente alle superfici, soprattutto se c’è un leggero strato di calcare o se il detersivo non ha sgrassato a fondo. È così che l’odore resta anche dopo un lavaggio apparentemente perfetto.

Non serve una rivoluzione: risciacquare i piatti più sporchi, evitare di lasciare residui proteici, mantenere la lavastoviglie pulita e usare un detersivo adatto sono già accorgimenti sufficienti per evitare quasi del tutto la formazione dell’odore. Con queste piccole attenzioni, il problema si riduce drasticamente e i piatti tornano a odorare davvero di pulito.

Da cosa nasce davvero il problema

Il meccanismo è sempre quello, ma le cause pratiche possono essere diverse. Le più comuni sono:

  • Residui di cibo e proteine che rimangono sui piatti e fermentano (uova, latte, formaggi, carne, brodi).
  • Filtro della lavastoviglie sporco o scarico che drena male, creando ristagni.
  • Acqua dura, che lascia depositi di calcare capaci di trattenere odori e batteri.
  • Detersivo poco efficace o dosato male, che lascia una sottile pellicola sulle stoviglie.
  • Piatti troppo sporchi o troppo vicini nel cestello, che impediscono al getto d’acqua di raggiungere tutte le superfici.

In alcuni casi, acqua domestica ricca di solfati, che accentua naturalmente l’odore. Sono tutte situazioni che, a modo loro, favoriscono la formazione e la permanenza del tipico odore sulfureo.

Come eliminare l’odore e impedirgli di tornare

Ecco un elenco di metodi utili a prevenire, ridurre o eliminare questo tipo di odori dalle tue stoviglie.

1. Manutenzione della lavastoviglie

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Pulisci regolarmente la tua lavastoviglie, compresi filtro, bracci spruzzatori, guarnizioni e scarico. Fai un ciclo a vuoto ogni 1–2 mesi con aceto bianco o bicarbonato per sciogliere calcare e residui. Evita il sovraccarico: i piatti devono avere spazio per essere lavati bene.

3. Lavaggio a mano e prelavaggio

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Se lavi i piatti a mano, rimuovi i residui più grossi subito dopo il pasto, quindi usa acqua calda e un detersivo sgrassante. Anche se usi la lavastoviglie, con cibi forti (uova, formaggi, brodi) è sempre preferibile un risciacquo veloce prima di inserirli nell'elettrodomestico.

3. Rimedi naturali efficaci

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Per eliminare i cattivi odori, alcuni rimedi naturali si rivelano utili: attenzione però, perché non sono rimedi utili a disinfettare, ma solo a sgrassare e profumare. In particolare puoi usare:

  • Aceto bianco: elimina odori e scioglie grasso e calcare.
  • Bicarbonato: ottimo per deodorare e rimuovere residui persistenti.
  • Limone: l’acidità naturale aiuta a neutralizzare gli odori e aiuta a sgrassare.

Se il problema persiste

Se dopo aver attuato i nostri consigli il problema persiste puoi procedere così:

  • Cambia detersivo e scegline uno più sgrassante. Se la lavastoviglie continua a emanare cattivi odori, può darsi che il detersivo che usi non riesca a sciogliere bene grassi e residui. In questi casi è utile provare una formulazione più sgrassante, meglio se con enzimi. Questi aiutano a sciogliere i residui che altrimenti resterebbero nei filtri e sul fondo della macchina, diventando una delle principali cause di odore. Se dopo qualche ciclo non noti miglioramenti, puoi cambiare marca: a volte la differenza si sente subito.
  • Controlla l’acqua di casa. Anche l’acqua può influire più di quanto si pensi. Se ha un odore anomalo – per esempio di zolfo, cloro o muffa – questo può trasferirsi agli interni della lavastoviglie. Puoi verificarlo semplicemente lasciando scorrere l’acqua e annusandola sia calda sia fredda. Inoltre, se l’acqua è molto dura, il calcare tende ad accumularsi all’interno della macchina e trattiene grasso e sporco. Questo mix può generare cattivi odori nel tempo. In tal caso può essere utile controllare il livello di sale della lavastoviglie, aumentare leggermente la dose di detersivo e fare ogni tanto un ciclo di manutenzione con un cura-lavastoviglie.
  • Pulisci il filtro più frequentemente. Il filtro è spesso il punto in cui gli odori nascono davvero: piccoli residui di cibo si accumulano e fermentano, soprattutto se la pulizia non è frequente. Per evitare questo, conviene pulirlo regolarmente: basta sciacquarlo sotto acqua calda e usare uno spazzolino per rimuovere i residui intrappolati. Se la usi quotidianamente pulisci il filtro una volta a settimana, se la usi con minor frequenza anche ogni 2 – 3 settimane può andare bene. Non dimenticare la vaschetta sotto il filtro, dove spesso restano depositi che non si vedono subito ma contribuiscono molto all’odore.
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Quello che i piatti non dicono
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