;)
Extravergine di oliva, semi di girasole, arachidi e di oliva: parliamo di oli, chiaramente, e questi sono alcuni di quelli più conosciuti e soprattutto utilizzati. Ma ce n’è uno di cui non si parla molto spesso eppure può essere davvero un ottimo alleato nella tua cucina: è l’olio alto oleico, che non è altro che un olio di semi con una elevata percentuale di acido oleico. Ma perché? E, soprattutto, a cosa serve? Te lo spieghiamo in questo articolo.
Cos’è l'olio alto oleico?
In questo caso nomen omen: l'olio alto oleico è un olio vegetale ottenuto da varietà di piante selezionate o geneticamente migliorate per contenere un'alta percentuale di acido oleico, un grasso monoinsaturo della famiglia degli omega-9. Questo elemento, nell’aspetto, si presenta come un liquido inodore e insapore: una percentuale elevata non altera le sue proprietà organolettiche. Inoltre è considerato un grasso buono, quindi è un valido aiuto nella diminuzione del colesterolo cattivo senza però intaccare quello buono. Infine, è più tollerato dall’organismo e, di conseguenza, più digeribile.
Il migliore amico della frittura
Perché utilizzarlo? Perché dona agli oli in cui è presente un buon grado di stabilità, permettendo loro di acquisire un'ottima resistenza al processo di ossidazione. La sua presenza poi incide anche sul cosiddetto punto di fumo, la temperatura oltre la quale le molecole dei grassi iniziano a produrre sostanze tossiche. Per questo, rispetto ad altri tipi di oli, l'alto oleico permette di realizzare una buona frittura, ma anche diversi tipi di cotture che richiedono alte temperature, senza generare composti dannosi per la salute.
È comunque bene specificare che non tutti gli alimenti friggono alla stessa temperatura: per le verdure, come ad esempio melanzane e zucchine, non c’è bisogno di alte temperature, quindi non è strettamente necessario utilizzare un olio alto oleico. In ogni caso, se si vuole azzerare il rischio di commettere errori, è consigliato utilizzare questo tipo di olio.

Può sostituire l’olio extravergine di oliva?
Dopo tutti i benefici che gli abbiamo attribuito, verrebbe da pensare che l’olio alto oleico sia migliore di quello extravergine di oliva: in realtà non è così, o meglio, parliamo di due prodotti diversi con specifiche caratteristiche. Partiamo col dire che l’acido oleico è presente anche nell’olio di extravergine di oliva, per cui ha anch’esso un punto di fumo abbastanza elevato e quindi può essere impiegato, ad esempio, per la frittura: però è bene specificare che l’olio extravergine di oliva ha un gusto molto più intenso e deciso che, per alcuni, potrebbe alterare e appesantire il fritto. L’olio alto oleico invece è tendenzialmente neutro, e per questo migliore nel realizzare le fritture senza intaccare il sapore degli alimenti ed è anche più economico rispetto a quello extravergine e quindi maggiormente consigliato se bisogna utilizzarlo in grandi quantità.
Proprio per la sua neutralità però, l'olio alto oleico è meno gustoso a crudo, dove è sempre meglio optare per un buon olio extravergine di oliva. Infine quest’ultimo possiede numerose componenti che, sottoposte al calore, rischiano di degradarsi o evaporare: quindi è consigliato utilizzarlo a crudo per beneficiare di tutte le sue proprietà, che la sua controparte alto oleica non ha.