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12 Novembre 2025 18:00

Nel nuovo Frankenstein di Netflix ci sono scarafaggi e insetti di cioccolato 

Insetti, cervelli, rospi, cuori umani ma tutti di cioccolato: si tratta delle particolarissime creazioni di Sarah Hardy entrate a far parte anche del nuovo film di Guillermo del Toro. Grazie ai suoi studi di scultura e un'infanzia passata tra oggetti di antiquariato, realizza dei cioccolatini davvero speciali, e anche un po' inquietanti.

A cura di Arianna Ramaglia
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Foto dal profilo ufficiale Facebook The Edible Museum – Confectionery

Se hai già visto il nuovo Frankenstein – diretto da Guillermo del Toro e disponibile su Netflix dal 7 novembre – probabilmente avrai visto scarafaggi, insetti o cuori umani e pensato, naturalmente, a semplici e normalissimi oggetti di scena: ma nel cinema, si sa, tutto è finzione. Ciò che hai visto, in realtà, poteva essere un gustoso dolcetto di cioccolato belga. Nella tranquilla campagna inglese dell'Est Anglia, infatti, una vera e propria "cioccolatiera dell'horror" realizza dei deliziosi e, al tempo stesso, inquietanti cioccolatini: si chiama Sarah Hardy, fondatrice del cosiddetto Edible Museum.

Quando il cioccolato diventa un'opera d'arte… ma horror

Quasi difficile pensare che un oggetto di scena possa essere fatto con il cioccolato, soprattutto se parliamo di insetti o anche organi umani. Eppure, la fortuna del regista messicano è stata quella di trovare una pasticciera che dedica la sua vita proprio a questo: Sarah Hardy realizza ogni giorno ossa, piedi, scarafaggi, cervelli, teschi e rospi con squisito cioccolato belga. Due concetti che non potrebbero essere più lontani di così ma che a vederli, invece, si combinano alla perfezione, incredibilmente affascinanti per gli appassionati di horror e non solo.

Ora, tutta la sua capacità ed esperienza è arrivata direttamente nella nuova trasposizione cinematografica del romanzo di Mary Shelley: "Mi sono lanciata a capofitto e mi sono lasciata trasportare dall'entusiasmo. Guillermo Del Toro? Preparare cioccolatini per un film horror gotico? Sì, grazie" scrive sul sito ufficiale del suo Edible Museum. Un lavoro, come spiega la stessa Hardy, che non è arrivato grazie a "gli amici nel posto giusto" ma solo per la passione e l'impegno che mette nel suo lavoro da tutta una vita.

Non si tratta del primo progetto in cui le sue creazioni potevano trovare posto: infatti, molte sono state le proposte "ma il 90% di queste non sono decollate per un motivo o per l'altro". Ma ora, finalmente, è realtà e per l'ultimo adattamento di Frankenstein, Sarah ha dovuto preparare "speciali scarabei di cioccolato, in una palette di colori molto specifica e anche una buona scorta di cuori": una richiesta assolutamente bizzarra ma straordinariamente intrigante.

Sarah Hardy e "il museo edibile"

La prima cosa che verrebbe da dire è che, in tutto ciò che riguarda questo progetto, assolutamente nulla è come sembra. Sì, perché non solo ti ritrovi con animali, piedi e cervelli che, per fortuna, non sono veri, ma l'Edible Museum non è neanche un museo. Si tratta di un negozio online che nasce sia, come si può intuire, dalla passione per l'horror, ma soprattutto dagli studi di Sarah. Specializzata in scultura, la sua passione per i reperti storici nasce sin da piccola, nel negozio di antiquariato della mamma, dove passava le sue giornate. Siringhe, fiale di farmaci vuoti, dentiere e parrucche erano per lei una fonte inesauribile di curiosità: "Persino un frammento di pipa di argilla del XVII secolo trovato in un campo mi affascinava da bambina, perché era un piccolo pezzo di storia. Credo che il negozio di antiquariato di mia madre mi abbia incuriosito sulla provenienza di ogni oggetto" scrive sul suo sito.

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Foto dal profilo ufficiale Facebook The Edible Museum – Confectionery

Dopo aver studiato scultura alla Norwich School of Art e conseguito un master in Critical Fine Art Practice alla Goldsmiths, ha cominciato a creare statue di cera per musei internazionali. Ma, una volta rimasta incinta, ha capito di non poter utilizzare più quei prodotti chimici impiegati a lavoro, perché dannosi per la salute del bambino: da qui l'idea della food art, concretizzata poi nell'Edible Museum. Il suo passato da scultrice però le permette di realizzare da sola gli stampi per i suoi dolcetti per creare quelle che possono definirsi delle vere e proprie opere d'arte, da vendere ad appassionati dell'horror… e del cioccolato.

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