Un bar impone una multa agli avventori che bestemmiano, devolvendo tutto in beneficenza: non è il primo a farlo. Al di là del lodevole fine, ci siamo chiesti: è legale?
Tassare le bestemmie per evitare scene che potrebbero offendere qualcuno e allo stesso tempo fare del bene, devolvendo "l'incasso" delle multe a chi ne ha bisogno. È quello che è successo al Bar Mexico di Lutrano, frazione di Fontanelle (provincia di Treviso), locale in cui è stata introdotta una singolare “tassa sulla bestemmia”: un euro di multa per ogni imprecazione pronunciata dai clienti. L’idea, "copiata" da un bar di Castello di Godego, ha portato addirittura a un fondo solidale che ha sfiorato i 150 euro. La somma è stata interamente devoluta a La Fonte, associazione locale che si occupa del trasporto di malati oncologici e di assistenza agli anziani. Al di là della lodevole iniziativa di devolvere i soldi ad associazioni che si occupano di solidarietà, il compito di questa rubrica è chiedersi: è davvero legale farlo? Scopriamo insieme se gestori e proprietari hanno diritto a mettere delle multe, al di là della "violazione" in sé.
In linea di principio, un privato (come il gestore di un bar) non ha il potere di imporre "multe" o sanzioni pecuniarie. Solo lo Stato, attraverso gli organi competenti, può farlo. Quindi, la "tassazione" in sé non è legalmente valida come sanzione.
Tuttavia, il meccanismo può essere visto in un'altra luce: per il gestore del bar potrebbe stabilire una sorta di "accordo" con i clienti. Ad esempio, potrebbe esserci un cartello che avvisa: "Chi bestemmia, si impegna a versare una somma X in beneficenza". Se il cliente, consapevole di questa regola, bestemmia, si crea un'obbligazione volontaria a contribuire. Inoltre il bar potrebbe semplicemente invitare i clienti a fare una donazione in caso di bestemmia, senza imporla. In questo caso, la legalità non è in discussione, poiché si tratta di un atto volontario.
Ma il reato di bestemmia esiste? La bestemmia è stata depenalizzata e attualmente costituisce un illecito amministrativo, punito con una sanzione pecuniaria (multa) che viene incassata dallo Stato. Quindi, l'azione del bar non si sostituisce alla sanzione prevista dalla legge, ma si aggiunge (seppur in modo atipico).
Il gestore di un locale ha comunque la responsabilità di mantenere l'ordine: se le bestemmie diventano eccessive e turbano gli altri clienti, potrebbe intervenire per farle cessare, anche ricorrendo al diritto di allontanare il cliente dal locale. C'è un delicato equilibrio tra la libertà di espressione e il rispetto del sentire comune. La bestemmia, pur non essendo più reato, è considerata da molti un'espressione volgare e offensiva. Un giudice potrebbe valutare se l'iniziativa del bar, pur non essendo una "multa" legale, sia un modo ragionevole per promuovere il decoro nel locale.