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18 Aprile 2025 11:30

Mangiare insieme agli altri fa bene all’umore, a spiegarlo è uno studio

Stare insieme a tavola e benessere psicologico sono strettamente interconnessi. A spiegarcelo è uno studio che dimostra come la cultura gastronomica sia parecchio rilevante per sentirsi bene con se stessi.

A cura di Enrico Esente
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C'è mai stata quella volta in cui, durante un pasto, ti sei sentito solo perché intorno a te non c'era nessuno? Probabilmente sì e c'è un motivo per cui dovresti cercare di condividere più spesso i tuoi pranzi e le tue cene con le persone, a prescindere dal numero di commensali, età, sesso e paese di provenienza. Ce lo spiega il capitolo tre del Rapporto sulla felicità nel mondo redatto grazie agli studi combinati tra l'Università di Harvard, University College di Londra e Università di Oxford, che hanno lavorato a stretto contatto con la società di analisi di mercato Gallup. 

Gli effetti negativi della pandemia

Anche a causa della pandemia, che ha colpito il mondo tra il 2020 e il 2022, ci siamo dovuti abituare a nuovi ritmi di vita e ai necessari distanziamenti sociali. Seppur ogni cosa pare sia tornata alla normalità, in realtà molti studi ci suggeriscono che per alcuni non è ancora del tutto superata. A causa dei cambiamenti relazionali avuti in questi anni, la pandemia ha accentuato alcuni comportamenti, uno su tutti: preferire più spesso stare a tavola da soli che in compagnia. 

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Nel documento sul Rapporto della felicità nel mondo, sono presenti le risposte di oltre 150 mila persone provenienti da 142 paesi e di ogni genere, età e condizione sociale. I dati sono stati raccolti tra il 2022 e il 2023 con i questionari che invitavano le persone a provare a dare una stima sulla soddisfazione rispetto alla propria vita e a raccontare le abitudini nei dettagli, per capire quale di queste avesse influenza sull'umore.

Dalle indagini si è trovato un nesso tra il mangiare abitualmente con le persone conosciute e la felicità: chi lo fa più spesso ottiene un miglior riscontro psicologico. Lo studio infatti suggerisce che il benessere associato alla convivialità ha un'attrattiva quasi quanto quella legata a un buon livello salariale e un'ottima condizione lavorativa. 

Mangiare insieme è meglio

Per approfondire l'indagine i ricercatori hanno analizzato il caso degli Stati Uniti. C'è un sondaggio contenuto nell'American Times Use Survey dove si chiedeva come gli americani impiegassero il loro tempo. Coprendo un ventennio tra il 2003 e il 2023, per chi vive negli Usa, la possibilità di mangiare da soli è cresciuta a dismisura (soprattutto tra i giovani) e oggi più di un americano su quattro (26%) dichiara di aver pranzato/cenato da solo il giorno precedente. Dato che è cresciuto del 53% rispetto al 2003. 

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Gli autori sono convinti che questo sia dovuto a un logoramento generale del tessuto sociale e della vita di comunità che caratterizza il Paese e che potrebbe aver preso più spessore durante gli anni della pandemia. Sentirsi più soli è dovuto anche al modo in cui si mangia e, farlo non in compagnia, contribuisce alla propria infelicità e non di poco.

I paesi più "felici a tavola"

Secondo le indagini il Paese più felice nei momenti di convivialità è risultato essere la Finlandia, seguita dalla Danimarca. Per quanto riguarda America Latina e Caraibi sono le aree del mondo in cui si è più coinvolti nel condividere i pasti con le persone. Oggi due terzi di pranzi e cene settimanali (circa nove) avvengono in compagnia di amici e parenti.

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In Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda, la media è simile: qui si condividono circa otto pasti settimanali in compagnia. Fanalino di coda invece i Paesi asiatici dove pranzare o cenare in solitaria è un'azione quasi da sempre radicata nel tessuto societario. In nazioni come Corea del Sud, Giappone o Mongolia l'abitudine si è un po' persa e in media i pasti condivisi insieme alle altre persone durante la settimana sono circa uno o due. 

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Quello che i piatti non dicono
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