
Nel ristorante Masala y Maíz, a Città del Messico, di tanto in tanto, succede qualcosa di straordinario: i clienti si accomodano, ordinano un menu completo e, alla fine, decidono loro quanto pagare. L'iniziativa ha uno scopo ben preciso: rendere il cibo accessibile a tutti e oggi sono circa 20 i ristoranti che hanno seguito le sue orme.
È una questione di disparità economiche
"Mangia quanto vuoi, paga quello che puoi": questo il nome del format che porta la firma di Norma Listman e Saqib Keval, proprietari del Masala y Maiz, ristorante di cucina fusion tra messicano, africano e indiano. La cena è completa, dall'antipasto al dolce ma, al momento del conto, al cliente viene data una busta in cui inserire la cifra che ritiene più opportuna, rispetto a quanto consumato. Tutto con una sola specifica: precisare se, sul totale, c'è una parte destinata alle mance.
Non parliamo di un ristorante qualsiasi, ma di un locale che si è guadagnato 1 Stella Michelin e l'Icon Award dalla classifica The World's 50 Best Restaurants, che ha deciso di abbattere le barriere economiche e offrire a tutti la possibilità di poter vivere questo tipo di esperienza senza dover spendere cifre troppo alte. La stessa Listman, come riporta la BBC, ha affermato: "Ci sono molte disparità di classe, ci sono molte disparità economiche in città. Ci sono persone che guadagnano tutti i soldi e persone che fanno tutto il lavoro. Questo colmerà quel divario di classe e quel divario economico e renderà i ristoranti accessibili a tutti, almeno per un giorno".
È proprio per la motivazione che questa iniziativa si discosta leggermente da alcune già presenti in altri Paesi, compreso il nostro, che seguono la politica del "paga quanto vuoi", dove l'idea principale è quella di mettere al centro la convivialità durante il momento del pasto, al di là di qualsiasi status economico.

La reazione dei clienti
"Bisogna avere fiducia, sai, nella gente" diceva Woody Allen alla fine del suo Manhattan e di sicuro è ciò che pensano i proprietari del Masala y Maíz: perché se decidi di portare avanti un'iniziativa del genere, puoi solo affidarti all'intima bontà delle persone. E non si tratta, chiaramente, di soldi, ma del modo in cui questo gesto può essere percepito e, per fortuna, la fiducia è stata ricompensata: come loro stessi hanno affermato, tutti hanno trovato il modo di ripagare il servizio, con un conto adeguato o con omaggi per tutta la brigata. Addirittura, lo stesso Keval ha dichiarato che "alcuni hanno pagato anche tre volte il prezzo normale". Un gesto che mira a rafforzare il concetto di comunità e che pare funzionare perfettamente, dove il cliente riconosce il valore del cibo offerto, del lavoro svolto e della possibilità ricevuta, ripagando i ristoratori con quello che possono.
Un fenomeno destinato (si spera) a crescere
Quando fai del bene, le persone lo riconoscono e può anche capitare che qualcuno ti segua: circa 20 locali di Città del Messico hanno deciso di prendere parte alla giornata "Mangia quello che vuoi, paga quello che puoi" del 27 agosto. Un evento assolutamente unico nel suo genere che Keval speri possa diventare un fenomeno mondiale: "Abbiamo ricevuto richieste di adesione da persone provenienti dal Cile, dalla Colombia, da altre parti del Messico e dal Perù. E non vedo perché non si possa optare per un approccio del tipo ‘paga quello che puoi all'estero'" ha dichiarato alla BBC.