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24 Giugno 2024 15:00

Perché viene il mal di testa da gelato? Cos’è il brain freezing e come evitarlo

Una sensazione di freddo intenso che sembra quasi far congelare il cervello: la si avverte quando si mangia velocemente il gelato, ma anche bevendo acqua e bibite ghiacciate. Il rimedio? Avere un po' di pazienza.

A cura di Federica Palladini
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Ti è mai capitato di mangiare un gelato e di provare un dolore alla testa acuto e brevissimo? La risposta probabilmente è sì, dato che si tratta di un fenomeno comune (e comunque molto particolare) conosciuto come brain freezing o cervello congelato che si manifesta non solo quando gustiamo coni, coppette, granite e ghiaccioli, ma anche mentre beviamo dell'acqua o una bibita rinfrescante molto fredde. Nonostante il gelato sia uno dei cibi che, scientificamente, rende più felici, merito della serotonina che agisce sull'umore, allo stesso modo è capace di provocare quella fitta fastidiosa e improvvisa che, per fortuna, dura una manciata di secondi. Da cosa dipende e, soprattutto, si può evitare?

Perché il cervello si “congela”?

Il mal di testa da gelato fa parte della più ampia varietà di quelle che tecnicamente sono conosciute come cefalee primarie, definite così in quanto rappresentano esse stesse il disturbo, rispetto alle secondarie, riconducibili a un’altra patologia o a un malessere di cui sono sintomo. Si tratta, quindi, di una cefalea piuttosto curiosa (e non così impattante come l'emicrania) che compare come risposta diretta a uno stimolo freddo causato da qualcosa che ingeriamo e che provoca una sofferenza percepita il più delle volte al centro della fronte o sulle tempie. Succede perché non appena il cibo o il liquido freddo entra in contatto con il nostro palato si attivano dei recettori che segnalano attraverso il nervo trigemino (tra i principali della scatola cranica) l’abbassamento repentino della temperatura al cervello: quest’ultimo reagisce dilatando alcune arterie, tra cui quella cerebrale anteriore (posizionata proprio dietro gli occhi), per apportare maggior afflusso di sangue al fine di riscaldarsi. Durante questo arco di tempo, il sangue esercita una pressione sulle pareti dell’arteria cerebrale anteriore che genera il caratteristico dolore forte, ma rapido, che dura tra i 10 e i 30 secondi.

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Come prevenire il mal di testa da gelato

Dice il saggio: “chi va piano va sano e va lontano”. Un proverbio che potremmo applicare anche in questo frangente. Una delle tecniche più comuni per evitare il verificarsi del poco gradito mal di testa è quella di non avventarsi sul gelato o sulla bibita con voracità, ma di assaporare lentamente, permettendo al corpo di adattarsi gradualmente al freddo. In più, può aiutare lasciare per qualche minuto il gelato fuori dal freezer e aspettare di bere la bibita se troppo ghiacciata. Elementare, Watson. E se ormai è troppo tardi? Prova ad appoggiare la lingua sul palato: la sensazione di calore percepita ti porterà sollievo.

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