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5 Agosto 2025 18:00

L’estate 2025 costa troppo: gli italiani spendono il 30% in più rispetto al 2019

La crisi pandemica prima e il caro-energia poi hanno fatto registrare, negli ultimi anni, un aumento dei prezzi in tutti i settori della nostra vita. A essere coinvolto è stato anche tutto il comparto turistico, con aumenti che riguardano trasporti, cibo e alloggi: per questo, quasi la metà degli italiani non potrà andare in vacanza.

A cura di Arianna Ramaglia
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"Ormai tutto costa troppo": quante volte abbiamo pronunciato questa frase? Beh, abbiamo proprio ragione e a confermarlo questa volta è il Codacons che, analizzando gli ultimi dati Istat, ha messo a confronto le tariffe attuali di trasporti, intrattenimento e cibo con quelle precedenti all'emergenza Covid-19: il risultato? Per andare in vacanza, gli italiani spenderanno circa il 30% in più rispetto a sei anni fa.

Aumenti fino all'80%: l'analisi condotta dal Codacons

A essere sotto i riflettori è tutto il comparto turistico, dai mezzi di trasporto agli alloggi, passando per cibo e bevande. In cima alla (triste) classifica troviamo il trasporto aereo in cui è possibile osservare il rincaro maggiore: come riportato dal Codacons in un comunicato stampa, i voli europei sono aumentati del 61%, i voli internazionali del 65,9%, ma l'aumento più esorbitante, e forse inaspettato, riguarda i voli nazionali, per cui le tariffe sono aumentate dell'81,5% rispetto all'era pre-Covid. La situazione comunque migliora se si considerano gli altri mezzi di trasporto: per il traghetto infatti l'aumento è del 13,9%, per il treno del 10,7% e ancor meno per autobus e pullman in cui il rincaro è del 10,1%. Proibitivo invece optare per un pacchetto vacanza, in quanto ci si troverebbe a spendere il 56,6% in più rispetto al periodo antecedente il Covid: anche però un semplice giornata al mare o in piscina ha i suoi aumenti oggi, costando in media il 32,7% in più.

Ma come abbiamo detto, a essere vittima dei rincari sono anche ristoranti e pizzerie in cui questa estate si può spendere fino al 22,5% in più rispetto al 2019. La situazione non migliora se si opta per un semplice aperitivo: le bevande alcoliche sono rincarate del 18,2%, mentre le birre del 17,2%. Sorprendentemente gli astemi vanno peggio con un aumento del 28,8% sulle bibite analcoliche. E ci dispiace dirlo, ma anche la scelta di restare a casa purtroppo non è vincente: rispetto al periodo precedente alla pandemia che ci ha costretti a stare in casa per mesi e mesi, gli alimenti tipici dell'estate subiscono un rincaro a due cifre. Secondo quanto riportato dall'associazione, il pesce e i prodotti ittici salgono del 23,9%, la frutta fresca del 35% e uno dei simboli dell'estate, il gelato, è aumentato addirittura del 46,4%.

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Quasi la metà degli italiani non andrà in vacanza

Sono circa il 49% dei cittadini che quest'anno hanno deciso, o meglio si sono trovati "costretti", a non potersi concedere una piccola pausa nei mesi estivi. La colpa ovviamente è dei prezzi sempre più in aumento: come afferma il Codacons nel comunicato "prima le misure legate al Covid, dal distanziamento alla sanificazione di locali e strutture aperte al pubblico, poi il caro-energia, hanno provocato uno tsunami nel comparto turistico con una crescita dei costi in capo a esercenti e attività che è stata scaricata sui consumatori finali attraverso un incremento di prezzi e tariffe del comparto". Nel momento in cui l'emergenza è rientrata, la necessità degli italiani, ma in generale dei cittadini di tutto il mondo, è stata quella di riprendere la vita che il Covid ci ha forzatamente costretto a interrompere: la voglia di viaggiare, esplorare posti nuovi e assaporare gusti mai provati prima, ha portato un aumento dei flussi turistici con una conseguente accelerazione dei listini al pubblico.

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