Sui dolcificanti, naturali e artificiali, se ne dicono di ogni colore: gli esperti sono tutti unanimemente d'accordo sulla loro pericolosità. È notizia recente però che uno di loro, l’acesulfame K, è stato dichiarato innocuo per la nostra salute, alzando il limite giornaliero consentito.
Possiamo dirlo: tra tutti i dolcificanti potenzialmente o effettivamente nocivi per la salute, l’acesulfame K (o E950) è una mosca bianca. A confermarlo è l’EFSA – l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – che afferma che non ci sono grandi riscontri sulla pericolosità dell’assunzione dell’acesulfame K. Sembra infatti che – a differenza degli altri dolcificanti che possono provocare l’insorgenza di gravi patologie – l’E950 sia sicuro, nonostante qualche piccola impurità.
Una notizia che fa storcere un po’ il naso a tutti, considerando la continua shitstorm sull’utilizzo dei dolcificanti e sui loro effetti negativi sulla salute. In una dichiarazione pubblicata lo scorso 30 aprile, però, l’EFSA ha affermato che “sulla base dei dati disponibili, non emergono preoccupazioni per la sicurezza in merito alla genotossicità dell'acesulfame K (E 950)”. A seguito di questi risultati, è stata anche aumentata la dose giornaliera concessa, passando da 9 mg/kg a 15 mg/kg al giorno e il gruppo di esperti dell’EFSA ha richiesto alla Commissione europea di rivalutare le linee guida sul consumo dell’acesulfame K nell’Unione Europea.
Secondo la revisione effettuata dagli esperti, è vero quindi che possiamo assumere in tutta tranquillità questo dolcificante, ma è bene comunque specificare che il rischio della presenza di qualche piccola impurità esiste. Ricordiamo che l’acesulfame K è un dolcificante artificiale, quindi creato chimicamente in laboratorio, e che viene sottoposto a diversi processi di purificazione, tra cui cristallizzazione, filtrazione, ricristallizzazione e centrifugazione.
Secondo gli studiosi, è possibile che possano rimanere delle tracce di agenti chimici, come un solvente chiamato diclorometano: proprio su quest’ultimo però il team è stato chiaro, affermando che dopo la purificazione, è molto improbabile che se ne possano trovare tracce. Più probabile invece che possa comparire l’acetilacetamide, che è un sottoprodotto del dolcificante che si crea in seguito alla sua degradazione nel tempo. Lo stesso vale per il 5-cloro-acesulfame: questa impurità può formarsi se durante la produzione, l'anidride solforica reagisce in modo indesiderato con il diclorometano. E, ancora, sono state trovate tracce di mercurio e piombo derivanti dai processi di sintesi.
Tuttavia, le quantità presenti erano comunque inferiori ai limiti stabiliti dall’Unione Europea, anche se quest’ultima non ha mai definito degli specifici valori massimi consentiti riguardanti l’E950. In ogni caso è importante specificare che si tratta di una mera precauzione rispetto alle impurità presenti nell’acesulfame K: alla luce dei fatti, non c’è nessun pericolo rispetto all’assunzione di questo dolcificante, sempre ovviamente nei limiti della dose giornaliera consigliata.