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17 Marzo 2025 10:26

Il segreto delle arance rosse finalmente svelato dalla scienza

Dopo anni di studio i ricercatori del Crea di Acireale sono riusciti a sequenziare il genoma delle arance a polpa rossa, quali Moro e Tarocco, risalendo alle origini di questi frutti e facendo passi in avanti verso l'agricoltura del futuro.

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La Sicilia, terra di agrumi per eccellenza, custodisce un tesoro di biodiversità che ora, grazie a una ricerca innovativa, rivela i suoi segreti più intimi. Un team di ricercatori del Crea Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura di Acireale ha compiuto un passo decisivo nella comprensione dell'origine e della diversificazione delle arance rosse, quelle gemme preziose che impreziosiscono le tavole di tutto il mondo. Attraverso il sequenziamento del genoma di ben 20 varietà di arance siciliane, gli scienziati hanno individuato le mutazioni chiave che hanno plasmato l'evoluzione di questi frutti. Questa scoperta non solo getta luce sulle origini delle arance, ma fornisce anche strumenti preziosi per la tracciabilità genetica delle varietà a polpa rossa più celebri: Moro e Tarocco.

L'importanza dei marcatori genetici per tutelare l'autenticità

Il Crea di Acireale, forte di una collezione agrumicola unica al mondo, ha potuto condurre questa ricerca approfondita, pubblicata sulla prestigiosa rivista The Plant Genome. Il germoplasma agrumicolo, infatti, è caratterizzato da una straordinaria variabilità, frutto di mutazioni spontanee che hanno dato origine ai diversi gruppi varietali: dalle arance comuni alle Navel, dalle Valencia alle Tarocco, dalle Sanguigno alle Sanguinello, fino alle Moro.

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I nuovi marcatori individuati rappresentano un sistema di tracciabilità genetica per piante e frutti delle varietà Tarocco e Moro, un'impresa complessa, dato che i marcatori molecolari tradizionali spesso si rivelano inefficaci. "Queste arance, infatti, con il passare del tempo, accumulano spontaneamente mutazioni nel proprio DNA, rendendosi quindi geneticamente diverse dai campioni sequenziati all'inizio e da cui erano state identificate le mutazioni", spiega il Crea. Questi nuovi strumenti, come riporta anche l'Ansa, insieme ad altri che potranno essere sviluppati attraverso il risequenziamento di ulteriori varietà di arancia dolce, contribuiranno a proteggere i prodotti agroalimentari dalle frodi, garantendo l'autenticità e la qualità delle arance rosse siciliane.

"Per la prima volta — sottolinea Concetta Licciardello, prima ricercatrice del Crea e tra gli autori dello studio — sono stati risequenziati cloni di arancio tipici dell'agrumicoltura locale siciliana, appartenenti ai gruppi varietali Moro, Tarocco e Sanguinello, in aggiunta a varietà comuni, Navel e Vaniglia, che si differenziano l'un l'altro per un carattere specifico come la presenza di licopene, oppure per l'assenza di acidità. I nostri dati confermano che le arance hanno avuto origine una volta sola, diverse migliaia di anni fa, dall'incrocio naturale tra un mandarino ancestrale e un pummelo, e che solo l'avvento di mutazioni spontanee ha dato origine alla enorme variabilità che osserviamo oggi". "Lo studio dei geni delle piante — commenta Andrea Rocchi, presidente del Crea — rappresenta sempre più un asset strategico per la ricerca in agricoltura. È per questo che accolgo con grande soddisfazione questo ultimo lavoro della dottoressa Licciardello e di tutto il team Crea coinvolto, che segna un ulteriore passo avanti nella conoscenza del DNA degli agrumi".

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