È recente la notizia di una donna deceduta probabilmente per un batterio derivato dal consumo di un formaggio a latte crudo. Sull'argomento è intervenuto il virologo Roberto Burioni che ha spiegato i rischi legati all'utilizzo di questo alimento: un pericolo per tutti, in particolare per donne incinte e bambini.
Una battaglia che dura da tanto tempo (forse troppo) e che sembra non avere una fine: quella che ha come protagonista il latte crudo e il suo consumo. Dopo il decesso della 39enne Zoe Anne Guaiti, incinta di sei mesi e morta probabilmente per un batterio portato dal consumo di un formaggio a latte crudo, il professor Roberto Burioni, virologo dell'Università San Raffaele, alla Commissione Affari Speciali della Camera, è tornato sull’argomento per chiarire nuovamente i rischi legati all’uso di questo alimento.
Una notizia che ha portato di nuovo a galla una tematica molto controversa: la sicurezza nel consumo di latte crudo. Una continua lotta tra chi pensa che sia più buono e addirittura più salutare rispetto a chi ritiene che è un pericolo per la salute, soprattutto di donne incinte e bambini: filosofia, quest’ultima, condivisa dal virologo Burioni che, in un post pubblicato sul suo profilo X, non lascia spazio a interpretazioni, sentenziando “NO LATTE CRUDO!”.
Se sui social il limite di caratteri ha previsto solo un breve appello, è sulle pagine trentine del Corriere della Sera che il professore ha commentato ampiamente (e duramente) la vicenda, esponendo i rischi legati al suo consumo. In maniera chiara e perentoria ha affermato “Il latte crudo è pericoloso, punto e basta": questo perché "costituisce un grosso pericolo sanitario perché il latte è un alimento molto nutriente non solo per noi, ma anche per i batteri e, se non perfettamente refrigerato, possono moltiplicarsi e diventare pericolosissimi”.
Come detto sopra, per latte crudo si intende un latte che non ha subito nessun processo di pastorizzazione, ossia un processo che avviene a diverse temperature e secondo tempi diversi in base al prodotto finale che si vuole ottenere. La pastorizzazione, da non confondere con la sterilizzazione (qui spieghiamo la differenza), fa sì che vengano eliminati tutti i batteri e gli agenti patogeni che possono causare problemi, più o meno gravi, alla nostra salute. Il latte crudo, come da parere dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, può essere fonte di batteri nocivi come Campylobacter, Salmonella ed Escherichia coli che possono causare gravi lesioni, come quella che ha colpito Zoe Anne Guaiti creando uno shock settico pericolosissimo, chiamato sepsi, che può addirittura portare alla morte.
La domanda che ci si può porre è quindi: se i rischi derivati dal latte crudo sono così pericolosi per la nostra salute, perché c’è ancora chi ne fa uso? “Perché purtroppo, tra le mode attuali, c'è quella di pensare che bere latte crudo sia più sano. C'è gente che dice contenga più nutrienti, che protegga da malattie. Non discuto sul gusto, ma dobbiamo dire con chiarezza che è molto pericoloso” afferma Burioni. Quindi, anche in questo caso, si parla di un problema di comunicazione e soprattutto di educazione: ritenere che il latte crudo possa essere addirittura più sano di quello pastorizzato sottolinea una scarsa – per non dire nessuna – conoscenza sull’argomento. Un pensiero che deriva dalla concezione che tutto ciò che è naturale sia anche sano ma, come sottolinea giustamente Burioni, anche “il batterio della tubercolosi è perfettamente naturale, eppure ci ha fatto morire finché non abbiamo prodotto gli antibiotici. […] Nel latte crudo possono essere contenuti batteri pericolosissimi, come l'Escherichia coli enteroemorragico. Negli Stati Uniti, in alcuni Stati dove è permessa la vendita, i morti ogni anno per questo batterio si contano a decine; perlopiù bambini sotto i 5 anni”.
Un rischio quindi per i bambini ma non solo: perché se i più piccoli per natura sono soggetti più fragili, è comunque vero che i possibili batteri contenuti nel latte crudo possano essere un pericolo anche per gli adulti. È essenziale quindi, per evitare il ripetersi di queste situazioni, che sia comunicato ai consumatori i rischi che potrebbero correre consumando latte crudo: “Dovremmo raccomandare di bollirlo, come facevamo da piccoli. […] Se qualcuno vuole vendere questi prodotti, deve mettere un cartello: ‘Attenzione, è molto pericoloso per la salute’”.
Come ormai si può intuire, il consumo di latte crudo è altamente sconsigliato, e non solo per donne incinte o bambini. Burioni lancia un ultimo consiglio a tutti i consumatori: “Non bevete latte crudo: è sottoporsi a un rischio non necessario. Io non ho mai consumato prodotti a base di latte crudo, eppure sono uno al quale piace mangiar bene. Anche se qualcuno lo trova più buono, meglio evitare; anche i fumatori trovano buono il fumo, ma è meglio smettere”.