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5 Novembre 2025 15:00

I bambini possono mangiare il sushi? Ecco da che età possono consumare pesce crudo

Oggi parliamo di sushi: ti interesserà sapere da quale età proporlo al tuo bambino per assicurargli un’esperienza di gusto senza rischi! Leggi di più!

A cura di Verdiana Ramina
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Il sushi incuriosisce tanti bambini: vedono mamma e papà gustarlo, magari in un ristorante giapponese, e chiedono di assaggiarlo. Ma a che età è davvero sicuro introdurre il pesce crudo nella loro alimentazione?

Gli esperti consigliano di aspettare almeno i 5-6 anni prima di offrire il sushi ai più piccoli. Prima di questa età, infatti, non sono ancora pronti ad affrontare i possibili rischi legati al consumo di pesce crudo.

In questo articolo voglio accompagnarti in un ragionamento che unisce le evidenze scientifiche alla vita quotidiana, per capire insieme perché il sushi non è un “divieto” assoluto, ma un alimento che va introdotto con attenzione e nei tempi giusti.

I bambini possono mangiare sushi e qual è l’età sicura per farlo?

Il pesce crudo è un alimento che porta con sé sia aspetti positivi sia potenziali criticità. Dal punto di vista nutrizionale, contiene proteine di ottima qualità, acidi grassi omega-3, vitamine e sali minerali utili allo sviluppo del bambino.

Tuttavia la sicurezza alimentare viene prima di tutto. Diversi pediatri e Agenzie di sanità pubblica raccomandano di introdurre il sushi solo dopo i 5-6 anni: è l’età in cui il sistema immunitario diventa più maturo e la loro capacità di difendersi da eventuali infezioni alimentari è maggiore.

Nei primi anni di vita, invece, il rischio di contrarre infezioni legate a batteri o parassiti presenti nel pesce crudo e, soprattutto, andare incontro a loro conseguenze gravi, è decisamente più alto. Per questo, fino a quando non saranno pronti, è preferibile proporre il pesce ben cotto.

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Quali sono i rischi?

Il pesce crudo può essere veicolo di:

  • Parassiti come l’Anisakis spp., che può provocare reazioni allergiche o disturbi gastrointestinali.
  • Batteri come Salmonella spp. o Listeria monocytogenes, potenzialmente pericolosi soprattutto per le persone più vulnerabili, tra cui bambini e donne in gravidanza.
  • Contaminanti ambientali, ad esempio mercurio o microplastiche, che si accumulano specialmente nei pesci di grandi dimensioni.

Per quanto riguarda gli ultimi non c’è differenza tra pesce crudo e cotto, mentre se vogliamo considerare i parassiti, la normativa europea (Reg. CE 853/2004) stabilisce che il pesce destinato al consumo crudo debba essere preventivamente abbattuto a -20 °C per almeno 24 ore, per bonificarlo da questi patogeni. Tuttavia, non sempre possiamo avere la certezza che le procedure siano state rispettate alla perfezione, soprattutto se si tratta di preparazioni casalinghe.

Per molti batteri, invece, l’unico procedimento in grado di garantire l’eliminazione del patogeno è una cottura adeguata. Ecco perché il consumo di sushi in età pediatrica va rimandato: la prudenza non è eccesso di allarmismo, ma buon senso.

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I consigli per far mangiare il pesce crudo ai bambini

Se tuo figlio ha superato i 5-6 anni e vuoi introdurlo gradualmente al sushi, puoi seguire alcune regole pratiche di sicurezza:

  • Scegli ristoranti affidabili: preferisci locali specializzati, che abbiano certificazioni igienico-sanitarie e rispettino le norme sull’abbattimento del pesce.
  • Inizia con piccole quantità: non serve un menù intero di sushi alla prima occasione, ma è più che sufficiente qualche assaggio per far scoprire nuovi sapori e consistenze, senza esagerare.
  • Valuta alternative cotte: nigiri o uramaki con salmone cotto o gamberi alla piastra sono un ottimo modo per avvicinare il bambino alla cucina giapponese senza rischi.
  • Osserva la tolleranza individuale: ogni bambino è diverso, c’è chi accetta facilmente sapori nuovi e chi ha bisogno di più tempo. Non forzare mai: in fin dei conti il sushi non è essenziale alla sua crescita.
  • Mantieni varietà ed equilibrio: il sushi può far parte di un’alimentazione equilibrata, come tutto il pesce in generale, ma non deve sostituire le altre fonti di proteine né diventare un’abitudine settimanale.

Insomma, il sushi può essere un’esperienza gustosa anche per i bambini, ma non prima dei 5-6 anni. Prima di quell’età, i rischi legati al pesce crudo superano i benefici. Dopo, con le dovute precauzioni, può diventare un’occasione per condividere un pasto speciale in famiglia, educando i più piccoli a una cucina diversa dalla nostra tradizione, ma altrettanto affascinante.

La regola rimane sempre la stessa: prudenza, gradualità e tanta curiosità. Così il sushi non sarà un tabù, ma un alimento da scoprire insieme, al momento giusto.

Verdiana, la Dietista delle famiglie

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