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15 Giugno 2025 11:00

Gong Fu Cha: i segreti della cerimonia del tè più affascinante del mondo

Una bevanda ormai consumata in tutto il mondo, ma che affonda le sue radici nella cultura orientale. La preparazione del tè assume un significato molto particolare nei Paesi asiatici: in questo la Cina non fa eccezione, dove la cerimonia prevede alcuni passaggi essenziali da eseguire.

A cura di Arianna Ramaglia
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Nonostante oggi venga bevuto in gran parte del mondo, quando pensiamo al il nostro pensiero va sempre alla cultura orientale: un pilastro della cultura asiatica che ha origini antichissime. Non si tratta soltanto di una bevanda da gustare durante una pausa pomeridiana, ma di un vero e proprio rito che prevede una serie di passaggi da eseguire con cura e attenzione: la cerimonia del tè, in Oriente, è un aspetto fondamentale della cultura che richiede dedizione, consapevolezza e anche specifici utensili.

Abbiamo già parlato della cerimonia del tè nelle diverse parti del mondo: qui vogliamo concentrarci in particolare su quella cinese, chiamata gong fu cha e che pare sia stata la prima nella storia (sì, anche prima di quella giapponese).

Dalla meditazione al rito: la nascita del gong fu cha

Partiamo subito dal significato del nome: se la traduzione di cha è semplicemente "tè", il termine gong fu nasconde un significato più complesso: può essere tradotto in diversi modi, che fanno tutti riferimento all'impiego di tempo, attenzione e impegno profusi per compiere un lavoro. È per questo motivo che il termine gong fu cha viene generalmente tradotto con "tè preparato con cura e attenzione": non si tratta quindi solo di inserire delle foglie in acqua calda, ma di un rituale che prevede una serie di passaggi, eseguiti con grande cura e con strumenti adeguati.

Per l'origine invece, non è facile stabilire quando sia nata la cerimonia del tè, dato che non esiste nessun documento ufficiale che ne attesti la nascita: si parla di questo rituale però già durante la dinastia Tang (anche se il termine Gong Fu Cha come lo intendiamo oggi si è consolidato più tardi, tra dinastia Song e in epoca Ming e Qing), risalente a più di 1000 anni fa, quando i monaci buddhisti bevevano tè per restare vigili durante la meditazione e per raggiungere uno stato mentale più profondo. In questa fase però non si parla ancora di cerimonia, ma di una semplice usanza: è intorno all'VIII secolo che assume una forma più strutturata con il libro "Canone del tè" del monaco cinese Lu Yu. Nel testo vengono documentate tutte le fasi di coltivazione e lavorazione del tè, gli utensili necessari e le modalità di preparazione, nonché teorie e tecniche che riguardano tutte le fasi, dalla preparazione fino alla degustazione.

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L'importanza del tè

In Cina il tè riveste un ruolo molto particolare, utilizzato per celebrare momenti importanti, come l'arrivo di un ospite o durante i matrimoni, come segno di rispetto degli sposi nei confronti dei più anziani. Ma non è sempre stato così: infatti inizialmente, ai tempi della dinastia Song, era destinato a scopi medicinali, ma ben presto si diffuse a tutta la popolazione cinese. Come la cerimonia del tè, anche la nascita di quest'ultimo è difficile da collocare: per i più romantici, una leggenda narra che un giorno nel 2737 a.C. l'imperatore Shen Nong, che era solito bere acqua calda, si addormentò all'ombra di un albero da tè, quando alcune foglie caddero nel suo bicchiere, dando vita a quello che oggi consideriamo tè e di cui l'imperatore rimase estasiato.

Quali strumenti utilizzare?

Come abbiamo già detto, non si tratta semplicemente di immergere delle foglie all'interno di una tazza di acqua: il gong fu cha prevede una serie di passaggi essenziali che testimoniano una certa cura e attenzione, un rispetto per le cose e per l'altro. Ma oltre le varie regole, che vedremo tra poco, un'attenzione particolare è riservata agli strumenti:

  • una teiera di ceramica Yixing – un tipo di terracotta porosa e priva di smalto – o anche il gaiwan, una tazza con coperchio e piattino, usata soprattutto per infusi più delicati come tè verdi o bianchi;
  • tazze generalmente da 30 o 50 ml;
  • un vassoio per raccogliere i residui d'acqua;
  • pinze in legno per spostare le tazzine calde;
  • un cucchiaio di bambù, chiamato chásháo, per raccogliere le foglie.
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I passaggi da rispettare

Passiamo ora ai diversi passaggi che bisogna eseguire per ottenere un ottimo tè. Prima di passare a elencarli, bisogna premettere che ogni regione ha le sue tradizioni e le sue varianti. In ogni caso esistono delle regole comuni:

  1. Si dispongono sul vassoio le tazze, la teiera e si preparano gli strumenti in legno e la scatola del tè.
  2. Si riempie il bollitore con dell'acqua e si porta a ebollizione: i maestri del tè riescono a riconoscere la temperatura ideale osservando la dimensione e la forma delle bolle.
  3. Una volta raggiunta la temperatura ideale, si versa l'acqua nella tazzina poi con le pinze si passa l'acqua da una tazzina all'altra fino a svuotarle tutte: questo passaggio serve a rendere tutte le tazze calde.
  4. A questo punto si quantifica il tè aiutandosi con il cucchiaio di bambù e mostrandolo agli invitati, per permettere loro di constatarne la qualità, dopodiché si versa nella teiera: un momento particolarmente importante per dare modo all'ospite di entrare in sintonia con l’ambiente e con gli altri.
  5. Si versa poi l'acqua dal bollitore alla teiera, si attende qualche secondo che avvenga l'infusione, poi si versa velocemente nelle tazzine: il tutto viene poi svuotato nel vassoio – che solitamente ha una buca e una grata utili a raccogliere tutti questi scarti – in modo che il tè venga pulito dalla polvere. In alcuni contesti la fase di versamento veloce per “pulire” il tè è detta "risvegliare le foglie".
  6. Si ripete il processo, inserendo l'acqua calda nella teiera e aspettando i tempi giusti per l'infusione. Si riempiono poi le tazzine, sempre in modo rapido e una dietro l'altra, accertandosi che il colore sia uguale in tutte le tazze, dato che solitamente il tè iniziale tende a essere più leggero rispetto a quello sul fondo dove ci sono le foglie.
  7. A questo punto il tè può essere degustato.
  8. Le infusioni possono ripetersi fino a sei volte e più – alcuni anche per 10 o 15 volte – a seconda della qualità del tè, che, generalmente, è Oolong o Pu erh.
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Quando si pratica?

Gli amanti della Disney a questo punto avranno una sola immagine nella testa: Mulan e la scena del tè con la mezzana. Nel film del 1998, la protagonista si reca dalla mezzana – una figura destinata a far incontrare due giovani che poi convoleranno a nozze – che le chiede di "preparare il tè per omaggiare i suoi suoceri": qui non vogliamo raccontarti tutta la storia del film, ma utilizzare solo questo passaggio per far luce su cosa significava – e significa tuttora – questa cerimonia in Cina. Uno dei momenti prediletti di questo rituale è durante il matrimonio, dove gli sposi si inginocchiano di fronte ai genitori e preparano loro del tè – seguendo tutti i passaggi elencati sopra – simboleggiando l'unione delle due famiglie e il rispetto verso i loro cari.

Ma non è l’unica occasione: il gong fu cha è anche un gesto di benvenuto per gli ospiti in visita, e si svolge nei momenti di riunione familiare, diventando un’occasione di condivisione e armonia.

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